Lasciamoci toccare il cuore da Dio (Lc 1,26-38)

«Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio».

Un angelo, lo stesso angelo, colui che rappresenta il Dio forte, appare a Maria e le porta una lieta notizia. Giunto al suo cospetto le dice: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». L’angelo annuncia una gioia grande, non dovuta a qualche merito di Maria o a qualche auto realizzazione, ma ad una felicità che a Maria viene semplicemente donata. E questa felicità è che “il Signore è con lei”. Noi non dobbiamo fare nulla, poiché la fonte della nostra gioia è lasciarci raggiungere dal Signore, lasciarci toccare il cuore da Lui.

Quinto giorno della NOVENA di Natale (domani 6:30, in chiesa parrocchiale, accensione del VI cero)

 PS: Ricordiamo in preghiera le nostre sorelle Rina Corbella e Piera Magnacavallo. Le affidiamo al creatore e siamo vicini a parenti e amici.

Io sono Gabriele (Lc 1,5-25)

«La nascita di Giovanni il Battista è annunciata dall’angelo».

Un angelo appare a Zaccaria e promette di esaudire la sua preghiera: egli diventerà padre, anche se avanti negli anni! Questa notizia incredibile non trova in Zaccaria un’accoglienza, perché egli si fida più di sé stesso che di Dio e la sua risposta all’angelo, quindi a Dio, è di incredulità. Ma la ripresa dell’angelo ci lascia stupiti e consci della potenza di Dio, che tutto può.

Zaccaria dice all’angelo: «Io sono vecchio e mia moglie è già avanti negli anni», come se conoscesse tutto del progetto di Dio. Ma l’angelo risponde: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio». Il progetto di Dio non è completamente conoscibile, preghiamo affinchè Egli ci dia la forza di compiere la Sua volontà. Buona giornata.

 

Quarto giorno della NOVENA di Natale

(domani ore 6:30, in chiesa parrocchiale, accensione del quinto cero)

«Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide»

Con questa IV domenica di Avvento ci avviciniamo alla celebrazione del Natale, l’attesa si fa più intensa e lo sguardo si distoglie da Giovanni il Battista – figura centrale nelle scorse due domeniche – per concentrarsi sull’Emmanuele, il «Dio con noi», annunciato profeticamente ad Acaz e, ora, a Giuseppe. La liturgia ci fa indugiare su colui che deve venire, ma da una prospettiva particolare, quella di Giuseppe.

Diversamente da Acaz, incapace di interpretare i segni di Dio nella storia della salvezza, Giuseppe è l’«uomo giusto» (Mt 1,19), disponibile ad assumere nella propria vita il sogno stesso di Dio. La sua fede ci illumina, affinché possiamo anche noi celebrare, da donne e uomini giusti, il mistero del Dio-con-noi.

Se Luca racconta la vocazione di Maria, in Matteo incontriamo la vocazione di Giuseppe che ascolta la parola di Dio in sogno. È questo un elemento tipico della sua figura nel primo Vangelo: gli eventi principali della sua vita accadono mentre dorme.

Giuseppe dorme anche nelle circostanze più drammatiche. È forse indifferenza verso le due persone che gli sono state affidate, Gesù e Maria? No davvero. Ma è totale fiducia in Colui che gliele ha affidate. C’è un sonno dannoso che equivale a fuga, evasione nel regno dei sogni, diversione fuori della realtà. E c’è un sonno buono, il sonno dell’uomo che, pur avendo grattacapi, li affida a Dio prima di addormentarsi. (…) San Giuseppe ci dà un mirabile esempio di fiducia e di fedeltà quieta e silenziosa. (…) Ed è anche la lezione del Vangelo: «Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa» (Mc 4,27). (cfr. Luca Fallica, Un tesoro tra le mani).

Buona domenica

La risposta a tutto (Gv 5,33-36)

«Giovanni era la lampada che arde e risplende».

Anche oggi il Signore Gesù è vicino a noi con le sue opere. Dalla sua stessa bocca esce la parola che dice: «le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato». Con questa parola Gesù ci apre alla realtà di Dio, e ci domanda, illuminati dalla parola e dalla testimonianza del precursore, di incamminarci verso di Lui, verso la sua presenza nel mondo, che è salvezza della nostra vita: è la risposta a tutto. Buona giornata.

Oggi è il primo giorno della NOVENA di Natale (domani secondo giorno, ore 6:30, in chiesa parrocchiale)

Questo è il nostro battesimo (Lc 7,24-30)

«Giovanni è il messaggero che prepara la via al Signore».

Queste parole aprono alla riflessione sul battesimo di Giovanni e sulla sua testimonianza a Cristo. Giovanni è un messaggero, ovvero uno che porta una notizia non sua, poiché non ne è l’autore. Giovanni però anticipa l’arrivo di questa buona novella, che poi è una persona, mediante un gesto che è il battesimo con acqua. Chi accettava questo battesimo, da non confondere con il nostro battesimo, si preparava a riceverne uno più grande, più completo, dato da Cristo: quello nello Spirito Santo. Questo, in acqua e Spirito Santo, è il nostro battesimo. Buona giornata.