Zaccaria riconosce la Gloria di Dio (Lc 1,67-79)

«Ci visiterà un sole che sorge dall’alto».

Se pochi giorni fa, Maria ci ha fatto cantare il Magnificat, la più bella lode della madre di Dio, oggi insieme a Giuseppe, il padre putativo di Gesù, eleviamo al cielo la preghiera del Benedictus, quella che recitiamo tutti i giorni nella liturgia delle lodi. Ricolmo di Spirito Santo, Zaccaria ci fa benedire il Signore perché ha visitato il suo popolo e gli è stato vicino permettendo la nascita di Giovanni. Zaccaria adesso, per quella nascita, riconosce la Gloria di Dio e non può far altro che esaltarlo.

Ultimo giorno della NOVENA di Natale

PS: Ricordiamo in preghiera i nostri fratelli Armando Trainini e Vincenzo Scanzano. Li affidiamo al creatore e siamo vicini a parenti e amici.

Santifichiamo il nome del Signore (Lc 1,46-55)

«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente».

Oggi insieme a Maria, che è corsa a far visita alla cugina Elisabetta, per salutarla e per renderla partecipe del dono di Grazia che ha ricevuto da Dio, cantiamo il canto del Magnificat. Insieme alla madre di Dio e madre nostra, possiamo santificare il nome del Signore, cercando di dare peso al Suo nome, di essere umili nel nostro cuore, di essere caritatevoli verso i bisognosi, ricolmandoli di beni. Insieme a Maria, infine, possiamo pregare il Dio dei nostri padri, che ci ha donato Gesù, che è Dio e Salvatore del mondo. Buona giornata.

Settimo giorno della NOVENA di Natale (domani 6:30, in chiesa parrocchiale, accensione VIII cero)

PS: Ricordiamo in preghiera la nostra sorella Concetta d’Angeli. La affidiamo al creatore e siamo vicini a parenti e amici.

Lasciamoci toccare il cuore da Dio (Lc 1,26-38)

«Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio».

Un angelo, lo stesso angelo, colui che rappresenta il Dio forte, appare a Maria e le porta una lieta notizia. Giunto al suo cospetto le dice: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». L’angelo annuncia una gioia grande, non dovuta a qualche merito di Maria o a qualche auto realizzazione, ma ad una felicità che a Maria viene semplicemente donata. E questa felicità è che “il Signore è con lei”. Noi non dobbiamo fare nulla, poiché la fonte della nostra gioia è lasciarci raggiungere dal Signore, lasciarci toccare il cuore da Lui.

Quinto giorno della NOVENA di Natale (domani 6:30, in chiesa parrocchiale, accensione del VI cero)

 PS: Ricordiamo in preghiera le nostre sorelle Rina Corbella e Piera Magnacavallo. Le affidiamo al creatore e siamo vicini a parenti e amici.

Io sono Gabriele (Lc 1,5-25)

«La nascita di Giovanni il Battista è annunciata dall’angelo».

Un angelo appare a Zaccaria e promette di esaudire la sua preghiera: egli diventerà padre, anche se avanti negli anni! Questa notizia incredibile non trova in Zaccaria un’accoglienza, perché egli si fida più di sé stesso che di Dio e la sua risposta all’angelo, quindi a Dio, è di incredulità. Ma la ripresa dell’angelo ci lascia stupiti e consci della potenza di Dio, che tutto può.

Zaccaria dice all’angelo: «Io sono vecchio e mia moglie è già avanti negli anni», come se conoscesse tutto del progetto di Dio. Ma l’angelo risponde: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio». Il progetto di Dio non è completamente conoscibile, preghiamo affinchè Egli ci dia la forza di compiere la Sua volontà. Buona giornata.

 

Quarto giorno della NOVENA di Natale

(domani ore 6:30, in chiesa parrocchiale, accensione del quinto cero)

«Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide»

Con questa IV domenica di Avvento ci avviciniamo alla celebrazione del Natale, l’attesa si fa più intensa e lo sguardo si distoglie da Giovanni il Battista – figura centrale nelle scorse due domeniche – per concentrarsi sull’Emmanuele, il «Dio con noi», annunciato profeticamente ad Acaz e, ora, a Giuseppe. La liturgia ci fa indugiare su colui che deve venire, ma da una prospettiva particolare, quella di Giuseppe.

Diversamente da Acaz, incapace di interpretare i segni di Dio nella storia della salvezza, Giuseppe è l’«uomo giusto» (Mt 1,19), disponibile ad assumere nella propria vita il sogno stesso di Dio. La sua fede ci illumina, affinché possiamo anche noi celebrare, da donne e uomini giusti, il mistero del Dio-con-noi.

Se Luca racconta la vocazione di Maria, in Matteo incontriamo la vocazione di Giuseppe che ascolta la parola di Dio in sogno. È questo un elemento tipico della sua figura nel primo Vangelo: gli eventi principali della sua vita accadono mentre dorme.

Giuseppe dorme anche nelle circostanze più drammatiche. È forse indifferenza verso le due persone che gli sono state affidate, Gesù e Maria? No davvero. Ma è totale fiducia in Colui che gliele ha affidate. C’è un sonno dannoso che equivale a fuga, evasione nel regno dei sogni, diversione fuori della realtà. E c’è un sonno buono, il sonno dell’uomo che, pur avendo grattacapi, li affida a Dio prima di addormentarsi. (…) San Giuseppe ci dà un mirabile esempio di fiducia e di fedeltà quieta e silenziosa. (…) Ed è anche la lezione del Vangelo: «Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa» (Mc 4,27). (cfr. Luca Fallica, Un tesoro tra le mani).

Buona domenica