PORRE FRENO ALLO SPONTANEISMO

Ammetto che è un mio cavallo di battaglia e che non appena ne ho l’occasione mi piace ribadirlo: sono stanco della teoria che giustifica e sostiene lo “spontaneismo”! Mai come oggi l’arte educativa si è ridotta a semplici consigli e a stringatissime indicazioni! Mi ricordo gli esempi che mi facevano i miei educatori per giustificare alcune scelte educative piuttosto rigorose: “se la pianta non si raddrizza da giovane non si raddrizza più”… Ringrazio di cuore questi adulti che hanno saputo sostenere scelte impopolari e impegnative pensando unicamente al mio bene proiettato al futuro! Quanti musi, quante ritrosie, quante lamentazioni, hanno dovuto accettare pur di ottenere il meglio dal mio carattere e dal mio potenziale… Oggi non è più così! Guai contrariare un bambino, guai imporre regole troppo restrittive, guai prescrivere percorsi impegnativi… Un bambino deve sempre essere accondisceso e reso consapevole di ogni operazione che gli si propina! Mi sembrano illuminanti queste semplici righe del Siracide: «Non seguire il tuo istinto e la tua forza, assecondando le passioni del tuo cuore». Possibile che nel giro di pochi decenni siamo riusciti a cassare un patrimonio millenario di regole educative a favore di una educazione buonista ed edulcorata? Non so quanto possiamo contenere questa deriva… un po’, però, ci dobbiamo provare! Buona giornata

LA CHIESA

Essere Chiesa oggi è una delle sfide più difficili. Due sono le derive: o l’essere settari o l’essere evanescenti. Cioè: o essere un gruppo ristretto di persone autoreferenziali e super regolamentate oppure essere una amalgama di individualità a se stanti ed anarchiche. L’essere Chiesa, al contrario, è il risultato dell’unione così salda in Cristo da percepirsi membra del suo corpo. Le persone non sono legate da amicizia o affinità personali ma dalla comunione profonda con Cristo… al punto tale che chi è in Lui è pure in noi! La Chiesa è un miracolo che eccede oltremisura i nostri confini! Nella Chiesa ci sono fratelli che noi nemmeno conosciamo e con i quali, tuttavia, siamo più intimi che a noi stessi! Per dire: i cristiani che vivono in Australia o in Oceania sono membra del nostro stesso corpo sebbene noi non ne abbiamo minimamente la percezione! Il Corpo di Cristo è più grande di tutte le misure che noi possiamo supporre… I discepoli non avevano capito bene questa cosa e si erano lamentati così con Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Gesù non esitò a rispondere loro che ogni chiusura della cerchia ecclesiale non corrispondeva alla sua volontà! Questo non vuol dire che tutto è Chiesa… Buona giornata

LA NOSTRA FORZA È DIO

Quante persone conosco che pregano e frequentano solo perché credono di poter avere una vita più serena e tranquilla! A volte me lo dichiarano apertamente e io, confesso, non sempre ho il coraggio di risvegliarle da questo torpore narcotizzante del maligno… È bene che ci si renda conto chiaramente che seguire Dio non è una passeggiata rilassante! Ascoltate che cosa ricorda il libro del Siracide: «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, resta saldo nella giustizia e nel timore, prepàrati alla tentazione. Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore». Il dolore e la prova fanno parte del cammino della vita, non si possono eludere… accettarli non significa negarli ma ritenerli una opportunità per cogliere la maniera migliore per servire il Signore. Gesù, che era il Figlio prediletto, non è stato risparmiato dalla prova… ha pure pianto con forte grida e lacrime, ricorda la Lettera agli Ebrei… ma riponeva la sua causa a Colui che giudica con giustizia! Il punto forza del credente è sempre fuori di sé: niente ci può separare dall’amore di Dio! Né spada, né fame, né tribolazione… La nostra forza è Dio! Buona giornata

LA SCELTA DI CREDERE

«Credo; aiuta la mia incredulità!». Mi piace questa preghiera rivolta a Gesù dal padre di un indemoniato per ottenerne la liberazione del figlio dal maligno. È una preghiera molto umana, capace di verità profonda: la tentazione dell’incredulità è sempre nel cuore… il dubbio, la domanda, l’incertezza, assalgono l’intimo e interrogano. Non ci dobbiamo spaventare e nemmeno allarmare come se fossimo a rischio scetticismo: è lo spazio che Dio ci ha donato per la libertà! Il credere non è una semplice attitudine che uno ha o non ha per natura ma un atto preciso della libertà: si sceglie di credere! Mi fa irretire quando sento espressioni “beato te che credi, piacerebbe anche a me ma non ho la fede”… Per nessuno la fede è una passeggiata! La fede è una lotta, è un permanente contrastare il proprio orgoglio e la propria presuntuosità… è un abbandonarsi quotidiano a Colui che si è scelto di amare e da cui ci si è sentiti amati per primi… Direi che proprio come nel matrimonio o nell’ordine: ci si sposa e ci si consacra perché avvolti dall’amore… poi, dentro questo amore ci si impegna giorno per giorno per portare a compimento l’opera iniziata! Ne vale la pena: tante sono le fatiche ma di più le soddisfazioni! Bello! Buona giornata

SOLO PER I DISCEPOLI

Ci sono momenti in cui Gesù si rivolge a tutti e momenti in cui si rivolge solo ai discepoli: il Vangelo instaura una differenza tra chi ha il pensiero di Cristo e chi non ce l’ha. Non si può pensare ad una cristianizzazione di massa. L’e- sperienza filiale alla maniera di Cristo sarà sempre di pochi e sarà di coloro che accolgono la Parola e lasciano che at- tecchisca in loro. A volte assale lo scoraggiamento quando sembra di essere i soli a subire e a piegare sempre la testa… solo pensando a Gesù e avendo nel cuore il desiderio di Lui è possibile andare oltre e perseverare!
Che proposte fa Gesù ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male». Che privilegio essere cristiani! Gesù rivela il cuore stesso di Dio e lo partecipa perché possa diventare il loro… Vivere così è vivere da figli, è essere riconosciuti come figli di Dio!
In base a che cosa lo affermiamo? In base al fatto che Gesù ha vissuto così! Questa maniera di vivere la vita gli ha permesso di oltrepassare la morte ed essere risuscitato dal Padre. Non c’è altra ragione per cui valga la pena vivere donando la vita a chi non se la merita! Buona domenica