UNO SOLO E’ IL MAESTRO

Il rischio c’è eccome. Quello di essere come delle guide cieche che conducono altri. Per cadere entrambi in un fosso. Siamo guide cieche quando pretendiamo di conoscere la strada, senza ammettere con umiltà che Cristo è l’unica via, siamo guide cieche, come spiega il Signore, quando, pieni di noi stessi, crediamo di essere capaci di giudicare gli altri senza prima togliere la trave che portiamo nel nostro occhio. Siamo guide cieche quando ci sostituiamo a Dio, magari proprio nel suo nome, e pensiamo di essere se non proprio dei maestri almeno dei bravi istruttori sulla via della santità. Ma uno solo è il Maestro e noi siamo tutti discepoli. Tutti, anche il migliore fra noi, anche chi è più avanti nella conoscenza di Dio, anche chi crede di sapere già molto, anche chi fra noi ha un ruolo per la comunità, anche chi è prete o vescovo. Siamo tutti discepoli e dobbiamo vigilare costantemente, fare in modo che nessuna trave ci impedisca di vedere dove mettere il piede. Ristabiliamo le priorità nella nostra vita, seguiamo saldamente le orme del Maestro. Buona giornata, don Michele

Ps. Affidiamo alla misericordia del Signore la nostra sorella Maria perchè possa entrare nel Regno del Padre

LA NASCITA DI MARIA

La nascita di Maria, che la Chiesa ci fa celebrare oggi, è il segno che Dio ha preparato per noi la salvezza: per questo ha preparato il corpo e l’anima della madre di Gesù, che è anche madre nostra.
San Paolo nella lettera ai Romani scrive: “Quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo”. Questo è particolarmente vero per la Vergine santa, predestinata ad essere conforme all’immagine del Figlio di Dio e figlio suo. E Dio ha predisposto tutte le cose secondo questa intenzione: “Sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”.
Dio ha preparato tutte le generazioni umane in vista della nascita di Maria, in vista della nascita di Gesù. Nel Vangelo di oggi questa lunga serie di generazioni è in realtà come la sintesi di una storia vivente, spesso anche di peccatori, che è stata condotta da Dio verso la nascita di Maria e di Gesù. L’azione dello Spirito Santo continua anche oggi a parlarci dell’amore di Dio che si fa dono per noi. Si serve di uomini e donne per rendersi presente ancora oggi nella storia. Maria con il suo “si” ha aperto la strada al Signore…a noi oggi il compito di imitarla e accogliere il Signore nella nostra vita.

BEATI!!!

La pagina del Vangelo di oggi ci invita a riflettere sul senso profondo dell’avere fede, che consiste nel fidarci totalmente del Signore. Si tratta di abbattere gli idoli mondani per aprire il cuore al Dio vivo e vero; Egli solo può dare alla nostra esistenza quella pienezza tanto desiderata eppure difficile da raggiungere. Sono molti, infatti, anche ai nostri giorni, quelli che si propongono come dispensatori di felicità: vengono e promettono successo in tempi brevi, grandi guadagni a portata di mano, soluzioni magiche ad ogni problema, e così via. E qui è facile scivolare senza accorgersi nel peccato contro il primo comandamento: cioè l’idolatria, sostituire Dio con un idolo. Idolatria e idoli sembrano cose di altri tempi, ma in realtà sono di tutti i tempi! Anche di oggi. Per questo Gesù ci apre gli occhi sulla realtà. Siamo chiamati alla felicità, ad essere beati, e lo diventiamo fin da ora nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno, dalla parte di ciò che non è effimero ma dura per la vita eterna. Siamo felici se ci riconosciamo bisognosi davanti a Dio e se, come Lui stiamo vicino ai poveri, agli afflitti e agli affamati.

A NOI LA SCELTA!!!

«Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici». L’evangelista Luca è l’unico che aggiunge questo particolare, prima di scegliere il gruppo dei dodici Gesù ha passato l’intera notte a pregare. Un gruppo che avrebbe dovuto seguirlo più da vicino, essere istruito, aiutarlo, preparagli la strada dell’annuncio. Ne sceglie dodici richiamando le tribù di Israele, come ad indicare un nuovo Israele. Il vangelo di oggi ci dice chiaramente che la scelta degli apostoli furono vagliati in preghiera per un’intera notte da Gesù. Avrà pensato a questa squadra mettendo insieme caratteri, sensibilità, mentalità, approcci, modi di vivere molto diversi tra di loro. Diversità fondata però su un’unica pietra angolare: Cristo e con Cristo il Padre. Ma chi pensa che la Chiesa sia una comunità perfetti si sbaglia di grosso… Gesù scegli dodici persone l’una diversa dall’altra. Non chiama dodici persone perfette, ma da loro un’unica: la libertà! cioè seppur scelti, gli apostoli sarebbero sempre rimasti liberi anche di fare il contrario, di pensare il contrario, di scegliere il contrario. La prova di questa libertà si chiama Giuda. Dio non costringe mai nessuno, perché non vuole dei servi ma dei figli. Non vuole sottomissione ma amore. Gesù chiama anche noi oggi a seguirlo…e anche a noi lascia la libertà di seguirlo… a noi la scelta…

Ps. Una preghiera per Erika e Michele che oggi con il sacramento del Matrimonio diventano ancor di più riflesso dell’amore di Dio per ognuno di noi.

LIEVITO NUOVO

Mentre il Signore Gesù si apre alla sofferenza dell’uomo con la mano paralizzata e si fa carico del suo dolore, il cuore degli scribi e dei farisei si riempie del veleno della «collera». Questa collera è segno di come gli scribi e i farisei si sentano profondamente destabilizzati dal modo con cui il Signore Gesù guarda alla realtà che lo circonda. Laddove scribi e farisei riducono l’altro a un caso che deve stare ben incasellato al suo posto senza disturbare l’ordine prestabilito e a cui si è ormai abituati, il Signore cerca di aprire il cuore dei suoi ascoltatori a un modo diverso di considerare il confine tra bene e male. «in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?» Con queste parole, il Signore Gesù ci mette in guardia: non fare il male non è sufficiente; occorre invece rimboccarci le maniche e agire per il bene, e il bene non è semplice rispettare la Legge ma è sempre la preoccupazione di guardare al bene nostro e del prossimo dilatando il nostro cuore all’amore. Siamo chiamati ancora una volta a convertire il nostro cuore, a togliere da noi il lievito vecchio, come ci dice san Paolo, per far lievitare la nostra vita con il lievito nuovo che è Cristo… buona giornata, don Michele