DEBOLEZZA DELL’ANNUNCIO

Quanto è discreto l’annuncio della salvezza! Risuona ovunque, eppure fatica a prendere spazio nel cuore degli uomini! Quando qualcuno si apre si sprigionano delle energie inenarrabili… ma il più delle volte, tutto rimane avvolto dall’indifferenza! Tutto è legato all’agire di Dio che non è un despota ma una persona, rispettoso della libertà dell’uomo… un Dio che sa solo amare e, quindi, proporsi, offrirsi, donarsi… mai imporsi! Gesù fu tentato dal diavolo sulla potenza: sarebbe bastato trasformare le pietre in pani per sfondare nella popolarità e nel consenso… Ma Gesù non ci cascò! Accettò la precarietà dell’annuncio fragile e gratuito… pagando di persona la resistenza dell’uomo! Sintomatiche le parole di delusione di Gesù «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida!», a fronte di una totale indifferenza alle sue prole e ai suoi miracoli… È una minaccia che ha più il sapore dell’amarezza che della vendetta! Gesù è rammaricato perché gli uomini hanno il cuore così duro da non lasciarsi affascinare dai gesti così evidenti della Grazia! Chiunque si ponga sulle orme di Gesù e voglia dedicarsi all’annuncio inevitabilmente si imbatte con l’indifferenza e il disinteresse! Potrà insorgere la tentazione di imporre la verità in qualche maniera… occorrerà sempre accettare la sconfitta! La vera arma della verità… Buona giornata

CRISTO IL CRITERIO

Mi è capitato di sentire giudizi di questo tipo rispetto a persone giudicate troppo coinvolte nella vita ecclesiale: “Quando è troppo è troppo! Va bene pregare un po’ ma senza esagerare… c’è un limite a tutto!”… A volte, oggettivamente, ci sono forme di religiosità fin troppo marcate, con pratiche deviazionistiche al limite dello stucchevole: alle persone che vivono queste derive religiose è bene proporre sempre come criterio di verifica l’esercizio di una carità attiva! Tuttavia, non si può non ricordare che la fede cristiana non può non essere radicale! Pertanto, il ragionamento circa la moderazione non regge più di tanto…  Gesù chiede più volte ai suoi discepoli una decisione chiara per Lui o contro di Lui! Forte l’espressione che leggiamo nel brano di Vangelo di oggi: «sono venuto a portare non pace, ma spada». La spada sta ad indicare la divisione, la separazione, la decisione… Sia chiaro: Gesù non toglie niente dalla vita ma desidera essere il criterio della vita! In ogni scelta la decisione deve avere a che fare con il Vangelo! Non possono essere i sentimenti e nemmeno gli umori a stabilire che cosa è giusto o no! A costo di essere tagliati fuori dai giro del consenso occorre scegliere Gesù! Buona giornata

AD AMARE SI IMPARA

«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio… Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te… Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica» . Quante volte capita di sentir dire: “È impossibile fare quello che Dio chiede!”. In certe situazioni, tutti avvertiamo una fatica immane a conformarci al suo volere … sembra che la strada opposta sia molto più promettente! Eppure, proprio i versetti tratti dal Libro del Deuteronomio che leggiamo nella prima lettura di oggi, ci dicono il contrario: la legge di Dio non è così lontana, così impossibile, come a noi viene da sospettare! Anzi, è vicinissima: è nel nostro cuore! Siamo stati creati da Dio a sua immagine e somiglianza: in noi sono iscritti tutti i tratti del suo cuore… sappiamo amare, sappiamo perdonare, sappiamo sopportare, sappiamo essere fedeli, sappiamo spenderci per gli altri! Sappiamo fare tutte queste cose e quando le facciamo siamo contenti! Eppure, c’è qualcosa in noi che, a volte ci frena, ci disorienta, ci oscura la disposizione al bene che Dio ci ha posto nel cuore! È il maligno, il nemico che spariglia le carte della nostra buona volontà e ci spinge ad agire contrariamente al nostro cuore… Per questo motivo tutte le buone attitudini del cuore a cui Dio ci sollecita le riteniamo comandi gravosi e insopportabili! Non ci fosse l’ostacolo del maligno faremmo tutto il bene spontaneamente… invece, dobbiamo combattere contro noi stessi, contro la nostra pigrizia, contro la nostra durezza, per conformare nuovamente il nostro cuore al cuore di Dio! A conferma di questo, basta chiedere a chiunque si metta in cammino opponendosi all’ignavia del bene quanto sia soddisfacente e motivo di gioia l’allineamento del cuore ai comandi di Dio… provare per credere! Buona domenica

TUTTO CONVERGE IN DIO

Che Giuseppe, figlio di Giacobbe, fosse una persona speciale lo aveva capito benissimo anche il faraone d’Egitto che, grazie alla sua capacità di leggere e interpretare i sogni, lo nominò suo primo ministro. Ma Giuseppe non era un veggente alla stregua dei veggenti di allora, molti dei quali veri e propri imbonitori… Giuseppe era un contemplativo! Ossia: era uno uomo che leggeva la storia riconoscendo a Dio il protagonismo assoluto nella conduzione! Questa visone della storia è evidente nel racconto che leggiamo oggi nella liturgia della Parola, quando, alla richiesta di perdono dei fratelli non compie un atto di benevolenza, non fa “la grazia”… piuttosto, riconosce che anche l’atto cattivo dei fratelli rientrava nelle strategie di salvezza di Dio! In qualche maniera, Giuseppe perdona perché è giusto perdonare, perché tutto ha senso dentro una visione più grande della storia! Che cosa fa chi non è un contemplativo? Guarda la storia dal suo misero e povero punto di vista! Mette se stesso al centro e nell’immediato giudica ogni cosa in base al ritorno che ha su di lui…  Se nelle situazioni critiche  invece di sentenziare subito avessimo la pazienza di attendere un poco, quante cose si chiarirebbero e prederebbero tutt’altra valutazione… esercitiamoci! Buona giornata

L’ARMONIA LABORIOSA

Mi capita spesso, quando seguo un dibattito televisivo al quale prende parte qualche esponente della Chiesa, di non trovarmi d’accordo con quanto esso esprime: l’impressione è che si sostenga pretestuosamente una posizione contrapposta a quella che va per la maggiore, dove le ragioni hanno poco fondamento… Gesù, ai suoi discepoli incaricati per la missione, da questo preciso comando: «quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire». Parlare per princìpi, per partito preso… avere già pronte argomentazioni e controbattute non è conforme al volere di Gesù! Gli argomenti sono, infatti, troppo mondani… Gesù assicura che in ogni circostanza non mancheranno aiuti e appoggi soprannaturali non compito di evangelizzazione! Non saranno di certo le nostre strategie a convincere di una sola virgola chi la pensa diversamente! C’è da recuperare con sollecitudine il compito missionario nel mondo dando ascolto alle strette necessità che emergono dall’umanità… è così che il Vangelo risponde effettivamente all’uomo e non riamane un fatto privato, elitario… Abbandoniamoci alla lettura del Vangelo e alla preghiera e non mancheranno le risposte alle obiezioni sostenute! Poi, la ragione la si scoprirà nella vita eterna! Buona giornata