IL TESORO DELLA VITA

Salomone sale al trono al posto di Davide, suo padre. È molto giovane e vive una forte preoccupazione per non essere all’altezza dell’incarico che gli viene conferito. Si rivolge in preghiera a Dio e dice:  «Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Dio gradisce questa domanda. Salomone non ha chiesto lunga vita… non ha chiesto ricchezza… non ha chiesto potere… ma ha chiesto la Sapienza! A noi fa molto specie questa grandezza d’animo di Salomone ma nella società di allora tutti gli uomini coltivavano nel cuore il desiderio di agire secondo la volontà di Dio! Che meraviglia… Provate a chiedere a cento persone che pensano al loro futuro che cosa desiderano massimamente e la risposta sarà certamente “guadagno”… È proprio cambiata la priorità… e si vede! La parabola del tesoro nel campo evidenzia il pensiero di Gesù: se uno sa dove sta la Sapienza è bene che venda tutto quello che ha per prendersela! Tutte le ricchezze non sono minimamente paragonabili alla sublimità del pensiero di Dio! Seppure credenti siamo fortemente avvinghiati al pensiero del mondo: ridefiniamo meglio il tesoro della vita! Buona domenica

VIVERE IN CRISTO

Un mio carissimo amico prete mi ripete sempre questa cosa: “fintanto che non si muore sul serio, non si risorge sul serio“! Quanto è vero! Fino a quando possiamo contare, anche solo un poco, sulle nostre forze la vita la terremo serrata nelle nostre mani… e non potremo sperimentare e riconoscere l’opera salvifica del Signore! Gesù agisce nel momento in cui smettiamo di agire noi e cediamo alla sua grazia! San Paolo nella pagina della Lettera ai Corinti che leggiamo oggi così afferma: «colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo». Il discepolo vive nel suo corpo la stessa dinamica di Gesù: non c’è morte che non abbia in sè la vita! Non riusciamo davvero a credere che sia così… in fondo, per noi moderni credere vuol dire avere dei pensieri che collimano con il vangelo, fare un po’ di bene, comportarsi in maniera corretta. Niente di più anti-evangelico! Credere è vivere in noi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù che spogliò se stesso e divenne servo! Credere è vivere in Cristo… non come Cristo! Credere è dargli le chiavi della nostra vita… Buona giornata

LA PRESENZA DI DIO

Che meraviglia questi versetti presi dal Libro di Geremia: «Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni – oracolo del Signore – non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore: non verrà più in mente a nessuno e nessuno se ne ricorderà, non sarà rimpianta né rifatta». Noi tutti sappiamo quanto fosse cara l’arca dell’alleanza al popolo d’Israele: era il segno più tangibile della presenza di Dio che camminava accanto a loro! Il re Davide volle a tutti i costi costruire il Tempio di Gerusalemme proprio per custodire questo segno semplice ma ricco della potenza salvatrice di JHWH. Eppure, nelle parole del profeta Geremia, il peso simbolico dell’arca dell’alleanza viene totalmente relativizzato… a favore di che cosa? Del popolo d’Israele! Incredibile questo passaggio: Israele, con i suoi uomini e le sue donne, doveva essere la nuova Arca dell’alleanza, il nuovo modo di essere presente di Dio nella storia! Non un oggetto ma delle persone! Si fa un gran parlare delle chiese che in Europa vengono vendute o abbattute… presto sarà così anche da noi… si dice che, per questo, il cristianesimo è finito! Ebbene: Dio non ha bisogno di templi che lo ricordino! Non ha bisogno di statue che lo rendano presente! Dio ha bisogno di un popolo che vive del suo amore e lo testimonia! Buona giornata

 

p.s. una preghiera per Roberto che serenamente si è abbandonato nel sonno al Signore che ha amato

VIVERE NELLA FEDE

Da ragazzi si pensa alla vita come ad un avventura nella quale impegnarsi e fare qualcosa di grande: si coltivano sogni, si relativizzano le difficoltà, si avverte la vita come infinita… poi, l’età adulta: ci si scontra con la dura e seria realtà della vita dove i sogni spesso si infrangono, le difficoltà si moltiplicano e la vita si fa breve… sono due tempi molto interessanti che servono alla maturazione della nostra persona. Non si può non cogliere la necessità di chiedersi il senso della vita! Per che cosa viviamo? Che peso hanno le scelte che mettiamo in atto? Che ne sarà di noi? Un senso di inutilità e di precarietà estrema avvolge il cuore… a mio parere, san Paolo risponde a questa domanda, in maniera assolutamente illuminante: «questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me». La vita nella carne ha un senso nella misura in cui la si vive nella fede della vita eterna in Cristo! Se tutto ciò che facciamo ha un peso è perchè lo raccogliamo un giorno in Dio! Tutto non per scelta volontaristica ma per gratitudine verso un amore che, immeritatamente, ci ha preceduto! Buona giornata

UNA STORIA D’AMORE

Poche volte – troppo poche –  la liturgia della Parola ci propone delle pagine del Libro del Cantico dei cantici! Tutti dovremmo leggerlo e assaporare la sublimità del linguaggio dell’amore nella descrizione del rapporto tra Dio e l’umanità. Dio non è un argomento da scrutare o da conoscere ma è una persona che ama e che gode nell’essere amato. E come tutte le storie d’amore non è mai una relazione banale e scontata! È, piuttosto, una ricerca costante l’uno dell’altra… perchè l’Altro è sempre oltre ogni possesso e ogni compimento! È di più: si trova e poi sembra sfuggire… si ritrova e sfugge ancora… ma proprio in questo rincorrersi c’è tutta la gioia e il gusto della vita! Che meraviglia questo versetto: «Così dice la sposa: “Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato”». Non si può stare fermi “sul letto” a cercare… occorre uscire e andare per le strade… «Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze»: Dio è dentro la vita di tutti i giorni! Non c’è nessuno che lo può incontrare al posto nostro, al momento opportuno è Lui che si rivela: «Da poco avevo oltrepassato le guardie, quando trovai l’amore dell’anima mia». Che meraviglia… Buona giornata