DISTRIBUIRE LA VITA DI GESÙ

La folla accorre da Gesù. Sente che da li si sprigiona la Vita. Si può esistere e non vivere… La folla sente particolarmente il peso della malattia fisica: la convinzione è che una volta sani tutto sia in discesa. Non si può negare che la salute sia un bene primario, tuttavia Gesù occupandosi di ciò che invalida il corpo mostra l’importanza di una rigenerazione del cuore! Chi ha il cuore malato è il più povero tra gli uomini… Gesù ascolta tutti, desidera offrire la sua vita per ciascuno dei sui fratelli: tutti «hanno bisogno di cure» ! Non si dice che li abbia guariti tutti, ma è chiaro che tutti si sono fermati da Lui: hanno trovato qualcuno che li ascoltava, li consolava, li apriva ad una speranza! Ma non basta il mordi e fuggi, è necessario diventare famiglia, stare insieme, mangiare e dormire insieme! È così che Gesù invita i discepoli a creare delle comunità: ognuno di loro dovrà occuparsi di un po’ di persone. D’altra parte, non hanno che «cinque pani e due pesci» … cos’è per tutta l’umanità la buona volontà dei Dodici? Facendo «gruppetti di cinquanta persone» sarà possibile entrare nelle loro vite! Una cosa è comunque evidente: non dovranno pensare di riempire la gente delle loro chiacchiere ma dovranno distribuire quello che Gesù ha preparato per il suo popolo! L’Eucaristia non è altro che l’obbedienza a questo comando! La Parola e il Pane che i preti distribuiscono non è il loro: è Cristo stesso che viene incontro e sazia la fama di ogni affamato! Ogni Eucaristia è un incontro realissimo con Gesù che dona tutto se stesso «perché noi abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza». Buona domenica

MAI PRIGIONIERI DELLA PAURA

I dati Istat parlano chiaro: siamo nella crisi demografica più grave da cento anni a questa parte! In Italia non si fanno più figli… a colmare leggermente il baratro sono gli stranieri. Proprio oggi un giovane è venuto a parlarmi: è sposato da otto anni ma non ha figli. Gli ho chiesto il perché? Il perché è che ha paura: non c’è lavoro e il mondo è sempre più brutto. È triste sentire un pessimismo così radicale… è chiarissimo però come l’uomo, avendo espulso Dio dalla sua vita, non sia più in grado di far fronte alla complessità della storia! Risuonano quanto mai preziose e profetiche queste parole di Gesù: «Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno». Chi si preoccupa troppo e si irretisce davanti agli ostacoli è chiaro che non ha la minima confidenza con il Signore… è tutto incentrato su se stesso, fiducioso esclusivamente dei propri mezzi! Occorre riconoscere la potenza della Provvidenza: la storia non è tutta nelle nostre mani! Dio è ancora saldamente al timone della creazione! Lui sa dove portarci! Mai aver paura… Buona giornata

ELOGIO DELLA DEBOLEZZA

Ognuno di noi ha motivi per vantarsi davanti agli altri! Se in molte cose siamo nella norma in altre, certamente, eccelliamo. Il fatto è che in questa maniera i rapporti sono definiti a partire dall’affermazione di sé: uno vale tanto più riesce a dimostrare di essere superiore in qualcosa… fino ad essere persino fastidiosi! Chi non conosce qualche persona che vive del racconto delle proprie imprese… San Paolo, a questo proposito, afferma: «dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io». Poi, prosegue elencando tutta una serie di ambiti dove può mostrare una eccellenza nei risultati ottenuti… Nonostante questo, san Paolo alla fine riconosce: «Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza». Bellissimo: non c’è vanto che possa colmare la misura della propria fragilità! Emergerà sempre qualcosa che rileva la finitezza dell’umano! Per questo, tanto vale vantarsi della propria debolezza! Dire i propri limiti è dichiarare il proprio bisogno dell’altro… è riconoscere la propria condizione di non autosufficienza… Se coloro che si vantano danno un fastidio da morire, coloro che si umiliano attraggono la simpatia di tutti! Non occupiamo la vita per compiere imprese sovraumane… nel profilo basso c’è molta più verità e bellezza! Buona giornata

DARE FIDUCIA

Il “bastian contrario” è pratica chiaramente adolescenziale: un ragazzo ama contestare a priori l’autorità, è un modo per affermare se stesso, per definirsi e riconoscersi… e ci sta! Il problema è che, purtroppo, numerosi sono pure i rigurgiti di questo atteggiamento anche in età adulta… molte persone vivono contestando quello che viene chiamato “il sistema”: politici, preti, impiegati statali, tutti sono oggetto di critiche spesso fantasiose e gratuite! Anche il più semplice uomo del popolo sembra avere chance migliori per la riuscita nelle mansioni più disparate… San Paolo ha stigmatizzato tale comportamento: «se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, voi siete ben disposti ad accettarlo». È proprio così: esprime una idea un cristiano e viene tacciato di essere moralista, retrogrado, pesante… dice la stessa cosa uno psicologo o un uomo dello spettacolo e tutto viene infiorato e messo alla ribalta! Occorre non cedere a questa catalogazione della realtà e mantenere vivo il confronto aperto e disponibile con tutte le persone, a prescindere da religione e razza! Proviamo a ridare fiducia a chiunque esprima un parere anche sulle cose più banali…  sarà la scoperta di ciascuno persona nella sua originalità. Buona giornata

SEMINARE E SEMINARE

Se si vuole raccogliere qualcosa, l’unica cosa sensata da fare è seminare! Se si sta a disquisire sul terreno, sul clima, sugli sviluppi del settore, non si raccoglie nulla! San Paolo, giustamente scrive: «chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà». Occorre essere generosi nella semina, opportunamente ed inopportunamente… la resa del seme non dipende da noi: è Dio che fa! Molte volte può assalire il dubbio che sia eccessivo lo sforzo della semina rispetto alla quantità del raccolto… un pensiero del genere è certamente opera del maligno! Il maligno vince la sua battaglia quando spegne la fiducia nel proporre e riproporre di bene! È chiaro che nella semina del Vangelo occorre prevedere un rendimento a lungo termine… se si ambisce a raccogliere si rimane profondamene delusi! Dio guarda la storia con un occhio che si staglia sull’orizzonte lontano: a volte anche la delusione e l’insuccesso sono elementi necessari alla resa del seme buono! A livello di ministero se non avessi queste convinzioni sarei già nella depressione più totale: risultati pressoché nulli! La mia speranza è totalmente riposta nell’azione potente di Dio! Al momento opportuno farà vedere la sua grandezza e onnipotenza! È solo questione di pazienza! Buona giornata