LA GRAZIA TENDE A MOLTIPLICARSI

Tutti, leggendo questa frase del vangelo, si rimane basiti: «A chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Com’è che Gesù premia chi possiede e punisce chi non possiede? Non è il contrario che dovrebbe fare? In realtà, nella vita spirituale funziona proprio così: se uno inizia a vivere le cose in Dio avverte che, via via, tutto si illumina, tutto prende forma, senso e bellezza! Il cammino della conversione genera un circuito virtuoso: l’amore innamora sempre di più! Non c’è limite! Se uno, al contrario, non coltiva una vita spirituale inevitabilmente perde anche quello che ha ricevuto per grazia! Dio lo aveva dotato di doni e potenzialità ma la pigrizia e l’inettitudine lo hanno svuotato. La vita di grazia non permette la mediocrità: o aumenta o diminuisce! Essendo una relazione o si approfondisce o si affievolisce! Umanamente è comprensibilissima questa cosa: se un amico non lo frequento ad un certo punto lo perdo! Per recuperarlo devo ritornare si mei passi e pian piano riscostruire… Se, al contrario, ho un amico e lo frequento l’intesa e l’intimità accresceranno sempre di più e il rapporto fiorirà di gemme inattese e inimmaginabili! Non perdiamo il privilegio della vita cristiana che ci è stato regalato… Buona giornata

USANZE E FEDE

Mi rendo conto che la fede è un linguaggio nel quale o uno entra con tutto se stesso o non ne capisce nulla! Spesso, quando mi trovo a parlare con le persone che mi chiedono i sacramenti per i loro bambini mi domando: ma cosa desiderano veramente? Qual è il senso che danno ai sacramenti? Sono domande che mi faccio perché, a fronte delle mie spiegazioni, vedo occhi stralunati, stupiti, increduli… sembra che parli tutt’altra lingua! È come se mi sentissi dire: “Senti don: dacci questi sacramenti e piantala di metterla giù dura con tutti questi discorsi inutili. Si è sempre fatto così… i nostri genitori ci hanno insegnato queste cose… facciamoli st sacramenti e andiamo a venti tranquilli! Tanto, alla fine, la vita è quella che è! Non sono i sacramenti a mantenerci…”. È chiaro che ad atteggiamenti così non si accompagna un grande margine di riflessione! O prendere o lasciare! Del resto anche nel Vangelo è attestato che Gesù usava un doppio linguaggio: un conto era quello che poteva dire ai suoi apostoli e un conto era quello che poteva raccontare alla gente. Dice così l’evangelista Matteo: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». Così è… occorre gioire! Buona giornata

IL SACRIFICIO DI CRISTO

Il culto antico era caratterizzato dall’offerta sacrificale degli animali: nella loro morte era iscritta la morte del peccato dell’uomo e il perdono di Dio! Dio era la divinità austera ed esigente alla quale prestare attenzione per non rischiare di essere inceneriti. I profeti avevano ricordato al popolo che al Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe non interessavano i sacrifici ma l’amore… ma tutti facevano orecchi da mercante e andavano avanti nel formalismo del rito senza cambiare vita! Nulla di più inutile… Gesù porta a compimento la parola dei profeti e, come dice la pagina della Lettera agli Ebrei che oggi leggiamo, proclama:  «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà». La volontà di Dio qual è? Che l’uomo offra se stesso! Ma non la sua morte, ma la sua vita! Noi pensiamo sempre che il sacrificio di Gesù coincida con la morte in croce… quello è semplicemente l’apice! Tutta la vita di Gesù è stata vissuta in maniera sacrificale! Ogni gesto e ogni parola era manifestazione della volontà di Dio! Per questo l’offerta di Gesù è quella che compie e conclude ogni sacrificio: nella sua vita donata c’è tutta la vita dell’umanità! In Lui ogni giorno ci uniamo per essere sacrificio gradito a Dio! Buona giornata

METTERSI NUOVAMENTE IN ASCOLTO

Gli scribi dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro». Gesù appare come un nemico. Chi erano gli scribi? Erano i conoscitori più accreditati della Legge mosaica, la Torah. Erano i “teologi” del tempo, quelli che, in base alla Parola di Dio, suggerivano le linee di interpretazione e comprensione della volontà di Dio. Proprio quelli che avrebbero dovuto riconoscere il Messia, di fatto non lo hanno conosciuto… Fa impressione questa cosa! Ci dobbiamo continuamente chiedere se noi adulti nella fede che abbiamo un compito educativo e formativo stiamo mostrando Gesù o lo stiamo nascondendo… Perché tanta gente si allontana dalla fede? Sebbene Dio sia la più grande nostalgia che si annida nel cuore… Credo sia necessario partire dalle domande e dalle obiezioni che vengono da chi è lontano per capire come rispondervi. Non con la saccenza di chi crede di avere la risposta per tutto ma con l’umiltà di chi riconosce di aver sbagliato completamente l’annuncio! Trovo che la malattia degli scribi sia molto diffusa tra noi praticanti… per la verità, anche chi non pratica non brilla di onestà intellettuale… Occorrerebbe reimparare a mettersi a nudo e, con onestà, provare a rispondere alle domande più cruciali dell’esistenza: ne vedremmo delle belle! Chissà quando…Buona giornata

UNA PAROLA DALL’ALTO

Tutti, dopo aver ascoltato un discorso, esprimiamo il nostro assenso o il nostro dissenso. In base a che cosa esprimiamo questo giudizio? Non è forse in base alla corrispondenza o no del discorso al nostro punto di vista? Qui si annida il rischio maggiore rispetto alla capacità di ascolto: rimanere ancorati nelle nostre convinzioni e lasciarci difficilmente mettere in discussione… Ebbene: la bellezza dell’ascolto sta proprio nella alterità del pensiero di chi ci parla! Il bello sta nelle parole pronunciate su un argomento che mettono in discussione la nostra opinione e ci aprono nuovi scenari! Ecco: la Parola di Dio è sempre così! Viene sempre a buttare all’aria i nostri punti fermi stimolandoci ad andare oltre, verso il pensiero di Dio. I due testi della Prima lettura e del Vangelo che oggi ascoltiamo nella liturgia eucaristica mettono in risalto questo aspetto in un particolare: sia Esdra che Gesù non scelgono la pagina della Scrittura da leggere, in base alla corrispondenza al loro modo di pensare, ma accolgono il Rotolo che viene loro consegnato e lo proclamano ad alta voce così com’è! È il primato della Parola di Dio, una Parola che, proprio perché nuova, commuove, cambia, converte… chi ascolta si sente colpito nel cuore, riconosce il proprio peccato, e si predispone ad un cammino di sequela. Buona domenica