AMORE, VIA DELLA CONOSCENZA

Mi convinco sempre di più di quanto sia autenticamente umano il Vangelo. Non c’è niente di religioso, di straordinario, di effervescente. Il Dio di Gesù non ha scelto scenografie mirabolanti per incantare gli uomini e convincerli della sua grandezza! Al contrario, ha percorso la strada ordinaria dell’incontro personale, della Parola a tu per tu. Per questo l’apostolo Giuda, non l’Iscariota, ha chiesto a Gesù:  «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Domanda assolutamente lecita: invece di mostrarsi in una storia così ordinaria, in compagnia di dodici uomini scalcagnati, non sarebbe stato più incisivo e vincente fare una rivelazione in mondovisione e convincere gli uomini della propria bontà e verità? No! Gesù sceglie la via della libertà, la via dell’amore! Proprio come un uomo qualsiasi… non agiamo anche noi così? A chi apriamo il cuore, mostrando la nostra intimità? Ovviamente a chi ci accorgiamo manifesta nei nostri confronti benevolenza e apertura! Per questo Gesù dice apertamente: se uno mi ama, io e il Padre verremo a lui e ci manifesteremo! Se qualcuno, per credere, si aspetta segni straordinari dal cielo o eventi miracolosi si metta il cuore in pace: rimarrà nel suo agnosticismo fino alla morte… solo l’amore apre alla conoscenza! Buona giornata

PIÙ DISCEPOLI E MENO MAESTRI

A volte registro un livore nei confronti della Chiesa che mi fa rabbrividire. Provo a capire il perché. Non riesco ad essere totalmente indifferente a questo atteggiamento: c’è da ammettere che il modo di presentarci, da credenti, non ha i tratti tipici definiti dal vangelo ma la boria di chi pretende di avere la verità in tasca e può sindacare sempre su tutto in maniera incontestabile… Sarebbe quanto mai opportuno che ritornassimo a meditare sui tratti tipici dei discepoli descritti dai Vangeli: i Dodici non sono per nulla persone impeccabili! Quando pretendono di dare sentenze o imporre visioni, si prendono di quelle
lavate di capo da Gesù da mettere la coda tra le gambe e rimettersi prontamente e con umiltà alla sequela… È interessantissima, a questo proposito, la pagina del vangelo di questa domenica dove Tommaso e Filippo, dopo avere fatto tre anni di vita comune con Gesù, escono con due domande così sciocche ed ingenue da chiedersi se fossero capaci davvero di intendere e volere… sembra proprio che di tutto quello che Gesù aveva insegnato loro non fosse passato nulla! Ma questa è la categoria di persone che piace a Gesù! Persone nomali, che hanno cuore ma non sono perfette! Sbagliano ma sanno chiedere scusa! Cadono ma sanno rialzarsi! Mettersi in discussione è la qualità più bella che si riscontra nei Dodici! Sono convinto che se come discepoli tornassimo a vivere da uomini autentici, con più domande e meno risposte… con più umiltà e meno arroganza… con più semplicità e meno saccenza… con più misericordia e meno giudizio… beh, molti di più si sentirebbero parte della comunità ecclesiale! Vale la pena farci un esame di coscienza e rimetterci a essere più i discepoli e meno i maestri!

UNA PORZIONE, NON LA TOTALITÀ

«Il sabato seguente quasi tutta la città [di Antiòchia] si radunò per ascoltare la parola del Signore». Ha interpellato la mia attenzione questo “quasi tutta”: sarà sempre così l’avventura cristiana! La pienezza è in Dio non nel mondo! Quando parliamo di evangelizzazione del mondo non dobbiamo intendere conversione del mondo: è sempre l’uomo che si converte, mai il mondo! È doveroso riconoscere come il popolo di Dio debba rimanere una porzione dell’umanità, non la totalità! Facciamo una fatica inaudita ad accettare questa verità… Al termine di questa prima settimana di preghiera e di benedizione per le vie del paese mi è parso evidente questo dato: non da tutte le finestre, non da tutti i balconi, si affacciavano le persone! Solo i cristiani, solo chi riconosce un’appartenenza! È bello che sia così! Come vorrei che questo mostrare il volto, questo mostrarsi, fosse anche nelle scelte di vita… Come vorrei che i cristiani, laddove abitano, laddove lavorano, laddove si divertono, mostrassero la Buona notizia del Dio amore… Non dobbiamo aver paura di essere in pochi! Dobbiamo aver paura di essere insignificanti! Questa è la condanna più atroce nella quale possiamo incorrere… Preghiamo perchè il mondo ci riconosca per coloro che ascoltano la Parola del Signore… Buona giornata

FARE DI TUTTO EUCARISTIA

Immagino che tutti noi, in questi due mesi abbondanti di quarantena, siamo stati attraversati da mille pensieri e da svariati sentimenti. Abbiamo avuto momenti di rabbia, momenti di sconforto, momenti di attesa, momenti di speranza, momenti di delusione, momenti di contestazione, momenti di dolore… un’alternanza di condizioni interiori provocata dagli eventi sui quali avremmo voluto dominare ma ci sentivamo sovrastati! Credo che tutti abbiamo fatto una sanante immersione nella debolezza… la percezione che nulla è saldamente in mano alla nostra volontà ci deve aver purificato e aver messo nella condizione di chi smette di affannarsi inutilmente e inizia ad invocare aiuto… Spero che a tutti sia risuonata all’orecchio questa parola rassicurante di Gesù: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me». Oltrepassare il turbamento è possibile solo in un autentico abbandono in Dio… Da lunedì 18 maggio, abbiamo appreso ieri pomeriggio, si potrà ritornare a celebrare insieme l’Eucaristia: non può che essere una bella notizia! Mi piacerebbe che tornassimo a celebrarla da uomini crocifissi e risorti! Da uomini che hanno sperimentato nel tempo della lontananza l’amore e la cura di Dio che mai è venuta meno! Non sia stato un tempo inutile quello trascorso… porteremo a Gesù tutto! Facendo di tutto Eucaristia… ringraziamento! Buona giornata

LA SORPRESA NELL’ACCOGLIERE

«Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Tutto dipende da questo verbo: accogliere! Un verbo che presuppone in maniera evidente una scelta, il gioco della libertà. Gesù non entra nella vita con mezzi coercitivi nè con parole convincenti: come dice l’Apocalisse, bussa alla porta e attende la disponibilità di chi è interpellato. Qualcuno dice che la fede o ce l’hai o non ce l’hai, è un dono… io credo che l’elemento discriminate è sempre la disponibilità a mettersi in gioco dentro una relazione! Ancora oggi Gesù bussa, in tantissime maniere! Bussa attraverso la chiamata all’amore nel fidanzamento… attraverso la chiamata alla scelta del lavoro… attraverso la chiamata a dare la vita… attraverso l’annuncio della Chiesa… attraverso l’incontro con qualche persona bisognosa… o dici di sì e leggi oltra la nuda e cruda apparenza o sei condannato inesorabilmente alla pura materialità! Nell’accogliere chi ci interpella, Gesù ci ricorda, non si accoglie solo il visibile ma anche l’invisibile! Dentro ogni accoglienza c’è sempre una bellezza sorprendente che eccede e che non è immaginabile! Il carattere multistrato della realtà è la rivelazione più intrigante della fede cristiana! C’è molto di più rispetto a quelle che sono le nostre sensazioni… Buona giornata