PREGHIERA FECONDA

Ci sono dei passi nella Scrittura che quando li leggi ti fanno andar via la testa! Presentano delle immagini che trasudano di una sapienza che è davvero dell’altro mondo. Oggi, Isaia, commentando la condizione disperata di Israele che, avendo peccato si trova nella prova, scrive così: «Signore, nella tribolazione ti hanno cercato; a te hanno gridato nella prova, che è la tua correzione per loro. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te, Signore. Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e non sono nati abitanti nel mondo». Impressionante: si avverte tutta la prostrazione e la frustrazione di una preghiera che rimane sterile… perchè rimane sterile? C’è forse un grido dell’umanità che il Signore non ascolti e verso il quale rimanga indifferente? Certamente no! E allora perchè questa sterilità? Era una preghiera autoreferenziale, tutta ripiegata su una efficacia intrinseca, come se fosse un prezzo da pagare per ottenere la grazia… La preghiera che trova compimento è quella nella quale l’uomo si abbandona in Dio e lascia compiere a Lui i passi verso la salvezza! La preghiera è gravida quando a fecondarla è il suo Spirito! Buona giornata

SERVI DI UN PROGETTO SUPERIORE A NOI

Nel mondo tutti fanno la gara per accaparrarsi il merito di qualche bella iniziativa: i politici, i professionisti, gli scienziati…e ahimè anche gli ecclesiastici. Nessuno sfugge alla tentazione di arrogarsi l’esclusiva sui successi e sulle vittorie ottenute nei diversi ambiti della vita pubblica… Ma nulla è più stolto di un tale atteggiamento! Pungentissimo  è questo versetto che leggiamo oggi nel Libro del profeta Isaia: «Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?». Sappiamo come JHWH porti nel cuore Israele! L’ha scelto come il popolo dell’alleanza, segno della sua amicizia con tutti i popoli… è vero che, spesso, Israele disobbedisce e si allontana dai precetti del Signore e merita delle punizioni! Ma sono sempre circostanziate e dosate in vista della sua conversione… Nel momento in cui l’Assiria invade Israele e crede di poter vantare una forza irresistibile, subito viene richiamata e resa edotta circa la sua strumentalità alla preveniente intenzionalità del Signore! Nessuno deve pensare di essere il deus ex machina della storia, attribuendosi tutti i meriti possibili ed immaginabili… tutti siamo servi di un progetto ben più grande al quale abbandonarci con docilità e sapienza! È Dio che ha in mano la tessitura della storia… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Lucia che torna al Padre portando il frutto del suo servizio

MAI VINTI DAL MALE

Quanto ci fa male il peccato! Non c’è persona, anche chi non crede, porta dentro il rimorso, il rammarico, l’amarezza per qualche male commesso… spesso, il male che non passa per il lavacro del perdono causa una spirale di mali ancora più gravi! Occorre assolutamente chiamare per nome il peccato, cercarne le origini e chiedere al Signore la Grazia di ripartire! Il male intorbida le sorgenti pulite del cuore e fa apparire impossibile all’uomo fare il bene… non è così! L’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, porta in sè una radicale vocazione al bene che il peccato originale ha oscurato ma non ha cancellato. Per questo Gesù può pronunciare queste parole: «Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!». Il male radicale sta nel non credersi bisognosi di conversione… Sodoma, che ha commesso una serie innominabile di peccati, può contare sulla salvezza più di tante città che, erroneamente convinte della loro santità, hanno perseverato in condotte di vita mediocri e lontane dalla volontà di Dio! Non diciamoci mai “tanto non cambierò mai… sono fatto così”… Gridiamo a Dio dall’abisso del nostro peccato! Non mancherà di venire in nostro soccorso e salvarsi da morte! Buona giornata

RIMANERE IN ASCOLTO

«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada». Da queste parole risulta evidente come la fede non possa essere, come sosteneva Marx, “oppio dei popoli”… la fede non anestetizza l’uomo ma lo inquieta! Il Vangelo non permette di evadere dalla responsabilità ma imprime la necessità di una presa di posizione: non è tollerata una vita mediocre, occorre operare scelte trancianti… Questo non vuol dire fomentare conflitti sociali ma fare discernimenti oculati per orientare il pensiero all’ascolto di Dio. I cristiani nel mondo non sono quelli che hanno la verità in tasca e che, quindi, impongono a tutti la loro visione del mondo… i cristiani sono quelli che rimangono costantemente in ascolto del Signore per rispondergli al meglio! Che cos’è, infatti, la spada di cui parla Gesù? Ecco come ci risponde la Lettera agli Ebrei, «la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore». La Parola di Dio non è una serie di verità ma è Gesù vivo che nello Spirito ancora ci parla… Rimaniamo in ascolto! Buona giornata

IL PESO DELLA PAROLA

Purtroppo abbiamo perso tutta la sapidità del significato semitico di “Parola”. Per noi la parola è un semplice veicolo di trasmissione di un contenuto, di una concetto, di una idea. Per questo la parola non ha più quel peso che aveva un tempo: oggi, non si può più dire “ti do la mia parola”… anche giuridicamente non ha più alcun valore. La parola, invece, nella cultura propria della Bibbia ha una pregnanza tutta particolare: è l’espressione perfetta della persona che la pronuncia, esprime la sua più sotterranea intimità. Per questo il vangelo di Giovanni dice che Gesù è “il Verbo di Dio”, la sua parola: in lui conosciamo perfettamente il cuore del Padre! Gesù è l’immagine, l’impronta del Padre! Uscendo dalla bocca del Padre, come tutte le Parole di Dio, fa quello che dice, compie ciò che esprime! Tant’è che Gesù, nella sua preghiera sacerdotale, dice chiaramente: “non ho perso nessuno di quelli che mi hai dato”, cioè ho salvato ogni uomo, realizzando “ciò per cui mi avevi mandato”. Questa verità che oggi è stata oscurata da una ideologia nominalistica è tuttavia comprensibile dentro la nostra vita: quanto peso hanno le parole di chi amiamo? Sono capaci di edificarci come di distruggerci… altro che semplici idee… Buona giornata