Tutti, dopo aver ascoltato un discorso, esprimiamo il nostro assenso o il nostro dissenso. In base a che cosa esprimiamo questo giudizio? Non è forse in base alla corrispondenza o no del discorso al nostro punto di vista? Qui si annida il rischio maggiore rispetto alla capacità di ascolto: rimanere ancorati nelle nostre convinzioni e lasciarci difficilmente mettere in discussione… Ebbene: la bellezza dell’ascolto sta proprio nella alterità del pensiero di chi ci parla! Il bello sta nelle parole pronunciate su un argomento che mettono in discussione la nostra opinione e ci aprono nuovi scenari! Ecco: la Parola di Dio è sempre così! Viene sempre a buttare all’aria i nostri punti fermi stimolandoci ad andare oltre, verso il pensiero di Dio. I due testi della Prima lettura e del Vangelo che oggi ascoltiamo nella liturgia eucaristica mettono in risalto questo aspetto in un particolare: sia Esdra che Gesù non scelgono la pagina della Scrittura da leggere, in base alla corrispondenza al loro modo di pensare, ma accolgono il Rotolo che viene loro consegnato e lo proclamano ad alta voce così com’è! È il primato della Parola di Dio, una Parola che, proprio perché nuova, commuove, cambia, converte… chi ascolta si sente colpito nel cuore, riconosce il proprio peccato, e si predispone ad un cammino di sequela. Buona domenica