UNO NELL’ALTRO

Dio è coerente nel suo agire. Quando ha creato l’uomo l’ha creato maschio e femmina affinché solo uno nell’altro fossero a sua immagine e somiglianza. Non esiste uomo che da solo possa compiersi. L’individuo, nella mens di Dio, non esiste proprio. È così che soltanto nella comunione è possibile conoscere veramente ed essere conosciuti. Emblematico, a questo proposito, è il rapporto che il Figlio ha con il Padre: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato». Il Figlio è talmente dentro il Padre, una cosa sola con Lui, da esserne una perfetta manifestazione… pur rimanendo intattamente Figlio! Il Figlio non è il Padre né il Padre è il Figlio ma l’amore che c’è fra i due fa emergere l’altro, non ci sono lotte di ruolo: ognuno essendo perfettamente se stesso, da valore ed esalta l’altro! Questo è il modo di esistere di chi ha conosciuto Gesù: essere pienamente se stessi nel dono di sé affinché coloro che sono amati risplendano in tutta la loro bellezza! Provate a pensare se mondanamente, secondo una logica individuocentrica, non è esattamente il contrario: oscurare l’altro per brillare di più… quanto dobbiamo chiedere di essere guariti! buona giornata

TESTIMONIARE

Nei seminari si studia come rendere il Vangelo più adatto all’uomo d’oggi… i Vescovi sfornano documenti che manco più si riescono a contare sulla nuova evangelizzazioneeppure, mai come oggi, si avverte una vorticosa erosione della fede. Cosa è successo? È sbagliata la strategia? È necessario aggiornarsi ulteriormente e studiare un po’ marketing? La fede non si comunica con le logiche del mondo: la carne ha logiche contrarie allo Spirito! Dovremmo ripartire dalle prime comunità cristiane, leggere gli Atti degli Apostoli, per cogliere la dinamica vincente dell’evangelizzazione… proprio oggi leggiamo: «quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia» e poi: «Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani». Che cosa ha spinto i primi cristiani in missione? La persecuzione! I cristiani evangelizzano quando non studiano a tavolino strategie di evangelizzazione ma, semplicemente, quando sono quello che sono! Che cosa ha generato interesse per Gesù tra la gente di Antiochia? Il modo di fare, di vivere e di pregare dei cristiani! Tutto qui! Nessuna laurea in comunicazione, nemmeno in pubblicità e neppure in catechetica! La capacità di vivere in qualsiasi condizione con la gioia di vivere! Spettacolo! Buona giornata

ESSERE CONOSCIUTI

«Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre». La conoscenza che Gesù ha di noi è la stessa che il Padre ha di Lui. E  che conoscenza ha il Padre di Gesù? L’unica Parola autorevole che conosciamo al riguardo è quella che ci è testimoniata nell’evento del Battesimo al fiume Giordano: «Tu sei il mio Figlio diletto: in te mi compiaccio». La conoscenza del Padre è la capacità di leggere nel cuore del Figlio la missione che è disposto a portare avanti… Gesù, sappiamo dai vangeli, spesso si ritirava in preghiera: per quale motivo? Per conoscere dal Padre che cosa dovesse fare! Gesù non aveva un suo sogno o una sua ambizione personale da realizzare! Chiedeva al Padre come fare… Bene: Gesù ci conosce così! Sa chi siamo! Ha stima di noi! Ha ben chiaro quale è la nostra vocazione! Il nostro compito è rimanere in comunione con Lui… pregare perché via via ci sveli cosa dobbiamo fare! Il nostro più grande errore è concepire la vita in totale solitudine, perseguendo i nostri sogni e le nostre ambizioni… Nessuno ci conosce così intimamente quanto Gesù: lasciamoci leggere da Lui e obbediamo! Buona giornata

GESÙ È UNA PORTA SPALANCATA

«Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante». Non ci sono trucchi: Dio entra nella vita dell’uomo in maniera che ogni Persona possa dire liberamente il suo sì o il suo no! Quelle conversioni che nascono in forza di chissà quale intervento misterioso devono sempre suscitarci qualche dubbio! Ci sono in circolazione troppi guru che attraverso una persuasione occulta cercano di convincerci di una verità o di un’altra con giri di parole ben congeniati: stiamo attenti! Sono briganti! Gesù ci interpella personalmente, ci chiama per nome, e ci invita ad uscire dai recinti nei quali siamo imprigionati. Il suo desiderio è solo quello di aprire le porte: ognuno, poi, potrà decidere se rimanere o uscire… «Chi entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce». C’è un pastore che fa visita alle sue pecore e c’è un Guardiano che le tiene a bada. Il guardiano è la legge: il suo compito è aprire al pastore! Se non apre al pastore significa che non ama la loro libertà… Le pecore sentono la voce del pastore e la riconoscono, corrisponde al loro cuore! «Quando il pastore ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono». Il pastore deve spingere fuori le pecore. La sicurezza del recinto è più comoda ma priva della gioia della libertà… Gesù, l’uomo libero per eccellenza, segna il passo e le pecore, senza che alcuno le costringa, lo seguono! La dinamica della fede è questa o non è! Nessuno è discepolo di Cristo se non si sente chiamato per nome! Se segue Gesù per costrizione e non per attrazione! La fede è per noi uno spazio di libertà o un recinto in cui ci manca l’aria? Dobbiamo rispondere a questa domanda: è il punto nevralgico della nostra fede! Buona domenica

LA GRAZIA DI CREDERE

«Gesù diceva: “Nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre”. Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui». Perchè se ne andarono? È chiaro: perchè si erano messi a seguire Gesù per un atto di volontà personale! Forse avevano degli interessi o, perlomeno dei desideri, delle ambizioni… Non c’è nulla da fare: dietro a Gesù non si può stare se si ambisce ad ottenere risultati a partire dai propri progetti! La sequela è un dono dall’Alto... è il Padre che rede possibile stare al passo del Figlio! A me vengono in mente tutti i ragazzi o i giovani che partecipano alle attività di catechesi per ottenere i sacramenti: ottenuto il tutto spariscono! La loro intenzione non è cercare Gesù, ascoltare la sua Parola, seguirlo giorno per giorno nella realizzazione della vocazione… e così tutto finisce! Che grazia esorbitante credere… sentire nel cuore e nelle viscere la bellezza e la gioia che vengono dall’essere discepoli! Anche in questi giorni di disorientamento che fortuna saper pregare, abbandonandosi alla provvidenza del Padre… che non vuol dire rimanere inerti, ma riporre la nostra causa in Colui che solo sa giudicare le cose secondo giustizia! Pensiamoci… Buona giornata