Mag 26, 2019 | Don
Nel linguaggio corrente, uno dei modi per dire che uno è innamorato di una persona si dice anche che “pende dalle sue labbra”. L’amore apre tutte le porte dell’ascolto: gli occhi, le orecchie e il cuore. Quando uno ama gli si illuminano gli occhi, le orecchie si spalancano e il cuore si dispone all’accoglienza e alla custodia. La parola che esce dalla bocca dell’altro è un avvenimento che porta all’estasi: nell’ascoltare ci si perde, ci si dimentica di sé e la parola dell’altro diventa la propria. Due persone che sono diventate intime giungono a parlare la stessa lingua, non solo a livello idiomatico ma anche di contenuto. Proprio a partire da questa evidenza, Gesù dice queste parole ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» . Possiamo dire di essere persone che amano Gesù a partire dalla familiarità che abbiamo con il suo Vangelo… l’amore è definibile a partire dall’ascolto! Gli innamorati non smetterebbero mai di ascoltare l’amato: le sue parole riscaldano il cuore e ne svelano l’intimità più profonda. I cristiani sono quelli che hanno conosciuto l’intimità di Cristo ( «vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi» ) e vivono in comunione con il Padre proprio come il Figlio! L’ascolto della Parola ci permette di essere intimi alla Trinità, di conoscere il Padre alla stessa maniera di Cristo! Come in tutte le storie d’amore che si rispettano, le parole che si pronunciano e che si accolgono si capiscono solo dentro la storia della vita. Per questo Gesù ci ricorda: «lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» . Diamoci tempo per conoscere Dio… Buona domenica
Mag 25, 2019 | Don
Mi piace da morire la libertà che Paolo mostra nella sua testimonianza missionaria a favore di Cristo! Sappiamo bene come Paolo abbia lottato per ottenere da parte di Pietro e degli altri apostoli il consenso affinché i convertiti di origine greca non dovessero seguire le leggi giudaiche… eppure, preso con sé Timoteo, figlio di madre ebrea e di padre greco, non esitò a chiedergli di lasciarsi circoncidere: «Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco». Paolo non fa discussioni di principio, semplicemente cala il Vangelo nelle diverse situazioni nelle quali deve incarnarsi! Proprio perché il cristianesimo non è una religione è bene che ogni popolo faccia decantare il vangelo nella propria vita e via via ne contagi i costumi e le usanze! Il Vangelo non cancella l’umano ma lo illumina, lo valorizza, lo esalta! Occorrerebbe maturare molto questo stile nelle nostre comunità così rigide su alcune abitudini giudicate insuperabili e inderogabili… Spesso si tengono strette le forme attraverso le quali il Vangelo è giunto fino a noi e poi se ne scarta facilmente la sostanza! Occorre più formazione e più spiritualità vera… Buona giornata
Mag 24, 2019 | Don
Nel mondo dello spirituale sempre più prende piede il “fai-da-te”… ognuno si ritiene arbitro unico e insindacabile del proprio pensiero su Dio e sulla vita dello spirito. Sembra che una logica e dei criteri specifici siano improponibili e insostenibili… È fuori dubbio che ognuno vive la propria risposta a Dio secondo le modalità del carattere personale, del temperamento, della cultura… Ma non si può pensare che la Parola di Dio possa attenere al proprio personale punto di vista! Se Dio parla, inevitabilmente, parla in una determinata maniera e su questa Parola non sono sostenibili interpretazioni creative e solitarie! Su questo principio la Chiesa apostolica fu tassativa: se l’approccio e il cammino di conversione a Cristo poteva avere percorsi e strade diversificate, sul contenuto del Vangelo non si davano spazi di autonomia! Nel momento in cui, nelle nuove comunità di Antiochia stavano nascendo pensieri e posizioni diverse sulla Parola di Gesù, gli Apostoli non esitarono a sedare le libere iniziative e riproporre con chiarezza il contenuto della fede: «gli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Barnaba». Sulla rivelazione non si danno interpretazioni: o si è cattolici o non c’è rivelazione! Buona giornata
Mag 23, 2019 | Uncategorized
Iscrizioni Grest 2019 “Bella storia”
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Mag 23, 2019 | Don
È interessantissimo osservare come il processo di conversione al vangelo abbia seguito un iter piuttosto casuale, molto arreso all’accadere degli eventi… Se per aderire ad una religione i criteri sono subito dichiarabili, per quanto l’adesione a Cristo tutto diventa più complicato! Per quale motivo? Perché la conversione non è un processo volontaristico ma un movimento dello Spirito! Se il ruolo preminente dovesse essere attribuito all’impegno dell’uomo basterebbe fornire alcune regole e principi e verificarne l’adesione… dal momento in cui il movente della conversione è lo Spirito che agisce nel cuore dell’uomo, è necessario discernere quali sono le richieste che egli suscita in ciascuno! La Chiesa primitiva ha evitato con attenzione una standardizzazione dell’identità del cristiano, ha piuttosto favorito una diversificazione in base alla storia, alla tradizione, ai costumi dei singoli credenti! Ai provenienti dalla tradizione ebraica chiedeva determinate cose, ai provenienti dai culti pagani ne chiedeva altre: l’importante era conservare il nucleo portante della fede, ossia la morte e la risurrezione di Gesù! Quanto ci potrebbe aiutare una maggiore flessibilità nell’accogliere le persone nella condizione in cui sono, senza un giudizio troppo tranciante in entrata… l’importante è portare a Gesù a partire dalla condizione in cui sono toccati dalla grazia! I tempi? Sono quelli di Dio… Buona giornata
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