Abbiamo tutti in mente la pagina della Genesi dove viene raccontata la creazione ad opera di Dio: l’operazione ha a che fare con un verbo particolare che è “separare”. La creazione è descritta essenzialmente come separazione: Dio mette ordine al caos primordiale separando la terra dall’acqua, la luce dalle tenebre, il giorno dalla notte… L’azione di “separare” è prerogativa di Dio! Per l’uomo il “separare” si connota di come una vera e propria tentazione: tant’è che per noi sperare significa generalmente “mettere da parte”, scartare… si separano gli amici dai nemici, il belli dai brutti, i ricchi dai poveri… Nella parabola del grano e della zizzania che oggi ci viene raccontata, Gesù dice chiaramente che l’opera della separazione è e deve rimanere prerogativa di Dio! Se l’uomo compie questa operazione fa solo danni: rischia di sradicare, insieme alla zizzania, anche il grano buono! Perchè? Perchè ai suoi occhi poco lungimiranti appaiono, spesso e volentieri, molto simili! Il maligno è talmente subdolo da seminare il suo seme di notte e di seminarlo con sembianze molto simili a quello buono così che l’uomo non se ne accorga… per questo nel vangelo abbondano i richiami al rimanere svegli e vigilanti! Diamoci tempo per discernere: sarà Dio ad indicarci il tempo del raccolto in cui riconoscere nitidamente il bene e il male… Buona domenica