Il culto antico era caratterizzato dall’offerta sacrificale degli animali: nella loro morte era iscritta la morte del peccato dell’uomo e il perdono di Dio! Dio era la divinità austera ed esigente alla quale prestare attenzione per non rischiare di essere inceneriti. I profeti avevano ricordato al popolo che al Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe non interessavano i sacrifici ma l’amore… ma tutti facevano orecchi da mercante e andavano avanti nel formalismo del rito senza cambiare vita! Nulla di più inutile… Gesù porta a compimento la parola dei profeti e, come dice la pagina della Lettera agli Ebrei che oggi leggiamo, proclama:  «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà». La volontà di Dio qual è? Che l’uomo offra se stesso! Ma non la sua morte, ma la sua vita! Noi pensiamo sempre che il sacrificio di Gesù coincida con la morte in croce… quello è semplicemente l’apice! Tutta la vita di Gesù è stata vissuta in maniera sacrificale! Ogni gesto e ogni parola era manifestazione della volontà di Dio! Per questo l’offerta di Gesù è quella che compie e conclude ogni sacrificio: nella sua vita donata c’è tutta la vita dell’umanità! In Lui ogni giorno ci uniamo per essere sacrificio gradito a Dio! Buona giornata