ESAME DI COSCIENZA

Siamo giunti alla fine dell’anno civile. Non si contano i messaggi di maledizione all’anno che stiamo per terminare… non c’è dubbio che la pandemia ci abbia messi a dura prova, tuttavia non è corretto “buttare via il bambino con l’acqua sporca”! Da cristiani non ci dobbiamo appassionare dei discorsi disfattisti e catastrofisti ma aiutare a leggere tra le righe quali opportunità la storia offre per nuovi cammini di pienezza. Se guardo ai registri parrocchiali di quest’anno, ad una lettura statistica, non può che emergere un vertiginoso e preoccupante calo della pratica sacramentale: solo un matrimonio… appena venti battesimo… ben cinquantanove morti… Eppure, leggendo le parole di San Giovanni nella sua Prima lettera, possiamo trovare una chiave di lettura: «Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri». Veniamo da anni di cristianità, con un’adesione formale della maggioranza… oggi, la scelta cristiana si caratterizza per una chiara accoglienza della Buona notizia! Di fronte alla secolarizzazione galoppante il nostro compito non è chiederci come rimpolpare le presenze ma quanto la nostra adesione personale è autentica e solida! Abbiamo di che lavorare anche nell’anno che sta per venire! Buona giornata

L’ATTESA DELLO SPOSO

La profetessa Anna «aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni». Come sempre, nei racconti degli evangelisti, i dettagli hanno un significato più profondo che il semplice dato di cronaca. Anna viene dalla tribù di Aser, la più piccola di Israele, ed è la rappresentazione del piccolo resto d’Israele che è rimasto fedele a Dio nonostante le deportazioni e le schiavitù. È davvero significativo: è molto di più il tempo che Anna passa senza marito che con lui, ma non ha mai smesso di rimanergli fedele. Questa cosa mi fa venire in mente il buio della fede attraversato da tanti santi: san Giovanni della Croce, Santa Teresina di Lisieux, Santa Teresa di Calcutta… che dramma amare Dio e non sentire minimamente per anni la sua presenza consolante… Dirà Gesù: «con la perseveranza salverete la vostra anima». Ci credo fermamente! Immagino che tutti noi passiamo dei periodi di silenzio… di dubbio… di sconsolazione… Arriva il giorno che Anna sperimenta al Tempio, un giorno esattamente come gli altri, ma che è riempito della luce del Signore! Per questa luce vale la pena vivere, lottare, perseverare, pregare… Dio è fedele! Buona giornata

AMARE IN MANIERA ORIGINALE

Come hanno fatto i primi discepoli a contagiare in maniera così capillare tutto il Mediterraneo del Vangelo di Cristo? Con delle prove filosofiche schiaccianti dell’esistenza di Dio? Con un comportamento eticamente e legalisticamente impeccabile? Con dei riti particolarmente affascinanti? Niente di tutto ciò! Semplicemente amando! Tra i cristiani c’era una comunione di vita così cristallina che non poteva non attrarre e spingere alla sequela… Alla fine, se dovessimo mostrare in piena sostanza che cosa ci connota come cristiani, ci dovremmo attenere a questa indicazione che troviamo nella Prima lettera di San Giovanni: «da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti», ossia: l’amore a Dio e l’amore al prossimo. Qualcuno potrebbe dire: ma in concreto in che cosa consiste? Ecco, qui, in realtà si entra in un campo minato: stabilendo in maniera troppo meticolosa una declinazione dell’amore rischieremmo una struttura religiosa che poco si addice ad una vera comunione con il Signore! Sbagliamo a chiedere alla Chiesa regole universali e categoriche dell’osservanza del comandamento dell’amore! Ognuno di noi dovrebbe avvertire in sè l’esigenza di qualificare in maniera sempre più vera la chiamata personale ad amare alla maniera di Cristo! Molto più stimolante e significativo di una pura osservanza di norme genericissime… Buona giornata

L’INNOCENZA CRISTIANA

Oggi la Chiesa ricorda i Santi Innocenti. È la memoria di tutti quei bambini che stati uccisi per la mania di grandezza di Erode. La dicitura “innocenti” non può non spalancare tutta una serie di altre persone che nella storia, in maniera nascosta e sconosciuta, hanno pagato con la vita la loro appartenenza a Cristo. Anche il Papa, in questi giorni, ha sottolineato che mai come oggi i cristiani sono perseguitati… è evidente che la loro testimonianza, la vita nuova che lo spirito ha generato in loro, va a scontrarsi con logiche di potere e di forza. Non ci possiamo nascondere l’evidenza di un fastidio sotterraneo nei confronti di Cristo da parte dei media in genere: certo, vengono date notizie riguardanti le celebrazioni del Natale da parte dei credenti ma la festa del natale non ha più nulla a che fare con la Buona Notizia di Dio che si fa uomo! Anche i messaggi che vengono estrapolati dalle parole dei pastori ha a che fare con le solite e melense esortazioni all’essere buoni e generosi… Occorre un cristianesimo ancora capace di raccontare con passione la fede nell’Incarnazione, accettando il martirio del ridicolo! Il nostro sangue scorra per raccontare di Lui… a tutti i costi! Buona giornata

I NOSTRI OCCHI HANNO VISTO?

Viviamo un tempo denso di ombre e di paura: la pandemia ci ha irretiti, ci ha chiusi a riccio, ci ha spaventati… basta un po’ di febbre, un raffreddore, un colpo di tosse per allarmarci… abbiamo terrore di tutto e di tutti… anche chi si dichiara credente, a furia dei bollettini di morte propugnati dai notiziari, si sente messo con le spalle al muro… Vorrei tanto che ci lasciassimo seriamente raggiungere dalla Buona Notizia del Natale! Dio è entrato nella nostra vita, nei borghi della quotidianità, e ha trasformato l’inferno in paradiso! Una stalla è diventata una reggia… una notte è diventate un’alba piena di luce… un po’ di paglia è diventata un trono… un parto travagliato è diventato una gioia incontenibile! Dove arriva Gesù tutto si trasforma, si trasfigura! Purtroppo, sembra che sia solo la sua caricatura, una sua immagine sbiadita, ad entrare nella vita degli uomini di oggi e di sempre… «i suoi non l’hanno accolto»… Non sempre per cattiveria o per ostilità dichiarata ma, semplicemente, per superficialità! Gesù ci passa accanto ma non riesce ad entrare dentro! Abbiamo visto i pastori come hanno reagito alla vista di
Gesù! Vedremo come hanno reagito i Magi! Oggi ci è raccontata la reazione di Simeone: «Lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei
occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”». È evidente la consapevolezza che Simeone matura alla visione di Gesù: la vita biologica non è più la priorità! Può
anche morire, i suoi occhi hanno visto la BELLEZZA, LA PIENEZZA, IL COMPIMENTO, LA VITA… tutto il resto è un di più… Buona domenica