ESSERE UMANI

Gesù compie una guarigione nei confronti di una donna da anni ricurva e il rabbino della sinagoga se ne esce a sproposito con queste parole: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Come è possibile? Sembra impossibile che uno possa polemizzare su un’azione così buona in nome di una prassi legalistica da ottemperare! Eppure, non è un atteggiamento così lontano anche dalla realtà dei nostri giorniPenso al dormitorio che è stato pensato per far fronte all’emergenza freddo dei senza dimora a Como: c’è gente che vive all’addiaccio, senza lavoro e senza cibo, al freddo, senza la possibilità di lavarsi, e la questione che viene sollevata è se sono in regola o no… Non ci sono dubbi che andrà verificata anche questa questione ma prima delle regole viene il riconoscimento della dignità delle persone! Manca la pietà… il senso della misericordia… Le persone sono persone! Possibile che in un contesto che si dice cristiano come quello in cui viviamo noi non si ci renda conto che questi pensieri sono totalmente difforma dal pensiero di Cristo? Usciamo dai nostri schemini e proviamo a guardare in faccia le persone… non sarà facile trovare ancora scuse… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Martina che sazia di giorni si accinge a varcare la soglia della vita piena

L’AMORE VIENE DALL’OBBEDIENZA

«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?»: abbiamo il bisogno di chiedere a Gesù come ci dobbiamo comportare nella vita? Oppure crediamo di saper già tutto noi? Esiste nel nostro cuore la consapevolezza di non avere la verità in tasca? Credo che, in questo senso, abbiamo bisogno
tutti di una grande conversione: siamo troppo pieni di noi stessi! Se il comando ci viene da qualcuno che non siamo noi o che noi stimiamo, noi non lo ascoltiamo per principio… La vita è per definizione “obbedienza” nel senso letterale del termine: ob audire = ascoltare stando di fronte. Noi veniamo al mondo grazie a qualcuno e viviamo stando di fronte a qualcuno: l’ascolto è l’anima del vivere! Ascoltare ci fa uscire da noi stessi, ci libera dalla dittatura dei nostri desideri e dei nostri egoismi. Non per nulla, il Dio d’Israele ha posto come il principale dei comandamenti l’ASCOLTARE… «Gesù gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio”». Non va più di moda questo comandamento… Dio è avvertito come una minaccia. Generalmente si dice di essere contro le religioni e non contro Dio ma, in radice, se Dio mostra il suo volto ci infastidisce. Vorremmo tutti un Dio secondo la nostra immagine, adattabile alle nostre aspettative… Se Dio è Dio, inevitabilmente è se stesso e nel rivelarsi mette in risalto
le nostre oscurità! Per questo facciamo fatica ad amarlo… Poi, Gesù aggiunge: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Questo comandamento, apparentemente, va più di moda ma non è accolto nella sua piena verità. Anche quelli che invitano ad amare i fratelli, alla fine, arrivano a fare sempre un distinguo! Come è facile sentire da organizzazione umanitarie parole di amore per qualcuno e poi parole di odio per qualcun altro… Questo amore non è segno di obbedienza! Pensiamoci… Buona domenica

SGUARDO SU CRISTO

«Raggiungere la misura della pienezza di Cristo»: questo è lo scopo di chi ha riconosciuto Gesù come Signore. Si tratta di un cammino, lungo tutto il corso della vita. In questo percorso siamo aiutati e sostenuti da fratelli che hanno ricevuto dallo Spirito il dono di essere maestri. Anche loro sono in cammino ma il loro servizio consiste nell’aiutare i fratelli a mantenere lo sguardo fisso su Gesù autore e perfezionatore di ogni santità. San Paolo auspica che se seguiremo con docilità i maestri che il Signore ci ha donato «non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore». È bene che prediamo coscienza che è facile abbandonare il percorso della fede andando dietro al pensiero dominante. La Chiesa – che è sempre in cammino – ha innervato la fede dentro le situazioni specifiche nelle quali la storia si è dipanata ma non ha mai messo in discussione la pienezza della Verità che è Cristo! Spesso non è stata compresa… molti l’hanno contestata e abbandonata… ancora oggi è così! Vanno accettate le divergenze di veduta con il mondo! Ma guai a perdere di vista Cristo! Buona giornata

QUALE CHIAMATA

«Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto». Di quale chiamata parla? Di quella che noi chiamiamo vocazione? Direi di no! Qui la chiamata riguarda tutta la comunità cristiana di Efeso. Mi sembra interessante questo dato: noi che di solito impegnati ci occupiamo di capire quello che dobbiamo fare come individui siamo orientati a considerare la nostra condizione comunitaria! Se ci pensiamo, tutto il nostro sforzo, fin da quando siamo ragazzi, consiste nel trovare un modo per realizzare noi stessidifficilissimamente pensiamo a come il nostro contributo personale possa essere messo a servizio dei fratelli per uno scopo più grande del nostro mero interesse! Si tratta di una vera rivoluzione copernicana: san Paolo esorta «conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace». Cosa significa? Ogni cristiano è bene che giochi la sua vita affinchè si rafforzi e si manifesti pienamente l’unione e la comunione! Forse dobbiamo reimparare tutti a pensare meno da individui e più da persone in relazione perchè non esiste un bene che possa essere solo il nostro! L’uomo è felice solo quando si mette a servizio degli altri, guardando più all’interesse dell’insieme che della parte! Trovo che abbiamo proprio perso questa caratteristica propria della nostra vocazione… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Dino che ha terminato la sua corsa e si appresta ad incontrare il Signore della vita

PIEGHIAMO LE GINOCCHIA

Domenica quarantasette ragazzi della nostra comunità riceveranno i sacramenti della Cresima e della Comunione. Avrebbero dovuto celebrare questo avvenimento il maggio scorso. Ci siamo incontrati parecchie volte in questi giorni. Con i catechisti abbiamo cercato di aiutarli a comprendere tutta la bellezza di questi sacramenti. L’impressione è che la loro vita sia molo lontana dalla gioia che da il Vangelo: c’è la consuetudine che tutti adempiano a questi riti ma di Gesù, per la grande maggioranza di loro, nemmeno l’ombra… Non sono ragazzi cattivi! Per nulla… Semplicemente vivono un ambiente radicalmente centrifugo, che li porta lontani dal centro. Pertanto, si tratta di sottomettersi ad un po’ di incontri e di doveri e, poi, liberi tutti, lontani dalle pratiche di fede e, quindi, inevitabilmente anche dalla Comunione con il Signore… Sono troppo pessimista? Delle capacità dell’uomo sì! Ma non di quelle di Dio! Per questo voglio fare mia la preghiera accorata di san Paolo che leggiamo oggi dalla Lettera agli Efesini: «Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito». Certamente Dio opererà grandi cose! Buona giornata