IL MALE DA ESTIRPARE

Durissime queste parole di Gesù: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli». Subito viene da chiedersi quali siano gli scandali così gravi e chi siano coloro che devono essere sottoposti ad una pena così definitiva… Se ci fosse una risposta così chiara avremmo già definito le categorie di persone da mettere all’indice… in realtà, non arriveremo mai ad una determinazione così chiara! Gesù, sono convinto, quando pronunciò queste parole pensava a satana! È verso di lui la sua avversione e la sua condanna! È lui l’ostacolo – lo scandalo, appunto – che va condannato a morte ed eliminato! Tant’è che nel proseguo del Vangelo si parla di misericordia verso chi pecca e reitera pure nel peccato… Gesù ci spiega che chi commette il male è una vittima del maligno… occorre, pertanto, aiutarlo e sostenerlo nella lotta perché possa uscirne vittorioso! Mai darsi per vinti nei confronti di chi fatica a staccarsi dal peccato… Troppo spesso pensiamo che il peccatore sia semplicemente un trasandato, un menefreghista… in realtà è il più povero dei poveri! Ecco la misericordia… Buona giornata

SOLO L’AMORE RESTA

La carne è importante? Certamente sì! Dio si è fatto carne proprio per nobilitare questa dimensione tanto squalificata da certo pensiero filosofico dualista. Tuttavia, va ricordato che la carne è solo una delle dimensioni dell’uomo: ci sono pure l’anima e lo spirito! Nessuna delle tre va idealizzata e separata dalle altre: tutte vanno declinate armonicamente, in modo tale che ognuna esprima il suo proprio ma in una prospettiva unitaria! La carne non può prescindere dello spirito così come lo spirito della carne… e l’anima non può disinteressarsi dello spirito… Gli uomini, nel corso della storia, hanno attraversato le crisi più profonde proprio a casa di una contrapposizione netta tra queste dimensioni: si è passato da una esaltazione esasperata del religioso ad una assolutizzazione della ragione fino ad arrivare ad una focalizzazione morbosa sulla nuda materia… ne sono nate vere e proprie correnti culturali, di cui ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. Nel Vangelo che ascoltiamo in questa domenica, Gesù ci aiuta a fare un po’ di chiarezza: quando tra gli ebrei moriva un uomo senza avere discendenza i fratelli erano tenuti ad assicurargliela unendosi con la moglie. Era una modalità naturale di vincere la morte e assicurare la continuità della vita nei figli… Gesù svicola tale pratica rispetto ad una effettiva rilevanza sulla vita eterna! Non c’è nessuno che possa garantire la vita se non il Padre! E quello che avviene nella natura è da considerarsi significativo solo nella natura! Prendere la natura come termie di paragone per la vita eterna è fuorviante… La vita eterna è una cosa nuova! Parla il linguaggio dell’amore, senza secondi fini! L’amore unirà tutto ciò che nella natura è stato espressione di amore… Buona domenica

IL PERENNE ESORCISMO DI CRISTO

«Santo è il tempio di Dio, che siete voi», scrive san Paolo nella sua prima lettera ai Corinti. È chiarissimo per i cristiani della prima ora che il tempio non è fatto di pietre e mattoni ma di carne e ossa: il tempio, ossia il luogo della presenza di Dio, dal momento in cui il Verbo si fece carne è l’umanità unita a Cristo! Dio abita il cuore dell’uomo: è lì che si incontra il divino… non in cielo, non nelle cose fatte da mani d’uomo! Qui sta una novità spropositata del cristianesimo: Dio non è conoscibile senza l’uomo così come l’uomo non è conoscibile senza Dio! Se qualcuno pretendesse di amare Dio prescindendo dall’uomo sarebbe idolatra (toglierebbe a Dio la sua tangibilità) e se pretendesse di amare l’uomo prescindendo da Dio sarebbe materialista (toglierebbe all’uomo la sua eternità)… Con queste premesse è comprensibilissimo il gesto duro e plateale di Gesù che entra nel tempio di Gerusalemme e scaccia tutti i profanatori… Si tratta di un vero e proprio esorcismo! Gesù non farà altro nella sua vita pubblica che liberare il cuore degli uomini dalle diverse forme che lo schiavizzano… Ancora oggi con la sua Parola e il suo Pane continua a sottrarci dal dominio del male… Buona giornata

IL MONDO ATTENDE CRISTO

Abbiamo sempre da imparare dall’apostolo delle genti, Paolo di Tarso! Un evangelizzatore con i fiocchi… persino moderno, al passo con il magistero di Papa Francesco… Sentite cosa scrive ai cristiani di Roma: «mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo». Cosa vuol dire? Non si è coccolato dentro comunità strutturate e accoglienti ma è andato sempre incontro ai lontani, a coloro che non conoscevano Gesù! Il suo era un vero stile missionario, per nulla ripiegato al mantenimento dell’esistente ma aperto alla novità, a scenari diversi, a contesti lontani… A volte penso alle nostre chiese tutte ripiegate su di sé… a tenersi in piedi, a conservarsi per paura di sparire! San Paolo ci mostra che la vittoria del Vangelo sta nell’annuncio, nell’aprire nuove strade… Il mondo attende Cristo! Ha sete della sua Parola!  A me sembra davvero che a volte si avvalli una certa bulimia formativa per pochi a discapito dell’anoressia di molti! L’annuncio della fede cristiana deve ripartire dal vangelo, dalla Parola ascoltata e meditata… forse c’è ancora troppo diffuso uno stile religioso dove la pratica la fa da padrone e la bellezza del Vangelo perde tutta la sua ricchezza… occorre riflettere! Buona giornata

È DIO LA VITA

Il mese di novembre è comunemente definito “mese dei morti”: è consuetudine, infatti, fare visita ai propri defunti nei cimiteri per celebrarne la memoria e mostrare loro gratitudine. Per la verità, le nuove generazioni sempre meno mostrano interesse per questa usanza… ben più sentita è la festa di halloween… ma non è il caso di polemizzare… La domanda che ci dobbiamo porre è questa: cosa è accaduto affinché negli anni si sia, via via, affievolita la memoria dei defunti? Non è che la generazione adulta non sia riuscita a tramandare una fede solida nella risurrezione? Rimanendo la semplice ritualità di fori e ceri da portare per semplice consuetudine e per non sfigurare davanti agli altri, i giovani hanno certamente ritenuto opportuno tagliare nettamente… Se la vita è solo quella connotata dal respiro e dalla performance fisica è chiaro che una volta terminato il respiro non ha più senso, non ha più identità! Il nodo è legato al riconoscimento di Colui che è l’anima della vita! San Paolo, con una nitidezza impressionante, scrive: «Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore». Se la vita tutta è espressione  di Dio è chiaro che non c’è una fine della vita e chi è nella tomba è ancora vivo in Dio! Non si ricordano, pertanto i morti, ma i vivi passati attraverso la morte… tutt’altra cosa! Buona giornata