PIÙ IDEALI E MENO REGOLE

Confesso che ho avuto una infanzia davvero felice! Quando guardo come vivono i bambini di oggi mi viene l’orticaria: pressoché sempre rinchiusi in casa… vigilati a vista o dai nonni, o dalla tata, o dalla maestra, o dall’educatore, o dall’allenatore… mai uno spazio di libera gestione, di autonomia, di margine creativo! Io vivevo all’aria aperta, in bici sulle strade del paese, alla ricerca di amici per due calci al pallone, senza orari prefissati, senza adulti alle costole… tanti litigi, tante botte tra amici, ma sempre concluse con una pacca sulle spalle… Mamma e papà ci davano dei criteri e, semplicemente, si riservavano di fare le loro considerazioni in caso di infrazione. Fin da piccolo sentivo il carico della responsabilità: le regole c’erano ma c’era pure la situazione specifica dentro la quale calarle! Per questo motivi i legalismi non mi sono mai piaciuti: la legge non è mai “il bene” ma è semplicemente la via “al bene” che, ovviamente, è sempre oltre! Ed è proprio quello che spiega oggi Gesù ai farisei che lo incalzano: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Il Sabato è importante ma la Parola di Dio di più! Diamo troppe regole e pochi ideali… pensiamoci! Buona giornata

ANDARE DA LUI

Provate a stare un po’ attenti alle cose che dite e che ascoltate: non vi sembra che gli argomenti più ricorrenti riguardano situazioni che non vanno bene, lamentele per i motivi più disparati, accuse a presunti responsabili secondo il cliché qualunquista più in voga… Ma è proprio così brutta la vita che viviamo? Alla fine, mi sembra che tutti siamo saldamente attaccati ad essa: la morte non mi sembra sia vista come una desiderata soluzione dei problemi… Siamo infelici, cavolo! Troviamo tutti i pretesti per arrabbiarci e sdegnarci: solo un po’ di divertimento – che è più stordimento che serenità – sembra anestetizzare parzialmente il malessere. Cosa cerchiamo? Cosa desideriamo? Queste parole di Gesù potrebbero fare per noi: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Sì sì! Occorre ritrovare Gesù per avere ristoro! Gesù ci da da mangiare secondo la nostra fame… Ai buchi esistenziali che ci risucchiano la vita dona le sue parole di amore e di misericordia! La prima pace possibile è quella che parte dallo smettere di guardare sempre noi e attorno a noi e iniziare a guardare Lui! Chi sta con Gesù guarda il mondo con altri occhi: è cosa molto buona! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Ada che si è unita al coro degli Angeli per cantare la gloria di Dio

CRISTO: NECESSARIO ALLA REDENZIONE

A volte mi sembra di parlare con persone che si definiscono cristiane ma che sono senza Cristo! Sì, è proprio così! Dicono di credere ma sotto sotto non sanno nemmeno a chi… non hanno un volto a cui guardare, non hanno mani a cui aggrapparsi, non hanno orecchi a cui parlare… tutto è nascosto in un alone indifferenziato di mistero! Il fatto è che per chi ha incontrato Cristo, Dio non è più uno sconosciuto! Dio si è riconosciuto in Gesù, suo Figlio! Quindi: guardando, ascoltando, seguendo Gesù i cristiani sono nelle condizioni giuste per conoscere esattamente il volto di Dio! Detta così sembra tutto facile: basterebbe leggersi i Vangeli per conoscere Dio… il fatto è che la conoscenza di Dio non è questione di testa ma di relazione! Oggi nel Vangelo leggiamo un particolare molto interessante: «nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». Cosa vuol dire? Dio si fa conoscere e si rivela nella sua intimità solo a chi gli è più congeniale! Mai cantare vittoria davanti al mistero di Dio: occorre essere sempre umili e discreti! Quando meno ce lo aspettiamo lo Spirito ci apre scenari di bellezza infinita! Buona giornata

OGNI MOMENTO È BUONO

L’immagine che ci facciamo della vita buona è quella dove tutto funziona bene, dove tutto si realizza pienamente, dove tutto fila via liscio. C’è, sostanzialmente, un’idea manichea dell’esistenza, ossia la netta separazione tra ciò che è buono e ciò che è cattivo. Così si forma in noi la persuasione che se c’è una situazione difficile vuol dire che va male. In realtà, non è così! La vita è una perenne tensione tra qualcosa che gira bene e qualcosa che gira male: dentro c’è il gioco della nostra libertà che velocizza o rallenta i processi di cambiamento. Basta guardare l’esperienza di Gesù: nelle sue parole e nei suoi gesti troviamo espressioni di grande gioia e soddisfazione così come di grande tristezza e sdegno! E non è che possiamo dire che la sua vita fosse a casaccio: viveva da Dio dentro una vera ed autentica umanità! La sua divinità non era diminuita dalla sua umanità fatta di momenti bui e faticosi… Ad esempio, oggi nel Vangelo troviamo queste parole di fuoco: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida!». Ci sta anche questo! Gesù gioca le sue carte dentro la sua storia, gioendo e inveendo… ma con un grande abbandono all’opera del Padre! La vita è bella! Buona giornata