SIAMO DAVVERO IN ATTESA?

Nel tempo d’avvento la liturgia non smette di ricordarci che siamo in attesa del Signore che viene. Sappiamo molto bene che non si tratta del Natale, del 25 dicembre per intenderci! Noi attendiamo che il Risorto torni e porti a compimento l’opera di redenzione del mondo affinchè tutto sia in Dio. Ma ci crediamo veramente? In che maniera scrutiamo la storia per scorgere la sua visita e non farcela scappare? Non è forse un monito, anche per noi, quanto dice Paolo “Dio non viene come un ladro”? Sì, perchè ho davvero l’impressione che la maggioranza degli uomini intenda la visita di Dio come la fine di tutto e non il fine… Sappaimo bene che anche Israele era in attesa del Messia. Le profezie dicevano che prima sarebbe dovuto tornare Elia a preparare la strada… ma il popolo non si è accorto di nulla! Sentite cosa dice Gesù del Battista: «io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto». Ecco: Elia è tornato nella persona del Battista ma gli occhi e il cuore degli israeliti non erano disposti ad accogliere quella visita! Non è chi ci deve venire il sospetto che anche noi, dovesse arrivare Gesù, non ce ne accorgeremmo alla stessa stregua? Vigiliamo! Buona giornata

RIMANERE IN ASCOLTO

Chi ha un figlio lo sa bene: se nel periodo dell’adolescenza – in particolare – gli si da un consiglio dicendo “te lo dico per il tuo bene” sicuramente come risposta avrà un bel insulto e una disobbedienza certa! Quanti genitori vanno in crisi perchè, nonostante tutte le buone intenzioni, dai loro figli vengono qualificati come stolti e retrogradi… Sentite un po’ che cosa dice il Dio d’Israele al suo popolo amato: «Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare». Che cosa pensate abbia fatto Israele? Facile immaginarlo: disobbedienza su tutti i fronti! Questo è il destino di chi ama: amare oltre il rifiuto! Dio che conosce l’uomo non smette di proporsi, di suggerire percorsi, di accompagnare nelle fatiche della vita… accetta il rifiuto e ama dentro il rifiuto! Quanti genitori ho conosciuto nella mia vita che hanno fedelmente perseverato nel calvario delle disobbedienze rovinose dei propri figli: esempi di sanità meravigliosi! Veri sacramenti dell’amore di Dio! Osservando questa realtà sarebbe bello se anche da adulti reimparassimo a prestare ascolto ai suggerimenti di Dio, se ci intestardissimo di meno nella sicurezza della nostra autonomia… rimaniamo discepoli, desiderosi di ascoltare e obbedire! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giuseppe che dopo lunga sofferenza è tornato alla casa del Padre

SE IL SEME NON MUORE…

«Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono». Una lettura superficiale di questo versetto ci porterebbe molto lontano dal senso. Soprattutto risulterebbe insensata: come fanno i violenti ad impadronirsi del cielo! Il cielo è il mondo di Dio: possibile che ci sia qualcuno in grado di vincere l’Onnipotente? Ebbene: già in altre occasioni abbiamo avuto modo di precisare che il regno dei cieli è l’opera di Dio sulla terra! E l’opera di Dio sulla terra si concretizza in maniera evidente nella persona di Gesù. È ovvio che Gesù parla di se stesso: Gesù è odiato e i violenti hanno la meglio sulla debolezza dell’amore! Non c’è una reazione di sdegno, c’è solo un’amara constatazione… e una sollecitazione a riconoscere dentro questa dinamica la rivelazione dello stile dell’azione di Dio! Uno stile che non cambia e non cambierà mai! Sono secoli che la Chiesa difende se stessa in tutte le maniere, sottraendosi ai violenti con la violenza – se non fisica almeno morale -… forse è giunto il tempo che, nello stile del proprio Signore, accetti di essere spogliata e depredata di tutto! Solo così il regno di Dio cresce: nel momento in cui il seme muore… quanto è difficile crederlo e accettarlo… Buona giornata

SIAMO UN DISEGNO D’AMORE

Immacolata. Che cosa ci fa venire in mente questa parola? Certamente qualcosa di pulito, di bianco. Quando si dice che un foglio è immacolato intendiamo dire che nessuno ci ha ancora scritto. Ecco: se guardiamo a Maria ci accorgiamo che è proprio il contrario! Maria è una pagina scritta da Dio, pensata fin dall’inizio della creazione, per essere Madre del Figlio. La parola che descrive questa realtà è predestinazione. All’uomo moderno fa una paura incredibile questa prospettiva: sembrerebbe che la libertà dell’uomo venisse banalizzata, resa innocua, indifferente… In realtà, leggendo il Vangelo dell’Annunciazione, è visibilissimo come la predestinazione non precluda nella maniera più assoluta la libertà: Maria, la «piena di grazia», cioè attenzionata dal Padre, riempita di tutti i doni specifici per adempiere alla missione pensata per lei, è interpellata per esprimere il proprio sì a questo dono. San Paolo mostrerà come ogni uomo «fin dalla fondazione del mondo è stato predestinato ad essere santo e immacolato»: significa che anche noi, come Maria, siamo una pagina d’amore scritta da Dio, pronti ad essere figli alla maniera di Cristo, ed essere un capolavoro nella storia: tocca a noi accondiscendere e vivere rispondendo a tale chiamata! Proprio il peccato d’origine rende problematico il nostro assenso… nel battesimo ci è data la chiave per aprire la porta… alla stregua di Maria! Che meraviglia! Buona giornata

FUORI LA VOCE

Siamo circondati da una umanità che grida: gridano i poveri la loro oppressione… gridano gli ammalati le loro sofferenze… gridano i giovani i loro disagi… gridano le famiglie le loro ferite… gridano i disoccupati la loro disperazione… Tutti gridano ma chi ascolta? È normale che quando uno sta male butti fuori il suo dolore e chieda aiuto ma come sarebbe salutare che chi grida imparasse ad ascoltare anche gli altri che attorno a lui gridano… Voi potreste dirmi: ma come si fa a chiedere ad uno che sprofonda nel suo abisso di prestare l’orecchio al grido degli altri? Perchè se non si ascolta si muore nella propria amarezza! Il continuo autocompatimento non da accesso ad alcuna consolazione… Di fatto, quante persone che gridano si riempiono solo di rabbia e di rancore, sorde a qualsiasi sollecitazione alla speranza. Proprio per questa chiusura, il profeta Isaia scrive: «Una voce dice: “Grida”, e io rispondo: “Che cosa dovrò gridare?. Ecco il vostro Dio! Come un pastore porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». In mezzo alle grida di disperazione, noi discepoli abbiamo il compito di alzare la voce ancora più forte e aprire all’opera salvifica di Dio che mai lascia inascoltato chi lo invoca di vero cuore! Fuori la voce! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Nino che dopo aver amato in terra il Crocifisso ora lo possa contemplare Risorto