O ASTRO CHE SORGI

Riprendiamo la lettura e un breve approfondimento delle antifone in “O”, vere perle di teologia, ricche di riferimenti scritturistici. L’antifona di oggi recita così: “O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina
chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte“. Una prima osservazione riguarda il fatto che questo riferimento al Sole che sorge sia riservato al giorno 21 dicembre, solstizio d’inverno, giorno in cui la tenebra sembra ingoiare il giorno… eppure, proprio in questo giorno il sole inizia il suo processo di crescita e di vittoria sulle tenebre! È un chiaro riferimento alla Pasqua: quando la morte sembrava aver fatto scendere il buio sulla terra e essere riuscita ad ingoiare la vita, Gesù ha vinto e si è presentato alle donne all’alba, sfolgorante di luce! Una seconda osservazione è la permanente condizione dell’uomo in uno stato di oscurità… Cristo il sole che brilla, è la vita che non muore, eppure l’uomo brancola ancora nel buio più pesto…  la luce si irradia sulla vita nella misura in cui si conosce il volto di Dio! Ma come l’uomo non può far sorgere il sole nella notte così non può conoscere Dio! Gesù è il sole perchè mostra il volto di Dio! Buona giornata

UNA DONNA PIENA DI LUCE

Non so esattamente quante volte, lungo l’anno liturgico, ci viene presentato il testo evangelico dell’Annunciazione… io credo almeno in cinque occasioni! E ogni volta – non so voi – è un sussulto di meraviglia! In poche righe troviamo il condensato dell’opera della salvezza che Dio, con sapienza mirabile, porta a compimento! Leggere questo brano a pochi giorni del Natale è come ridirci come sia potuto avvenire che Dio mostrasse il suo volto: è grazie a Maria, una donna, che si sono spalancate le porte del mondo all’irruzione di Dio. Maria non ha fatto nulla: è lo Spirito di Dio a compiere il suo disegno… ma senza il suo sì, il sì dell’umanità, non sarebbe stato possibile! Noi siamo soliti celebrare scienziati che con le loro intuizioni hanno aperto vie di conoscenze inimmaginabili: assolutamente doveroso! La conoscenza è frutto del contributo di tante persone particolarmente intelligenti che hanno regalato il loro studio e il loro impegno alla collettività… Come non celebrare Maria che, grazie alla sua docilità e semplicità, ci ha svelato l’amore di Dio? Il valore aggiunto di Maria sta nel suo totale rimando all’opera di Dio! Come ci spiegava Giovanni il Battista domenica scorsa che lui “non era la luce”, così Maria ci dice “sono la serva del Signore”. Chi fa esperienza di Dio si illumina a giorno ma sa che quella luce ha una fonte altra da sé! Viene Gesù! Noi, popolo che cammina nelle tenebre, abbiamo la grazia di vedere una grande luce! Se lasciamo che quella luce brilli sul nostro volto… o ancor più, entri nella nostra vita… diventiamo degli illuminati! Iniziamo a guardare la vita con la luce di Cristo e tutte le persone, tutte le cose, tutto il mondo saranno un’altra cosa! Non sono illazioni! È grazia… da chiedere… Buona domenica

RADICE DI IESSE

Sono molto sorpreso per la ricchezza e per la bellezza che racchiudono le Antifone in “o”… onestamente, non avevo mai colto alcune sfumature che, invece, emergono ad una lettura più attenta. L’Antifona di oggi recita così: “O Radice di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t’invocano: vieni a liberarci, non tardare“. L’appellativo rivolto a Gesù oggi è “Radice di Iesse“. Chi è Iesse? Iesse è il padre di Davide. Noi sappiamo che il Messia sarebbe dovuto essere un discendente di Davide. Qui si dice che Gesù è la radice di Iesse: pertanto, si afferma che viene prima di Iesse! Gesù precede se stesso, è davvero l’Alfa! C’è una caratteristica particolare di questa radice: la radice è la parte nascosta che da solidità alla pianta. Nell’antifona si dice che la radice si innalza come segno… evidentissimo il riferimento alla croce! Gesù con il suo innalzamento sulla croce offre al mondo il punto fermo, la certezza dell’amore incondizionato di Dio! «Quando sarò innalzato, attirerò tutti a me». Non c’è alcun altro che possa sostituirsi alla sua regalità: è bene che tacciano tutti i re della terra! Acclamiamo anche noi: non tardare! Buona giornata

È IL SIGNORE

Continuiamo il nostro approfondimento e prendiamo in considerazione l’Antifona in “O” di oggi: “O Signore, guida della casa di Israele, che hai dato la legge a Mosè sul monte Sinai: vieni a liberarci con braccio potente“. Gesù viene riconosciuto subito come Signore: è il Figlio di Dio, è Dio! È Lui che ha guidato Israele nel suo percorso verso la salvezza: Israele è stato liberato dalla schiavitù dell’Egitto, noi chiediamo di essere liberati dalla schiavitù del peccato! In occasione della consegna delle Tavole della Legge, le Dieci Parole, Dio ha rivelato il suo nome in mezzo a tuoni e lampi, in una apoteosi teofanica magnifica… ora, nell’umiltà della capanna di Betelemme, il bambino Gesù rivela il vero volto di Dio che è Padre, abbà, papà! Con braccio potente Dio ha sconfitto i carri e i cavalli degli egiziani, ora con le braccia distese sulla croce Gesù viene a sconfiggere il male che attenta alla dignità filiale degli uomini. Questo intreccio mirabile tra Mosè e Gesù mostra l’assoluta continuità tra l’opera narrata dall’Antico e dal Nuovo Testamento: tutto è stato preparato con cura e lungimiranza… Ora, non c’è altro da fare che accogliere con docilità tutto quanto Dio ha fatto per noi! Buona giornata

VIA DELLA SAGGEZZA

La Novena di Natale è caratterizzata, oltre che dalla memoria delle Profezie, anche da quelle che sono chiamate le Antifone in “O” che si leggono come versetto all’alleluia e come antifona al Magnificat del vespro. Sono invocazioni che la Chiesa ci mette sulla bocca e che è bene gustare con un po’ di attenzione. L’antifona di oggi dice: “O Sapienza dell’Altissimo, che tutto disponi con forza e dolcezza: vieni ad insegnarci la via della saggezza“. Gesù è riconosciuto come la Sapienza, ossia il gusto, il sapore, la consistenza di Dio. Il vero sapere non riguarda le cose ma Dio. Ciò di cui l’uomo ha bisogno è scoprire il senso della vita, non come funziona la vita! La certezza è che la Sapienza mette insieme forza e dolcezza: sono le caratteristiche tipiche di un Padre! L’amore non è lasciare andare le cose in qualche maniera ma è imprimere una direzione, indirizzare alla verità! Ecco: chiediamo che Gesù venga ad insegnarci la via saggezza, ossia la capacità di intraprendere la strada giusta! Farsi guidare è saggio! Per questo Gesù dice ai suoi discepoli di seguirlo… la sua esistenza è la via della Sapienza! Vieni Gesù! Vieni ad illuminare la strada… ancora ci siamo persi… Buona giornata