UNA AUTORITÀ NUOVA

Gesù entra nella sinagoga di Cafarnao e insegna. È evidente che in paese gli era riconosciuta una preparazione e una credibilità, altrimenti non gli avrebbero permesso di salire in cattedra. Ovviamente, non era il solo ad avere questo riconoscimento: c’erano anche altri rabbi altrettanto rispettabili… ma Gesù, quando parla, non è assimilabile agli altri! Ha un quid in più… Tant’è che alla sua Parola c’è ci sono sempre reazioni sconcertanti! Potremmo metterla così: ci sono quelli che chiacchierano, magari anche molto bene, con una dialettica raffinata, con citazioni erudite, ma alla fine ti lasciano come sei. Arricchito culturalmente, forse, ma spiritualmente totalmente indifferente! Ebbene: quando Gesù parla le persone rimangono
scosse: qualcuno si pente e si converte e qualcuno inorridisce e reagisce con una contrapposizione violenta. In questa Domenica ci è raccontata la stizza di un indemoniato che avverte la potenza di Dio presente in Gesù e la stigmatizza apertamente. Gesù non ha paura, lo affronta con determinazione «Taci!». Gesù avrebbe potuto sfruttare per la sua fama l’esternazione dell’indemoniato ma non ci pensa affatto… La gente che assiste alla scena reagisce: «Che è mai questo?
Un insegnamento nuovo, dato con autorità». Ecco l’autorità di Gesù: uno che ha potere ma non lo usa per sé ma per
compiere l’opera del Padre! A fronte di tutti i rabbi che sgomitano per farsi un nome, Gesù agisce per dare gloria a Dio! Per liberare gli uomini dal male! Per rimetterli in comunione con il Signore! «La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea». Fino a noi è giunta la fama di Gesù… ma non si tratta di un ricordo storico ma attuale! Gesù ancora
oggi agisce così! Buona domenica

VIVERE PER LA “TERRA”

«Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità». Quante volte abbiamo sentito ripeterci che Abramo è il “padre delle fede”! Proprio per questo è giusto che proviamo a capire che cosa sia la fede a partire dalla sua esperienza. La Lettera agli Ebrei ci da degli indizi. Anzitutto, la fede scaturisce da una chiamata! Significa che credere non è un atto intellettuale ma relazionale. Credere è uscire da sè e aprirsi a possibilità nuove che vanno oltre le proprie aspettative. Abramo si fida di Colui da cui è chiamato e per questo obbedisce. L’obbedienza di Abramo non è un atto di sottomissione ma ma una atto libero di una persona che si sente amata. E parte: si mette in cammino, non a caso, ma verso un luogo che Dio gli ha paventato. È evidente che Abramo immagina che il luogo che Dio gli ha promesso sia una terra feconda e bella dove abitare stabilmente, così da non vivere più la condizione di nomade… Ma Dio aveva in mente una terra ben diversa: la terra sacra della relazione con Lui! Abramo, grazie alla fede, andrà ben oltre la terra promessa… amico di Dio per sempre! La fede ci fa vivere per la terra portandoci oltre la terra! Spettacolo! Buona giornata

PERSEVERARE PER CAPIRE

Quante volte mi sento dire, a fronte delle mie affermazioni di fede “ma tu sei un prete!”, come se il credere fosse legato ad un ministero particolare… La verità è che ci sono persone non ordinate che affermano le stesse cose con il medesimo trasporto, se non anche maggiore! Che cosa aiuta a camminare nella luce? Che cosa permette a una persona di consolidare una intimità con il Signore? Mi sembra illuminate questo versetto del Vangelo di Marco: «Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa». Dio parla a tutti gli uomini: la creazione è la manifestazione universale dell’amore e della sapienza di Dio! Gesù utilizza gli elementi della natura per annunciare il Vangelo! Le parabole sono espressione del vangelo della creazione attraverso le parole! Il fatto è che hanno bisogno di uno spirito di accoglienza per essere comprese… Tant’è che ai discepoli, ossia quelli che avevano scelto di stare con Gesù e di seguirlo, in privato svelava tutti i segreti dell’amore di Dio! È chiaro, allora, che la conoscenza di Dio non è questione di studio o di ruolo ma di relazione abituale con il Signore! Non riesci a capire il mistero di Dio? Stacci insieme! Frequentalo assiduamente! Via via le tenebre di diraderanno… Buona giornata

LA VITA DICE OLTRE LE PAROLE

«Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce». Presa fuori dal contesto, questa frase, potrebbe suonare come una pesante minaccia a tutti noi! Come? Tutta quella che è stata la nostra vita sarà messa a nudo davanti a tutti? Per la verità, devo ammettere, sarebbe molto interessante se fosse così… perchè molti di quelli che puntano il dito o scagliano pesanti giudizi sarebbero svergognati loro stessi! Non c’è nessuno che possa vantare una vita totalmente libera da pensieri, parole e azioni difformi dal bene e dal santo! Beh, comunque, non è questo che intendono dire queste parole. Qui Gesù parla di se stesso: Lui è venuto per rivelare il Padre. Non ha alcuna limitazione nello svelare ciò che è intimo a Dio. A fronte delle opposizioni che Gesù sperimenta assicura che quanto gli è contestato verrà, a tempo debito, rivelato! Gesù non ha l’ansia di far capire le cose a chi non le vuole capire! Non è venuto a far polemiche con qualche pensatore o ad dare inizio ad una nuova filosofia… Gesù parla con la vita! Saranno le sue azioni a rendere inequivocabile il suo Vangelo! Se imparassimo anche noi questo metodo di evangelizzazione… Buona giornata

LO SPRECO DEL SEME

Gesù, fino a questo punto del Vangelo, non ha raccolto che considerazioni poco galanti: i parenti lo hanno dichiarato “fuori di sè“, i farisei l’hanno definito “indemoniato“, gli scribi hanno insinuato che “costui bestemmia” e gli erodiani lo vogliono far fuori. Direi che la fama di Gesù non è particolarmente promettente. Nonostante questo, Gesù continua ad insegnare. E la folla lo segue. La contrarietà è il destino del bene, così come le intemperie sono i pericoli del seme: guai se un contadino smette di seminare pensando ai pericoli che può incontrare il seme! Non raccoglierebbe mai nulla… occorre correre il rischio della contraddizione, della opposizione, dell’indifferenza! È da questa considerazione che scaturisce la parabola del seminatore. Una parabola ricca di speranza dentro un contesto di oggettiva disperazione: Gesù insegna a osservare sempre la foresta che cresce rispetto all’albero che cade! Del resto la semina, proprio nella sua condizione, è un assurdo! Il grano che viene gettato a terra è grano da mangiare! Per seminare un grande campo ci vogliono quintali di grano… e da quel grano si potrebbero ricavare farina e pane… perchè tanto spreco? Ma è così: è nella vita donata alla maniera di Gesù che si vedono i frutti! Se la si conserva, tutto rimane tristemente sterile… Buona giornata