Un mio carissimo amico prete mi ripete sempre questa cosa: “fintanto che non si muore sul serio, non si risorge sul serio“! Quanto è vero! Fino a quando possiamo contare, anche solo un poco, sulle nostre forze la vita la terremo serrata nelle nostre mani… e non potremo sperimentare e riconoscere l’opera salvifica del Signore! Gesù agisce nel momento in cui smettiamo di agire noi e cediamo alla sua grazia! San Paolo nella pagina della Lettera ai Corinti che leggiamo oggi così afferma: «colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo». Il discepolo vive nel suo corpo la stessa dinamica di Gesù: non c’è morte che non abbia in sè la vita! Non riusciamo davvero a credere che sia così… in fondo, per noi moderni credere vuol dire avere dei pensieri che collimano con il vangelo, fare un po’ di bene, comportarsi in maniera corretta. Niente di più anti-evangelico! Credere è vivere in noi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù che spogliò se stesso e divenne servo! Credere è vivere in Cristo… non come Cristo! Credere è dargli le chiavi della nostra vita… Buona giornata