ABBIAMO LA FEDE?

Il vangelo di oggi è quello della “Tempesta sedata”: quello che ha letto e commentato il Papa il 27 marzo, nell’indimenticabile preghiera nella Piazza San Pietro deserta. Riporto un passaggio di quella riflessione: penso ci possa servire ancora per riflettere…

In che cosa consiste la mancanza di fede dei discepoli, che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi non avevano smesso di credere in Lui, infatti lo invocano. Ma vediamo come lo invocano: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (v. 38). Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati.
La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità.
Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli“.

Abbiamo imparato qualcosa? Ognuno verifichi se stesso… Buona giornata

SANTI IMPERFETTI

Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Per noi di Rovellasca sono i patroni. Cosa significa celebrare un giorno in onore di due uomini vissuti più di duemila anni fa? Che cosa hanno fatto di così importante per cui vale la pena fare memoria del loro passaggio in mezzo a noi? Sono state persone integerrime? Direi proprio di no! Pietro ha pesantemente rinnegato Gesù nel cortile di Caifa… Paolo ha perseguitato i cristiani uccidendo e facendo stragi… Qualcuno dirà: è vero, ma poi si sono convertiti e hanno cambiato vita! Sicuramente hanno mostrato un amore grande per Gesù fino a donare la vita per Lui, ma non si può dire non abbiano più peccato! Basta leggere gli Atti degli apostoli per trovare incoerenze e defaillances sia da parte di Pietro che da parte di Paolo… Quindi, perchè dare così onore a questi due uomini? Semplicemente perchè in loro è perfettamente visibile la fedeltà di Dio! In Pietro e Paolo vediamo coronata l’opera santificante dello Spirito! Infatti, chi vede il cammino fatto da questi due discepoli dall’inizio della loro sequela all’ultimo giorno scorge in maniera nitida come Gesù risorto accompagni i suoi amici fino ad una piena comunione con Lui! nulla è impossibile a Dio! Buona giornata

LA GRAZIA DEL BATTESIMO

Dovessero chiederci che cos’è il battesimo che cosa risponderemmo? Forse evaderemmo l’interrogativo con una definizione da manuale: “un sacramento”. Il fatto che non sappiamo come spiegare adeguatamente questo evento che ci definisce come cristiani ci deve far pensare non poco… Proviamo a prendere in mano con un po’ di attenzione la seconda lettura di questa domenica: troveremo alcuni elementi per una comprensione più approfondita. Scrive san Paolo: «Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte». Il battesimo è una “morte” e una “sepoltura”! È una morte: ciò che abbiamo ereditato da Adamo, ossia una carne per la ricerca della propria affermazione, viene affogata nel fonte battesimale. È una vera e propria morte, ma per la vita! L’abbandono di una vita di ribellione al Padre viene rimpiazzata con una vita filiale, quella di
Gesù, di cui veniamo rivestiti. Lo Spirito santo ravviva in noi la consapevolezza di avere un Padre e di essere figli amati. Scrive ancora san Paolo: «se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più». Chi è battezzato vive per Cristo, con Cristo e in Cristo! Vive della Sua stessa vita e non ha più davanti a sé la morte ma solo un crescendo della comunione con Dio. Allora, che cos’è il battesimo? È l’evento nel quale Gesù ci strappa dal potere della morte e ci trasferisce nell’amore del Padre! Il peccato che ancora perseguita la nostra natura non esercita più il suo potere di morte! Scrive san Paolo: «consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù». Il battesimo è la porta che Cristo spalanca a tutti coloro che vogliono entrare nella vita! Buona domenica

OLTRE I NOSTRI PARAMETRI

Non so quanti di voi conoscano il Movimento del Focolari fondato da Chiara Lubich: vi propongo di leggerne la storia e approfondirne il carisma. Sarebbe tanto utile se venisse conosciuto da più persone perché esprime una dimensione quanto mai centrale nel messaggio evangelico di Gesù: l’unità! La certezza che siamo tutti figli di Dio, amati, al di là di ogni popolo, razza, nazione, religione! Non si tratta di un annullamento delle diversità ma di una loro valorizzazione: ognuno porta qualcosa di Dio! E nel momento in cui l’amore di Dio avvolge il cuore degli uomini vengono meno tutte le barriere, i muri, i pregiudizi, le distanze. Questo aspetto è evidentissimo nel racconto del miracolo fatto  al centurione di Cafarnao dove Gesù afferma: «Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». Ebbene sì: non ci sono categorie di persone privilegiate, con il lasciapassare per il cielo! Sebbene Dio abbia posato gli occhi su Israele, prediligendolo su tutti i popoli, ciò non significa esclusione degli altri… la stessa cosa vale per noi! Andare al di là delle nostre categorie di “giusti” è quanto mai necessario. Buona giornata

LA GRAZIA A PORTATA DI MANO

Nel mondo c’è tanta luce per contemplare il miracolo della vita e tanto buio per negarne ogni bellezza. Dove sta la variabile? Nella libertà! Ognuno di noi sceglie dove e che cosa guardare. Nella propria storia si possono vedere una serie sterminata di grazie oppure una valanga di guai irreparabili. Basta guardarsi attorno: c’è gente che sa gioire di piccole sorprese e c’è gente che non fa altro che lamentarsi. E non si dice con superficialità che la vita di qualcuno è più benedetta e quella di altri no… Dio elargisce la sua misericordia su ogni creatura, senza esclusioni! Possiamo osservare anche come le persone hanno vissuto il tempo della pandemia: troveremo persone che sono state colpite con una grande serenità e altre che non riescono più a darsi pace! Mi piace il dialogo raccontato nel vangelo di oggi: «Un lebbroso, si prostrò davanti a Gesù e disse: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi”. Tese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio: sii purificato!”». Che cosa lo collega al ragionamento appena fatto? Si parla di una persona che vive un dramma ma non si isola piangendosi addosso e lamentandosi con il mondo! Alza il capo e cerca una via d’uscita, ha il coraggio riporre fiducia in Colui che salva! Chi è aperto al miracolo lo sa cercare e trovare… Buona giornata