FARE IL BENE SEMPRE

Perchè facciamo il bene? Perchè cerchiamo di stare sulla strada buona? Per paura di quello che ci può accadere nel fare il male? O perchè abbiamo sperimentato che nel fare il bene c’è bellezza? È molto importante capire il perchè scegliamo un comportamento piuttosto che un altro: è un caso? È una scelta? È un’attrazione? Dice Gesù rispetto al suo ritorno: «Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così». Sembra che dalle parole di Gesù emerga che l’amare, il fare il bene, possa precedere la sua conoscenza: se hai colto la verità Gesù «ti porrà a capo di tutti i suoi averi». L’amore arricchisce, mette nelle mani dell’uomo il mondo, le persone, le cose… L’amore dona serenità: chi ama non ha paura di quello che gli può accadere! Sa di essere di chi ama, sa di essere nelle mano buone di chi ha amato… Nella vita dei santi Gesù non entra come un ladro facendo scempi, buttando all’aria tutto, ma aumentando ancor più la forza e la determinazione nella perseveranza della santità! Chi non ama vive sempre nella paura di essere colto in fallo… teme la sua ingiustizia… sa bene di essere difforme dalla verità… chiaro che in questo caso la visita di Dio si rivela disastrosa… Buona giornata

NON DIMENTICARE LA META

Ascoltando l’aggiornamento quotidiano del bollettino sull’avanzamento della pandemia c’è da aver paura… la vita della grande maggioranza degli  italiani è condizionata da queste notizie allarmistiche, non c’è nient’altro in grado di catturare l’attenzione. Mi domando se è giusto... È oggettivo che questo virus è terribile ed è in grado di provocare serie complicazioni nella vita di tante persone, però, forse è il caso che ci si ricordi anche che questo virus non potrà strapparci dalle mani di chi ci ama e non ci abbandona nella prova! Da cristiani è bene che, oltre ad obbedire scrupolosamente alle indicazioni che ci vengono dai responsabili della salute pubblica, testimoniamo il vero obiettivo della vita che non è quello di sfuggire dal coronavirus ma quello di camminare da figli incontro al Padre:  «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito». Anche dentro questa situazione di emergenza non perdiamo di vista la nostra vocazione a servire il progetto di Dio: che cosa ci chiede il Signore in questo momento? Di certo non di alimentare la paura! La fede deve spalancare la vita alla gioia! Ricordiamocelo Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Daria e Mario che arrivano a compimento del loro percorso verso il Padre

UN DIO DIVERSO

Riconosco di essere ripetitivo ma mi tocca insistere: la grande maggioranza dei credenti venera un Dio che non è il Dio di Gesù Cristo! È piuttosto il Dio dell’immaginario: il Creatore, l’Onnipotente, l’Onnisciente – e chi più ne ha più ne metta – che esige dall’uomo un comportamento impeccabile e che, però, l’uomo non è in grado di assicurare! È così che ognuno fa come può e, alla fine, si augura semplicemente una indulgenza divina che soprassieda al peccato e accolga ugualmente in paradiso… Gesù ci ha rivelato tutt’altro scenario: Dio è Padre e non ha altro desiderio che ogni uomo viva da figlio ogni giorno della sua vita, senza perdere un solo secondo della gioia per lui preparata! Dice san Paolo, sintetizzando in maniera mirabile: «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati». La salvezza che tutti attendono in futuro è già messa nelle nostre mani ora! Gesù è venuto a mostrare che Dio non ama l’uomo impeccabile ma l’uomo così com’è! Il peccato non è mai un ostacolo per l’amore di Dio! La nostra salvezza consiste proprio nell’essere amati così come siamo… Mah… chissà quando lo si capirà… Buona giornata

LE COSE E LE PERSONE

Le civiltà antiche tenevano strettamente legate l’autorità politica e l’autorità religiosa: pensiamo ai faraoni egiziani,
considerati vere e proprie divinità, i re d’Israele che venivano scelti direttamente da Dio, gli imperatori romani che esigevano il culto alla propria persona… il governo del popolo era considerato una vera e propria missione divina, le autorità erano incontestabili. Con la domanda posta dai farisei «è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» Gesù opera un vero e proprio strappo: «Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Un conto è la politica, la gestione delle cose, e un conto è la fede, la gestione delle persone! Le cose appartengono all’uomo: fin dalla creazione Dio le affidate alla sua
cura «L’uomo domini sui pesci, sugli uccelli, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili». Non è detto che
l’uomo domini sugli uomini…La separazione netta tra le cose di Cesare e le cose di Dio è una grande conquista di libertà: i cristiani della prima ora erano cittadini impeccabili; avevano compreso che alle leggi dell’autorità era giusto obbedire! Rispetto alle loro scelte di vita, però, non avevano dubbi: l’autorità spettava a Dio! I primi martiri sparsero il loro sangue proprio in forza della loro obiezione alla venerazione dell’Imperatore quale divinità… Su questa questione occorre che sia la Chiesa sia lo Stato facciano passi di vera conversione… la Chiesa assuma un compito di servizio e non di autorità nella formazione delle
coscienze e lo Stato svolga il suo compito di gestione della vita sociale evitando un approccio ideologico. C’è ancora molto da crescere per una vera e sana laicità… Buona domencia

IL RIFIUTO DELLA SALVEZZA

Grande è l’insistenza della predicazione della Chiesa sulla misericordia di Dio: ogni uomo deve assolutamente sapere che la volontà del Padre è quella di portare a casa tutti i suoi figli, senza perderne nemmeno uno! Gesù è il tentativo estremo del Padre nel andare a ricercare l’uomo fin nel profondo degli inferi. In sostanza: non c’è uomo che non sia raggiunto dalla Grazia e che possa dire di non avere avuto l’occasione di conoscere l’amore di Dio! Tuttavia, quando capita di leggere questo versetto del Vangelo – «chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato» – non si può rimanere indifferenti… Se è vero che Dio prova in tutte le maniere di salvarci, noi, ugualmente liberi come lui, possiamo rifiutare e dire no! Questa possibilità è quella che possiamo chiamare “peccato contro lo Spirito Santo”: si tratta della decisione di rifiutare categoricamente ogni rapporto con il Signore! Potremmo dire che più che un peccato non perdonabile da parte di Dio si tratta di un peccato che l’uomo non vuole sia perdonato! È la decisione di essere contro Dio, deliberatamente… in contrasto con l’opera dello Spirito che continuamente spinge il cuore e la mente degli uomini alla verità tutta intera… ci sarà qualcuno così libero da decidere una cosa del genere? Buona giornata