Nel linguaggio corrente, uno dei modi per dire che uno è innamorato di una persona si dice anche che “pende dalle sue labbra”. L’amore apre tutte le porte dell’ascolto: gli occhi, le orecchie e il cuore. Quando uno ama gli si illuminano gli occhi, le orecchie si spalancano e il cuore si dispone all’accoglienza e alla custodia. La parola che esce dalla bocca dell’altro è un avvenimento che porta all’estasi: nell’ascoltare ci si perde, ci si dimentica di sé e la parola dell’altro diventa la propria. Due persone che sono diventate intime giungono a parlare la stessa lingua, non solo a livello idiomatico ma anche di contenuto. Proprio a partire da questa evidenza, Gesù dice queste parole ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» . Possiamo dire di essere persone che amano Gesù a partire dalla familiarità che abbiamo con il suo Vangelo… l’amore è definibile a partire dall’ascolto! Gli innamorati non smetterebbero mai di ascoltare l’amato: le sue parole riscaldano il cuore e ne svelano l’intimità più profonda. I cristiani sono quelli che hanno conosciuto l’intimità di Cristo ( «vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi» ) e vivono in comunione con il Padre proprio come il Figlio! L’ascolto della Parola ci permette di essere intimi alla Trinità, di conoscere il Padre alla stessa maniera di Cristo! Come in tutte le storie d’amore che si rispettano, le parole che si pronunciano e che si accolgono si capiscono solo dentro la storia della vita. Per questo Gesù ci ricorda: «lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» . Diamoci tempo per conoscere Dio… Buona domenica