DALL’ESSERE AL FARE

Nei miei incontro con i genitori che si presentano per chiedere i Sacramenti per i loro figli mi accorgo che è sempre facile tramandare la religione, mentre è difficile trasmettere la fede! Se la discussione verte sulle cose da fare o da non fare gli argomenti sono più o meno sempre gli stessi: “non vado sempre a Messa…”; “credo nei valori del Vangelo”; “è giusto che mio figlio abbia le mie stesse opportunità e faccia il suo percorso di catechismo”… Ma quando chiedo: ma Gesù che cosa c’entra con tutte queste cose? Che esperienza di salvezza abbiamo? Se da anni riusciamo a fare a meno di Gesù perchè appesantire la vita dei nostri figli di una presenza così ingombrante? Poi, si possono fare tutti i Sacramenti e i percorsi di questo mondo… ma che cosa hanno a che fare con la nostra vita concretamente? A me sembra molto calzante su questo fronte questa parola di Gesù: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia». Ciò che è chiesto ai discepoli è di evitare nella maniera più assoluta la doppiezza, il formalismo, la facciata… Essere veri è la prima forma fondamentale dell’annuncio! Solo da una verità di fondo si può far partire un percorso autentico di fede… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Attilio che ha terminato la sua corsa

CORAGGIO NEL PARLARE

Quante volte ci diciamo che occorre stare attenti a dire le cose… occorre avere tatto… occorre non offendere il nostro interlocutore… Tutto vero, ci mancherebbe! Però, nel leggere le diatribe di Gesù con scribi e farisei mi sembra di scorgere tutt’altri registri! Nessun pelo sulla lingua, diretto, tagliente: quello che c’è da dire viene detto e basta! A me sembra che nei nostri stili comunicativi ci sia fin troppo galateo e, al contrario, poco coraggio nel dichiarare il proprio pensiero… a volte per capire quello che ci viene detto è necessario fare mille interpretazioni per estrarre i contenuti e cogliere il messaggio! Non si tratta di atteggiarsi come se si avesse la verità in tasca ma di fare i modo che i confronti siano fatti apertamente, senza inutili giri di parole! Forte questa accusa di Gesù nei confronti degli scribi: «Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza». Anestetizzare le coscienze è un vero e proprio crimine: la fede non può mai educare ad eludere le domande, a dare la sicurezza di risposte ultimative! La fede è chiave che apre sempre di più, amplifica la visuale, spalanca orizzonti per la ricerca! Altro che “oppio dei popoli”… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Ambrosina che oggi ritorna alla casa del Padre

LE OPERE E I FRUTTI

Scrive san Paolo nella Lettera ai Galati: «Le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria… Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità…». Interessante: la carne compie delle opere. Cosa significa? Significa che la nostra volontà agisce in questa maniera! Ed è innegabile… quanto è forte la tentazione in ognuno di noi di compensare alcuni desideri e piaceri che sappiamo essere autoreferenziali ed egotisti! Nei giovani, in particolare, dove la forza di volontà e la consapevolezza della verità della vita è meno nitida, è evidente come sia facile la deriva delle opere della carne... Al contrario, invece, quando si parla delle “opere” dello Spirito, san Paolo parla di “frutti“. Cosa significa? Che non sono mai nostra opera! L’amore, la gioia, la pace sono atteggiamenti che sgorgano da una esistenza consegnata all’azione dello Spirito: noi non siamo capaci di amare! Noi non siamo capaci ci gioire! Noi non siamo capaci di fare la pace! Solo lo Spirito che inabita l’uomo che lo accoglie dona queste grazie… Sono i frutti di vite inserite nella Vita che è Cristo! Se sperimentiamo in qualche maniera queste cose nel cuore è bene che impariamo a ringraziare il Signore… perchè, certamente, non sono opera nostra! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Emilio che ora gode la pace dei giusti

LA FEDE E IL RITO

Prima si fa il quadro e, poi, la cornice. Non si fa mai il contrario! Tra l’altro, la cornice è bella quando mette in risalto il quadro… se è troppo appariscente, inevitabilmente, rovina il quadro! Fuori metafora: prima si crede e poi si mette in evidenza la fede attraverso dei riti! I riti senza la fede sono vuoti, inutili, insignificanti! Su questa questione Gesù è chiarissimo: quando viene contestato dai farisei per l’inottemperanza a qualche rito non perde l’occasione per ribadire come l’esagerata attenzione per le forme è segno di una povertà dei contenuti! A Gesù sta a cuore più l’interiorità che l’esteriorità! Il Padre vede il cuore… sono gli uomini a porre attenzione alle cose esteriori! «Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?»: chi confida di poter passare il giudizio di Dio in forza dell’osservanza della legge rituale deve sapere che agli occhi di Dio conta meno di niente! Da qui, però, non si vuol dire che i riti non servono a nulla: certamente aiutano a educare un certo modo di vivere, aiutano a far memoria, aiutano a creare e alimentare un’appartenenza… ma non sono e non devono mai essere considerati il fine! Anche nei nostri ambienti questa verità non è sempre chiara… Buona giornata

DIO È SEMPRE SORPRENDENTE

«Abramo ebbe due figli: il figlio della schiava è nato secondo la carne e il figlio della donna libera, in virtù della promessa». La capacità di san Paolo di leggere la Parola di Dio e interpretarla alla luce della Parola Gesù è davvero illuminante! Un conto è Ismaele che nasce dall’esigenza di Abramo di garantirsi una discendenza secondo le leggi e le consuetudini del tempo; un conto è Isacco che nasce grazie ad un intervento totalmente gratuito e inaspettato ad opera di Dio. L’opera dell’uomo non fa che protrarre la routine del tempo, l’opera di Dio spariglia le carte che crea novità e sorpresa! Tutti siamo ancora molto schiavi delle nostre opere di conservazione della realtà: ci piace muoverci dentro prospettive note, assodate, standardizzate… occorre aprirsi all’inedito di Dio! L’intervento di Dio non è mai terminato: come ha agito con Abramo, agisce anche oggi! Ogni scelta di Dio, benchè possa sembrare destabilizzante, è foriera di di grandi scenari! Proprio quando ci adagiamo ed entriamo nella noia della routine abbiamo bisogno che Dio ci metta i pali tra le ruote e ci spinga a scelte innovative! È una vittoria sulla pigrizia, sull’apatia e sulla mania di tenere sotto controllo tutto! Dio è all’opera! Buona giornata