CHIARIRE I LEGAMI FAMIGLIARI

Non ho mai pensato che il tempo passato fosse migliore del presente, del tipo “era meglio una volta”… Così come non ho mai pensato che il presente è migliore del passato, del tipo “adesso sì che si  è liberi di fare quello che si vuole”… Ogni tempo ha delle luci e delle ombre: la mitizzazione di un tempo è sempre sbagliata! Certo è che negli ultimi anni c’è stata un’accelerazione nei cambiamenti che a stento si fatica a metabolizzare. Ho l’impressione che si cambino le cose ma senza una vero progetto alternativo. Ad esempio: il matrimonio indissolubile, la famiglia naturale, la paternità e la maternità educativa e non amicale… tutto è messo in discussione ma in nome di che cosa? In questa destrutturazione delle forme tradizionali non si nota un benessere psicologico migliore… non si può sostenere che nelle famiglie di una volta non ci fossero problematiche e storture, ma i disagi relazionali che si registrano oggi dentro i rapporti famigliari sono davvero notevoli! Padri e madri che amano i figli come loro partner… figli che si legano morbosamente ai genitori e non sanno emanciparsi… ruoli indefiniti e precari… Gesù aveva le idee chiare: «chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». C’è da riflettere… Buona giornata

I SEGNI CI SONO

Siamo inguaribilmente scettici! Ogni cosa deve passare al vaglio delle nostre indagini prima di esprimere una fiducia… quasi che bastasse la nostra disanima per cogliere tutto ciò che è buono e vero! Forse sarebbe bene che capissimo che la realtà ci supera di gran lunga e che anche quando abbiamo motivi per giocarci nella fiducia ci può essere sempre qualcosa che non abbiamo considerato o ci è sfuggito… Questo vale per le persone e vale per Dio! Gesù, giustamente, liquida i farisei che lo incalzano affinché dia loro qualche prova per credere con queste lapidarie parole: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno». Non ci sono segni validi e credibili per chi è preventivamente e pregiudizialmente chiuso alla fiducia… ne sono certo! L’ho capito a mie spese… da persone a cui, a pelle, ho dato fiducia ho ricevuto cocenti delusioni e da persone che non pensavo avessero le credenziali adeguate per una relazione significativa sono stato positivamente sorpreso! Solo la fiducia è intelligente! Meglio fidarsi che non fidarsi! Solo così la realtà si apre e rivela tutta il suo potenziale. Non ho bisogno di segni da nessuno eppure ne ricevo senza sosta! È il miracolo che si materializza per chi crede… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Carla che si è sempre abbandonata con fede al Signore e lo ora incontra come giudice misericordioso

L’UOMO NON SEPARI

Abbiamo tutti in mente la pagina della Genesi dove viene raccontata la creazione ad opera di Dio: l’operazione ha a che fare con un verbo particolare che è “separare”. La creazione è descritta essenzialmente come separazione: Dio mette ordine al caos primordiale separando la terra dall’acqua, la luce dalle tenebre, il giorno dalla notte… L’azione di “separare” è prerogativa di Dio! Per l’uomo il “separare” si connota di come una vera e propria tentazione: tant’è che per noi sperare significa generalmente “mettere da parte”, scartare… si separano gli amici dai nemici, il belli dai brutti, i ricchi dai poveri… Nella parabola del grano e della zizzania che oggi ci viene raccontata, Gesù dice chiaramente che l’opera della separazione è e deve rimanere prerogativa di Dio! Se l’uomo compie questa operazione fa solo danni: rischia di sradicare, insieme alla zizzania, anche il grano buono! Perchè? Perchè ai suoi occhi poco lungimiranti appaiono, spesso e volentieri, molto simili! Il maligno è talmente subdolo da seminare il suo seme di notte e di seminarlo con sembianze molto simili a quello buono così che l’uomo non se ne accorga… per questo nel vangelo abbondano i richiami al rimanere svegli e vigilanti! Diamoci tempo per discernere: sarà Dio ad indicarci il tempo del raccolto in cui riconoscere nitidamente il bene e il male… Buona domenica

RESPONSABILMENTE LIBERI

Non è raro sentir dire, dopo un evento criminoso, che si è trattato di un raptus, come se la persona responsabile fosse in una sorta di buio totale e non fosse pienamente in sè nel momento del delitto. Non escludo, ovviamente, questa eventualità ma la ricorrenza troppo ripetuta a questa categoria mi pare un po’ esagerata… Forse, benchè a parole si sostenga di essere giunti ad un regime di libertà di grande respiro, in realtà, se ne ha una concezione molto ristretta! Una persona libera è quella che agisce con cognizione di causa ed è pronta a rispondere dei suoi atti! Appena si può, però, ecco la scappatoia del raptus per alleggerire il peso della coscienza e scusare tutto a basso costo… questo atteggiamento nulla a che fare con la misericordia! Mi piacciono questi versetti dal Libro del profeta Michea dove nulla è lasciato al caso:  «Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono, perché in mano loro è il potere». Il male che facciamo è sempre oggetto di un pensiero! Nessuno agisce facendo il male quando nella sua vita ha sempre agito cercando il bene! E se fa il male, comunque, è in grado di riconoscerlo ed accusarlo! Per questo è bene vigilare sui nostri pensieri… Buona giornata

IL PRIMATO DELLA FEDE SULLA PRATICA

Ieri guardavo un programma in televisione dove un antropologo parlava dell’ostilità al “riso” nelle religioni. L’approccio, ovviamente, era sostanzialmente analitico rispetto a delle raccolte dati rilevate presso diversi popoli in diverse culture. Quando è stato affrontato il tema nel cristianesimo sono trasalito: gli stereotipi erano di una banalità e di una superficialità estreme! Nella descrizione che l’antropologo faceva non ritrovavo affatto i lineamenti del mio credere! In effetti, come già molte volte ho ribadito, il cristianesimo non è una religione e, in quanto tale, non può essere, nella maniera più netta, standardizzato alla stregua delle religioni in genere! Una dimostrazione stentorea è descritta da questo versetto del vangelo di Matteo: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Gesù, nel suo annuncio, mina alle base l’idea che le norme cultuali siano il fondamento della vita credente! Gesù propone una fede fatta essenzialmente di un rapporto con Dio. L’impianto legalistico e normativo viene relativizzato… Non c’è alcun cliché religioso che, se rispettato, garantisce un rapporto autentico con il Signore! Gesù ai discepoli fa violare più volte il sabato: non per pura opposizione alle pratiche ma per questioni di priorità! Gesù ha insegnato l’autenticità! Buona giornata