È interessantissimo osservare come il processo di conversione al vangelo abbia seguito un iter piuttosto casuale, molto arreso all’accadere degli eventi… Se per aderire ad una religione i criteri sono subito dichiarabili, per quanto l’adesione a Cristo tutto diventa più complicato! Per quale motivo? Perché la conversione non è un processo volontaristico ma un movimento dello Spirito! Se il ruolo preminente dovesse essere attribuito all’impegno dell’uomo basterebbe fornire alcune regole e principi e verificarne l’adesione… dal momento in cui il movente della conversione è lo Spirito che agisce nel cuore dell’uomo, è necessario discernere quali sono le richieste che egli suscita in ciascuno! La Chiesa primitiva ha evitato con attenzione una standardizzazione dell’identità del cristiano, ha piuttosto favorito una diversificazione in base alla storia, alla tradizione, ai costumi dei singoli credenti! Ai provenienti dalla tradizione ebraica chiedeva determinate cose, ai provenienti dai culti pagani ne chiedeva altre: l’importante era conservare il nucleo portante della fede, ossia la morte e la risurrezione di Gesù! Quanto ci potrebbe aiutare una maggiore flessibilità nell’accogliere le persone nella condizione in cui sono, senza un giudizio troppo tranciante in entrata… l’importante è portare a Gesù a partire dalla condizione in cui sono toccati dalla grazia! I tempi? Sono quelli di Dio… Buona giornata