Ci sono dei passi nella Scrittura che quando li leggi ti fanno andar via la testa! Presentano delle immagini che trasudano di una sapienza che è davvero dell’altro mondo. Oggi, Isaia, commentando la condizione disperata di Israele che, avendo peccato si trova nella prova, scrive così: «Signore, nella tribolazione ti hanno cercato; a te hanno gridato nella prova, che è la tua correzione per loro. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te, Signore. Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e non sono nati abitanti nel mondo». Impressionante: si avverte tutta la prostrazione e la frustrazione di una preghiera che rimane sterile… perchè rimane sterile? C’è forse un grido dell’umanità che il Signore non ascolti e verso il quale rimanga indifferente? Certamente no! E allora perchè questa sterilità? Era una preghiera autoreferenziale, tutta ripiegata su una efficacia intrinseca, come se fosse un prezzo da pagare per ottenere la grazia… La preghiera che trova compimento è quella nella quale l’uomo si abbandona in Dio e lascia compiere a Lui i passi verso la salvezza! La preghiera è gravida quando a fecondarla è il suo Spirito! Buona giornata