Un tempo ai pastori era riconosciuta una mediazione particolare nei confronti di Dio. I preti godevano di una autorevolezza di tutto rispetto. Via via si è ridotta sempre più questa rilevanza di ruolo al punto che il prete non ha più voce in capitolo assoluta nella guida del popolo di Dio. Per certi versi io, da prete, sono contento di questa deresponsabilizzazione… ma mi rendo conto che non è del tutto coerente con la missione che Dio ha sempre riservato ai suoi eletti. Leggendo le vicende del popolo d’Israele in cammino dall’Egitto verso la Terra promessa si può riconoscere quanto fosse rilevante il compito riservato a Mosè: a Lui Dio parlava e con Lui il popolo si interfacciava! Aveva certamente grandi onori ma anche pesanti responsabilità… Mi fa impressione la diatriba a Massa di Meriba dove il popolo si lamenta con Mosè contro Dio per non avere più acqua da bere! Mosè non sa più che pesci pigliare! Si fa intercessore per Israele e Dio lo esaudisce! Ma per questa preghiera a nome del popolo paga con il divieto ad entrare nella terra promessa! «Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Poiché non avete creduto in me, in modo che manifestassi la mia santità agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete quest’assemblea nella terra che io le do”». Un vero pastore paga per il suo popolo! Buona giornata