UN TERRENO ACCIDENTATO

«Ecco, il seminatore uscì a seminare». Ho quasi cinquant’anni: quanto “seme divino” è stato seminato nella mia vita… non posso di certo quantificarlo! Eppure, quanto mi riconosco ancora uno squallido deserto… Non posso incolpare di sterilità il seme! La stessa Parola che ha fatto uomini e donne dei santi è risuonata parimenti in me! Il problema è il terreno… spesso è “strada“, luogo dove passa di tutto, macchine, tir, biciclette… tutto viene travolto dall’invasione di mille pensieri, situazioni, desideri, per cui il seme della Parola non ha occasione propizia per germogliare! Spesso è “sassoso“, ho il cuore è di pietra! Un cuore duro, insensibile, indifferente, impermeabile a tutto. Il seme non trova alcun humus in cui attecchire e prendere vigore. Spesso è una sterpaglia di “rovi“… qualche seme buono riesce a gettare le radice ma, poi, altri sono i semi che sono disposto a nutrire… Grazie a Dio, alcune volte, è anche terreno buono! Il seme fa il germoglio, poi lo stelo, poi le foglie e poi il fiore… è di una bellezza inenarrabile… Però è proprio così: il più delle volte il terreno non è fecondo! Me ne dispiaccio ma non so fare di meglio! Che il Signore non si spazientisca e non smetta mai di seminare… Buona giornata

IL DATO DELLA FEDE

Un ostacolo notevole nell’esperienza del credente che mi sembra di rilevare in questo nostro tempo riguarda una considerazione prevalentemente psicologica della fede: credere significa essenzialmente sentire, percepire, avere coscienza. Dove porta questa concezione? Ad una radicale riduzione del dato di fede alla percezione del soggetto! Non è l’avvenimento oggettivo del compiersi della Grazia a offrire la luce per rischiarare i passaggi oscuri dell’esistenza ma l’emozione che da al singolo una data esperienza o un particolare momento del proprio vissuto. Da qui tutte le fluttuazioni della vita credente da una pratica assidua ad una sospensione radicale della stessa in base a dove porta il cuore… Il fatto è che la fede, in realtà, è un dato oggettivo! È un farsi dell’opera di Dio che dalla promessa passa progressivamente al compimento! Maria non è madre di Gesù perchè se lo sentiva ma perchè lo Spirito l’ha resa tale! Pietro è diventato pescatore di uomini non perchè era la cosa che lo attirava di più ma perchè Gesù lo ha chiamato a tale missione! Nella vita di Maria e di Pietro è avvenuto qualcosa che ha reso nuove le loro vite! La loro carne è stata trasfigurata! Gesù oggi ci chiede: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Cosa rispondiamo? O siamo fratelli o non lo siamo… Buona giornata

L’ABBONDANZA DEI SEGNI

Non si contano i segni di Dio nella storia dell’umanità! I testimoni che hanno narrato per filo e per segno esperienze al limite del credibile riempiono pagine di storia! Eppure, l’incredulità fa da padrona… La domanda che leggiamo oggi nel Vangelo posta a Gesù «Maestro, da te vogliamo vedere un segno», se non sulle labbra, almeno nel cuore è in tutti gli uomini. Non c’è segno che riesca ad accontentare il bisogno di certezze dell’uomo… I segni sono riconoscibili solo da chi ha occhi per vederli! Chi ama Dio vede la sua opera in ogni momento della vita… tutti i singoli istanti sono un miracolo, non solo gli eventi straordinari! Credo proprio che occorra cambiare radicalmente la domanda da porre al Signore: non “Maestro dacci un segno ma dacci occhi per vedere i tuoi segni!”. Cambia totalmente la prospettiva… Se gli occhi cambiano è un miracolo il nostro respiro… le persone che ci amano, i fiori dai mille colori che riempiono i campi nella primavera, l’acqua che scende dal cielo , la vita che nasce… Quante cose ci parlano di Dio e sono un segno inequivocabile della sua opera… Non aspettiamoci segni eclatanti: Dio ama fare rimanendo nel nascondimento! Solo chi lo ama vede… e ringrazia! Buona giornata

IL NECESSARIO

A Gesù arrivano tutti, i discepoli e la folla. I primi hanno bisogno di raccontare la loro esperienza missionaria e i secondi hanno bisogno di tutto. Gesù invita i discepoli a riposarsi: forse hanno preso troppo sul serio il mandato, nel senso che hanno immaginato di dover mettere apposto il mondo intero… Gesù è come se dicesse loro: rilassatevi! Non è questo che vi è chiesto: riposatevi e prendete coscienza che è Dio a condurre la storia a compimento. Le folle sembrano disperate: ovunque Gesù si sposti, loro sono alle costole! Sono i poveri: sanno che da Gesù possono trovare ciò di cui hanno bisogno. Forse immaginano di trovare cose… doni concreti per una sussistenza meno problematica… Che cosa offre Gesù? Un insegnamento! Chissà cosa avranno pensato le folle nel momento in cui Gesù ai loro problemi ha prospettato pensieri di vita nuova… Proviamo ad immaginare se nei centri Caritas dove si assiepano i più poveri a chiedere cibo e vestiti gli operatori donassero delle belle riflessioni e un momento di preghiera… Eppure, Gesù sembra dirci che è di un pensiero di alto profilo ciò di cui l’uomo ha bisogno! Siamo a corto di speranza! Siamo a corto di fraternità! Lasciamoci istruire da Gesù! Buona domenica

CRISTIANI NELLA STORIA

Non è facile capire come debba essere la presenza dei cristiani nel mondo! Da una parte, è richiesta una loro testimonianza fattiva e, dall’altra, una militanza passiva… guai ad essere innocui ma nemmeno troppo incidenti… occorre sempre tutelare il primato della libertà! Credo sia assolutamente necessario fare permanentemente riferimento a Gesù per un discernimento: è ravvisabile nel Vangelo come Gesù abbia tenuto un profilo di peso nell’annuncio del Regno di Dio e della sua giustizia e, poi, nel compimento dei suoi giorni, un profilo deliberatamente defilato, fatto solo di sguardi e di silenzi… ha incarnato quello che dice il Qoelet: “c’è un tempo per parlare e un tempo per tacere!”. Anche nel brano che ascoltiamo oggi c’è un cenno allo stile discreto di Gesù: «Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce». Penso alla grande differenza tra la Chiesa di Giovanni Paolo II e la Chiesa di Francesco: due stili molto diversi, forse proprio opposti, ma chiaramente facce della stessa medaglia! È bello che la Chiesa sia così: a volte molto interventista e a volte molto silente… sembra proprio di vedere vivo Gesù! È il suo corpo vivente che nello Spirito vive nel nostro tempo… tutto giova! Non stiamo a dire quale meglio e quale peggio… è Gesù! Buona giornata