LA VITA NUOVA NELLO SPIRITO

«Si trovavano tutti insieme nello stesso luogo»: dopo la dispersione generata dalla paura, i discepoli di Gesù si ritrovano insieme nello stesso luogo, il LUOGO per eccellenza, quello del MEMORIALE. È evidente che qui, l’evangelista Luca, fa riferimento alla celebrazione eucaristica: quando ci si raduna e si ristabilisce la comunione, Dio si fa sentire e dona il suo Spirito, la sua stessa vita. Lo Spirito Santo non è affare individuale… perché è il Signore della Comunione!
«Venne all’improvviso dal cielo un fragore»: il linguaggio è chiaramente quello delle grandi teofanie bibliche. Quando c’è di mezzo Dio il mondo, la vita, la creazione… tutto si riverbera di potenza! È verissimo che Dio è discreto, entra nella vita con grande delicatezza e rispetto, ma ciò che porta e inaugura nel cuore è una esplosione di vita completamente nuova… non si può non sentire lo stravolgimento…
«Cominciarono a parlare in altre lingue»: sappiamo benissimo che non si può banalizzare questa espressione immaginando un miracoloso poliglottismo da parte dei discepoli…le lingue nuove hanno a che fare con i linguaggi dello Spirito! Gli uomini inabitati da Dio hanno modalità espressive rinnovate rispetto alle solite! Tutti si accorgono quegli uomini hanno davvero fatto esperienza di Dio!
«Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia»: la folla rimane a bocca aperta nel constatare la sintonia che questi discepoli riescono a creare fra di loro e con tutti. Si dice chiaramente che ognuno parlava la sua lingua ma tutti la capivano nella propria: è davvero un sostanziale sovvertimento di ciò che era accaduto a Babele: là tutti parlavano la stessa lingua, qui ognuno la propria! E tutti si capiscono! È il miracolo della comunione che non è uniformità ma sinfonia della diversità!
In questa maniera possiamo discernere se siamo o no ripieni di Spirito santo… e pregare…

VANGELO VIVO

La liturgia della Chiesa è congeniata in maniera tale affinchè ogni cosa abbia il suo inizio e il suo compimento. Ad esempio, nel tempo Pasquale, si leggono passo per passo gli Atti degli Apostoli che narrano il cammino post-pasquale della Chiesa e corrispettivamente il Vangelo di Giovanni che, essendo il più tardivo, è quello che va più a fondo del mistero della persona di Gesù. È con questi testi che la liturgia ci nutre affinché possiamo arrivare a comprendere con più lucidità qual è “la grandezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità” della nostra fede. Oggi leggiamo questi versetti finali del Vangelo di Giovanni: «Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere». È assolutamente vero! Perché? Perché a quanto è accaduto ai discepoli della prima ora dobbiamo aggiungere tutto quanto è accaduto ai discepoli lungo la storia! Anche ciò che è accaduto a noi! Anche l’opera pasquale nella nostra vita è Buona Notizia, Vangelo da raccontare! Avanti, evangelisti, raccontiamo la nostra testimonianza! Buona giornata

FASI DELLA SEQUELA

«E, detto questo, aggiunse: “Seguimi”». Questo versetto lo troviamo al capitolo 21 di Giovanni, al termine del suo Vangelo. Negli altri Vangeli la parola “seguimi” è posta nei primi capitoli: sembrerebbe la collocazione più idonea. Eppure, c’è un senso anche in questa ripetizione successiva: esiste un “sì” che i discepoli dicono all’inizio della loro avventura con Gesù, nella sua vita pubblica, e c’è un “sì” che esprimono una volta che Gesù è risorto. Un conto è il “sì” che si dice ad un uomo che ti sta davanti in carne ed ossa e un conto è il “sì” a ad una persona che è viva ma la cui presenza la si percepisce con il cuore… potremmo dire che è il passaggio da un amore carnale ad uno spirituale! Attenzione, però: non caschiamo dentro la solita divisone tra carnale (concreto) e spirituale (astratto)! Non è così! L’amore spirituale ha comunque necessità di esprimersi nella carne… ma non è più un amore carnale, di possesso, ma di attrazione! A mo’ di esempio, potremmo pensare al cammino da una fede da bambino a una fede da adulti. Da bambini si ha bisogno di segni, di cose, di prove… da adulti c’è una evidenza di fondo dove i segni, le cose, le prove, possono solo confermare ma mai generare la fede! Il cuore è già andato oltre… Buona giornata

CONOSCERE IL PADRE

Vi propongo un’immagine, forse un poco irriverente, ma che, spero, aiuti a scrutare  in profondità i sentimenti di Gesù e a scorgere la genuinità della sua umanità. Penso si a capitato anche a voi di vedere come i bambini siano facili a costruire relazioni e rapporti. Ad un certo punto, quando un rapporto si consolida, nasce il desiderio di fare l’invito “Vieni a casa mia a giocare con me?”. Magari aggiungendo in un secondo tempo “Mamma il mio amico si può fermare a mangiare con noi?”. Un bambino desidera aprire agli amici il suo mondo. Il suo papà e la sua mamma si fanno simpaticamente alleati in questa prospettiva. E l’amico diventa quasi un figlio… Che bello leggere le parole di Gesù con questa chiave: «Perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me». Gesù vuole averci a casa sua! Vuole che conosciamo il suo Papà! Sa che il suo amore è sovrabbondante e i suoi amici lo devono sapere! Lo devono assolutamente conoscere! Lasciamoci invitare: il suo cibo è sorgente di vita eterna! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Marisa che si accinge ad entrare nella casa del Padre.

CONDURRE, NON SEDURRE

Paolo sa con chiarezza che sta per finire la sua missione. La morte incombe. Non ha paura per sè. È certo del suo destino nel Signore Gesù. La sua preoccupazione è per le persone alle quali ha annunciato il Vangelo. Desidera che siano custodite da pastori che veglino su di esse. Quali sono i rischi che intravede? «Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate». Paolo sa quanto gli uomini siano facilmente suggestionabili: basta qualche parola o qualche promessa sciorinata con un po’ di tono per spostare l’attenzione dalla croce all’illusione del tutto e facile! C’è un modo per riconoscere l’annuncio subdolo e ambiguo: il modello seduttivo! Quando una persona punta troppo sul suo carisma personale e si pone come alternativa alla comunione ecclesiale è certamente pericolosa! La garanzia della fedeltà al Vangelo è data dalla comunione! Quando non c’è la comunione, anche se ascoltiamo i più bei discorsi e le più belle riflessioni siamo fuori dalla prospettiva del Vangelo! La seduzione, nella Chiesa, è l’arma diabolica più comune per staccare da Gesù! Vigiliamo… Buona giornata