RIFERIMENTO A DIO

Sempre più viene avanti una mentalità immanentista, dove la realtà è rinchiusa dentro l’immediato, l’adesso, il temporale… l’aspetto escatologico è totalmente misconosciuto! Il Nuovo Testamento, però, ha invece una sottolineatura molto marcata della prospettiva oltre il tempo: il Vangelo di oggi ne è un esempio fenomenale: «se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba… se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro… se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”…». Tutto è messo al vaglio del giudizio particolare! Dio giudica gli stili di vita e in base a quelli sancisce il dono o la punizione! È fuori dubbio che nessuno si sente in dovere di rendere conto a qualcuno di sé… ognuno si considera come una persona autonoma, privo di una iniziazione che tiene conto degli abusi e della normalità! Occorre ritornare a leggere i nostri usi e costumi e normarli agli occhi della fede! Non va bene che i doni di Dio che ci offre siano oggetto di indifferenza e disinteresse… Tutto deve essere riferito a Lui! Non c’è niente che passa inosservato all’uomo! Torniamo saggiamente a prendere in considerazione quanti hanno vissuto in obbedienza di Dio: ne rimarremo edificati! Buona domenica

DUE IMMAGINI

Nelle letture di oggi troviamo due riferimenti al mondo della natura: la prima riguarda la seminagione – «chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà» – e l’altra l’annientamento del seme – «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Sono immagini di una evidenza schiacciante: per raccogliere è necessario che uno semini… nessuno raccoglie senza aver prima seminato! È la stessa cosa nella vita spirituale: è inutile che ci si lamenti per l’incapacità a gestire alcune situazioni esistenziali intricate se non ci si è mai dedicati alla preghiera e all’ascolto della Parola! La pace del cuore non è colpo di fortuna ma il risultato della ricerca di una comunione sempre più intima con il Signore. Altrettanto chiaro è il destino del seme nel momento in cui porta frutto: la sua morte, il suo annientamento, il suo perdersi per un altro… La nostra vita è significativa soltanto nella misura in cui è vissuta per qualcuno! Se uno vive per se stesso, ad un certo punto si trova solo, arido, infecondo e la gioia non può decollare! Un uomo che si guarda indietro e vede i frutti della sua vita può morire felice… uno che non vede nulla non può che disperare e vedere la morte come la fine e non il compimento! C’è materiale per riflettere… Buona giornata

IL DESERTO PRELUDIO ALLA VITA

«Ecco, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore»: è lo strano modo di amare di Dio! Quando Dio sceglie una persona non la porta in vacanza in una rinomata località turistica, ma nel deserto! A Dio non piace illudere nessuno, fa sperimentare la fatica della scelta… non si può stare con lui per interesse, è necessario sceglierlo! Solo l’esperienza del deserto purifica l’uomo dalla dipendenza della bella vita e lo porta a gustare le fatiche e le avversità! Non ci dobbiamo lamentare quando dobbiamo affrontare delle fatiche: fanno parte del cammino di purificazione! Non c’è situazione in cui Dio non ci apra alla sanità della vita! Visto che Dio ama tutti coloro che crea, tutti devono fare esperienza di deserto! E si sa: dal deserto è possibile uscire solo accompagnati… Il deserto è scuola di comunione! Lungo il deserto Dio continua ad offrire il suo sostegno e la su a amicizia: basta aprirsi e riceverli! Non spaventiamoci! Quando giungerà anche per noi la necessità di entrare nel deserto non cerchiamo situazioni a noi favorevoli! Così come sarà andrà alla grande! Il deserto si rivelerà semplicemente come preludio alla Terra promessa! Dio ci ama così! Buona giornata a tutti voi

PAGARE PER I PROPRI FRATELLI

Un tempo ai pastori era riconosciuta una mediazione particolare nei confronti di Dio. I preti godevano di una autorevolezza di tutto rispetto. Via via si è ridotta sempre più questa rilevanza di ruolo al punto che il prete non ha più voce in capitolo assoluta nella guida del popolo di Dio. Per certi versi io, da prete, sono contento di questa deresponsabilizzazione… ma mi rendo conto che non è del tutto coerente con la missione che Dio ha sempre riservato ai suoi eletti. Leggendo le vicende del popolo d’Israele in cammino dall’Egitto verso la Terra promessa si può riconoscere quanto fosse rilevante il compito riservato a Mosè: a Lui Dio parlava e con Lui il popolo si interfacciava! Aveva certamente grandi onori ma anche pesanti responsabilità… Mi fa impressione la diatriba a Massa di Meriba dove il popolo si lamenta con Mosè contro Dio per non avere più acqua da bere! Mosè non sa più che pesci pigliare! Si fa intercessore per Israele e Dio lo esaudisce! Ma per questa preghiera a nome del popolo paga con il divieto ad entrare nella terra promessa! «Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Poiché non avete creduto in me, in modo che manifestassi la mia santità agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete quest’assemblea nella terra che io le do”». Un vero pastore paga per il suo popolo! Buona giornata

CON DIO NESSUNA PAURA

Israele è depositario di una promessa da parte di Dio: abiterà in una terra dove scorrono latte e miele! Ciò che Dio pronuncia con la sua bocca, si sa, lo porta a compimento. Per questo Israele cammina nel deserto, seppure con dei crolli di fede, con grande speranza e desiderio. Arriva il momento in cui la terra è vicina: Dio invia degli esploratori affinché certifichino la veridicità della promessa. Tutto è vero: si tratta di una terra meravigliosa, ricca di frutti di ogni specie. Ma c’è un però: ci sono dei popoli che la occupano e sono molto forti, militarmente più attrezzati degli israeliti. Sale la paura ed il timore… per quale motivo? Per aver dimenticato totalmente che l’obiettivo non lo si raggiunge se non con l’aiuto di Dio! È fuori dubbio che se Israele pensa di cavarsela da solo sarà una delusione cocente ma con Dio che problemi ci devono essere? Qui sta il nodo della vita di ogni persona: la vita va incontro alla morte! Se volessimo affrontarla da soli non ci sarebbe che il fallimento e la fine… ma se Dio non è un semplice accessorio ma la sostanza della nostra speranza di che cosa aver paura? Ognuno di noi esamini se stesso! Buona giornata