La folla accorre da Gesù. Sente che da li si sprigiona la Vita. Si può esistere e non vivere… La folla sente particolarmente il peso della malattia fisica: la convinzione è che una volta sani tutto sia in discesa. Non si può negare che la salute sia un bene primario, tuttavia Gesù occupandosi di ciò che invalida il corpo mostra l’importanza di una rigenerazione del cuore! Chi ha il cuore malato è il più povero tra gli uomini… Gesù ascolta tutti, desidera offrire la sua vita per ciascuno dei sui fratelli: tutti «hanno bisogno di cure» ! Non si dice che li abbia guariti tutti, ma è chiaro che tutti si sono fermati da Lui: hanno trovato qualcuno che li ascoltava, li consolava, li apriva ad una speranza! Ma non basta il mordi e fuggi, è necessario diventare famiglia, stare insieme, mangiare e dormire insieme! È così che Gesù invita i discepoli a creare delle comunità: ognuno di loro dovrà occuparsi di un po’ di persone. D’altra parte, non hanno che «cinque pani e due pesci» … cos’è per tutta l’umanità la buona volontà dei Dodici? Facendo «gruppetti di cinquanta persone» sarà possibile entrare nelle loro vite! Una cosa è comunque evidente: non dovranno pensare di riempire la gente delle loro chiacchiere ma dovranno distribuire quello che Gesù ha preparato per il suo popolo! L’Eucaristia non è altro che l’obbedienza a questo comando! La Parola e il Pane che i preti distribuiscono non è il loro: è Cristo stesso che viene incontro e sazia la fama di ogni affamato! Ogni Eucaristia è un incontro realissimo con Gesù che dona tutto se stesso «perché noi abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza». Buona domenica