DIO È L’ATTORE PRINCIPALE

Sappiamo che a scrivere gli Atti degli Apostoli è l’evangelista Luca, pertanto quest’opera è da considerarsi strettamente connessa al suo Vangelo: Vangelo e Atti formano un’opera unitaria! Il protagonista è sempre Gesù: dapprima nella sua presenza fisica e dopo nella sua presenza risorta! È sempre Gesù che agisce e compie miracoli! Tant’è che i discepoli alla domanda che i Farisei pongono «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?», essi non esitano a rispondere «nel nome di Gesù Cristo il Nazareno». Come Gesù agisce nel nome del Padre, i discepoli agiscono nel nome di Gesù! È meravigliosa questo costante rimando all’opera di un altro: nessuno si ritiene un attore a se stante ma dentro un comunione! Qui sta la forza strepitosa della grazia: il fatto di non essere mai soli! Se dovessimo pensare di agire con la sola nostra forza e in nome nostro faremmo bene a non credere più di tanto all’efficacia delle nostre azioni… ma se in noi agisce Dio, la storia cambia notevolmente! I discepoli non hanno paura di niente, affrontano tutte le sfide a testa alta, consapevoli di essere il braccio operativo del Capo! Membra a servizio gratuito e arreso del Signore Gesù! …che opere hanno compiuto! Buona giornata

CREDERE CON LE MANI

Gesù appare diverse volte agli apostoli dopo la risurrezione. Molti si chiedono di che genere possano essere state queste apparizioni: esperienze spirituali? Fatti concreti? Visioni paranormali? Semplici immaginazioni? Semplicistico arrivare a conclusioni nette e definitive: l’evento della risurrezione interroga profondamente e obbliga a mettersi in gioco! I racconti delle apparizioni mostrano come i discepoli abbiano faticato a comprendere e chiarirsi le idee… hanno dovuto ritornare più volte a picchiare il naso contro l’evidenza… La cosa che ci insegnano è che l’importante è lasciarsi sempre mettere in discussione! Gesù stesso sprona alla ricerca e dice: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate». Nessuno deve stare con le mani in mano! Nessuno deve fermarsi ai primi dubbi! Tutti sono invitati a guardare e toccare! Gesù va guardato e toccato! Le spiritualizzazioni della fede cozzano frontalmente con il Vangelo! Troppi pensano che credere sia un atto solo del pensiero o solo del cuore – una idea o una emozione -: credere ha a che fare con le mani, con gli occhi, con i piedi, con le orecchie… con i sensi! Credere ha a che fare con la nostra esistenza materiale! I santi hanno taccato Gesù con mano… e si è visto! Buona giornata

ESSERE OLTRE SE STESSI

Ogni volta che penso la mio essere prete mi vengono le vertigini! Ho piena coscienza dell’abisso della mia povertà e, di conseguenza, della enormità della fiducia del Signore… Mi chiedo come sia stato possibile che una chiamata di questo genere toccasse proprio a me… Eppure è avvenuta: confesso che non c’entro niente, è qualcosa che è accaduto! Sono stato afferrato e non sono riuscito a porre resistenza: ho detto di sì senza chiedermi mai perché no… Io non ho niente per cui vantarmi o pretendere rispetto: se ho qualcosa è perché l’ho ricevuto! Se qualche ricchezza passa dalla mia vita non è certo per virtù acquisite per sforzi miei ma solo e soltanto per grazia di Dio! È su questa scorta che leggo il versetto degli Atti degli Apostoli dove si parla di Pietro e di Giovanni che incontrano uno storpio davanti al Tempio e gli dicono: «Guarda verso di noi». Cosa hanno Pietro e Giovanni per invitare quel povero uomo a volgere lo sguardo verso di loro? Non sarebbe stato più giusto che lo invitassero a guardare verso Gesù? No: si pongono come mediatori di una grazia più grande! In loro Gesù comunica se stesso… È un atto di fede grande richiesto non solo allo storpio… ma anche agli apostoli stessi! Buona giornata

PIANGERE E SPERARE

Quando la morte bussa a casa nostra ci lascia sempre con il cuore in gola… possiamo essere anche gli uomini di fede più afferrati eppure rimanere sconvolti e senza parole… il cuore ha le sue dinamiche e vanno rispettate! Non bisogna mai pretendere che una persona toccata dalla morte sia immediatamente in grado di metabolizzare il dolore con risposte ragionevoli e argomentate… è giusto che ognuno entri nel lutto ed elabori lentamente il suo dolore. Certo è necessario che il rito continui a fare memoria della speranza annunciata da Gesù! Mi piace pensare che, ad ogni uomo o donna che si accosti alla morte, Gesù chieda come ci riferisce il Vangelo di Giovanni nell’incontro al sepolcro con Maria Maddalena: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Di fronte a un caro che giace nella tomba perché si piange? Che cosa si cerca? Credo che si pianga perché una persona cara la vorremmo sempre viva… credo che si cerchi di cogliere fino all’ultimo il ricordo di chi abbiamo amato… Ma la dura realtà ci mette di fronte all’impossibilità di realizzare alcuno dei desideri che portiamo nel cuore! Gesù ricorda a Maria Maddalena che “sale al Padre”… Inutile cercare tra i morti coloro che vivono! Ce lo dobbiamo ricordare! Buona pasqua

 

p.s. Una preghiera per Gianni e Michele che il Signore ha accolto con sé in questi giorni santi

È DIO CHE VIENE INCONTRO

Nella fede noi possiamo fare alcuni passi, poi, però, è Gesù che ci viene incontro! Non dobbiamo stupirci se non riusciamo ad afferrare il mistero: anzi, è bene che sia così! Se lo afferrassimo non sarebbe più mistero! Il mistero è tale perché tende a rivelarsi… perché il mistero di Dio è persona! E una persona la si può conoscere solo se, liberamente, essa si decide di mostrare se stessa! Chi volesse entrare nel cuore umano senza rispetto e delicatezza troverebbe un muro impenetrabile… Così è di Dio! Non dobbiamo temere se non capiamo tutto, se qualcosa ci rimane oscuro… l’importante è che con Gesù iniziamo una storia, una cammino di sequela, una vicinanza! Man mano che la confidenza si approfondirà Egli non mancherà di arricchirci con la sua intimità… Proprio ieri ascoltavo una intervista a Claudia Koll, convertita in occasione del Giubileo del 2000: alla domanda “Che cosa hai fatto per convertirti?” ha risposto “Nulla! È Lui che mi ha afferrato!“… Mi sembra assolutamente la risposta più azzeccata! Chi pensa di aver conquistato Dio riterrà che quanto pensa è verità sacrosanta ed indubitabile… si opporrà ad ogni idea contraria… Chi è conquistato non avrà alcun vanto e non potrà far altro che testimoniare la grazia che gli è accaduta, augurandola a chiunque gliene chieda conto… Buona pasqua