Dalle «Lettere» di san Giovanni Bosco

«Imitare Gesù e lasciarsi guidare dall’amore».

Riguardiamo come nostri figli quelli sui quali abbiamo da esercitare qualche potere. Mettiamoci quasi al loro servizio, come Gesù che venne ad ubbidire e non a comandare, vergognandoci di ciò che potesse aver l’aria in noi di dominatori; e non dominiamoli che per servirli con maggior piacere. Così faceva Gesù con i suoi apostoli, tollerandoli nella loro ignoranza e rozzezza, nella loro poca fedeltà, e col trattare i peccatori con una dimestichezza e familiarità da produrre in alcuni lo stupore, in altri quasi lo scandalo, ed in molti la santa speranza di ottenere il perdono da Dio. Egli ci disse perciò di imparare da lui ad essere mansueti ed umili di cuore (Mt 11, 29).

Dai «Trattati sui salmi» di sant’Ilario di Poitiers, vescovo

«Tutti i credenti avevano un cuor solo e un’anima sola».

«Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!» (Sal 132, 1), perché quando vivono insieme, fraternamente, si riuniscono nell’assemblea della Chiesa, si sentono concordi nella carità e in un solo volere. Leggiamo che agli albori della predicazione apostolica questo grande precetto era molto sentito e praticato. Si dice infatti: «La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un’anima sola» (At 4, 32). In realtà ben si conviene al popolo di Dio sentirsi fratelli sotto un unico Padre, sentirsi una cosa sola in un medesimo Spirito, vivere concordi nella stessa casa ed essere membra vive di uno stesso corpo.

Gesù è mite e umile di cuore (Mc 4,26-34)

«L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa».

Oggi il Signore Gesù ci parla del Regno di Dio e lo paragona ad un granello di senape, il più piccolo seme che possiamo piantare. A volte capita di pensare al Regno di Dio come a qualcosa di così solenne da non essere degni di farne parte e invece Gesù ci insegna che la caratteristica principale di questo “stato di vita” è la piccolezza. Il Regno di Dio, che poi è il Signore stesso, ed è la conoscenza di Lui, è partire dalle cose piccole della quotidianità, è farsi piccoli, è essere miti e umili di cuore. Buona giornata.

Ho incontrato Gesù? (Mc 16,15-18)

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo».

Oggi celebriamo la festa della Conversione di San Paolo apostolo e, oltre al famoso brano della conversione di Saulo, contenuto negli Atti degli Apostoli, accogliamo la buona notizia contenuta nell’ultimo capitolo del racconto di Marco, parte in cui il Signore dice di andare in tutto il mondo a proclamare il vangelo ad ogni creatura. La richiesta di Gesù suona oggi come estrema e forse un po’ troppo radicale: ma dobbiamo dirlo proprio a tutti? Ma il rispetto per loro? Per le loro idee? Forse la conversione più grande che ci attende oggi è credere che il Signore salva tutti, e che l’astenersi dal diffondere la buona novella (il Vangelo di Gesù Cristo) probabilmente coincide con un Fede molto tiepida, segno che non l’abbiamo pienamente incontrato. Parole dure. Buona giornata 😊

In Dio tutto e tutti (Mc 3,31-35)

«Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Questa è la domanda centrale che oggi, nel vangelo di Marco, Gesù pone alla folla e di conseguenza anche a noi. La risposta è apparentemente semplice, poiché in modo naturale verrebbe da pensare alla propria famiglia, ai propri consanguinei. Ma Gesù ci spiazza, mostrando una considerazione diversa della fratellanza e della genitorialità, e ponendo Dio stesso come paragone. Il Signore non fa riferimento al sangue, bensì alla Fede e così può dire che i fratelli, le sorelle e le madri sono coloro che fanno la volontà di Dio. Gesù cambia piano di ragionamento e pone Dio sopra tutto e sopra tutti, ad evitare che quel tutto/i diventi un idolo.

Buona giornata, un sorriso.