LA PIAZZA FACILE

Ho letto qualche articolo sulle manifestazioni tenute ieri da migliaia di giovani a favore della salvaguardia del creato, riguardante soprattutto l’esponenziale riscaldamento climatico: chi può dirsi contrario? È sotto gli occhi di tutti lo sconvolgimento in atto che provoca desertificazione, maremoti, alluvioni e quant’altro… Ma che cosa si contrappone a questa evidenza? Il fatto che il benessere ha le sue leggi! Il consumo richiede sfruttamento! Al di là della retorica di un mondo giovanile così sensibile alla questione ecologica – la consapevolezza è certamente aumentata rispetto ad un tempo – io vorrei chiedere: quanti di quei giovani che hanno animato le piazze ieri sarebbero disposti a rinunciare al cellulare di ultima generazione? Quanti sarebbero disponibili a mettersi al lavoro e ripulire i boschi i fiumi dall’immondizia? Quanti accetterebbero di ricevere il cibo sfuso senza tutte le precauzioni igieniche preposte dal sistema? Quanti sarebbero disposti a farsi un proprio orto e coltivare la verdura con le proprie mani? Sento tanto la puzza dell’ideologia… Le marce e gli scioperi non mi sono mai piaciuti: preferisco le scelte operative, gli atti concreti… Tant’è che i politici si sono tutti dichiarati favorevoli alle istanze dei giovani… a parole tutto è sempre giusto e doveroso! Ma… sono le scelte il volano di un autentico cambiamento! Buona giornata

IL PERDONO TRA FRATELLI

È possibile vivere senza crearsi inimicizie? Io credo proprio di no… Anche Gesù aveva persone che lo odiavano e lo detestavano! Pertanto è normale registrare delle situazioni di astio e collusione con uomini e donne con le quali si entra in relazione. C’è un unica differenza che il Vangelo istituisce: si tratta del caso in cui la lite è tra estranei o tra fratelli! Tra estranei può essere motivata ma tra fratelli no! Qui, per fratelli si intende, ovviamente, non fratelli nel sangue ma nella fede… «Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono». Tra fratelli nella fede è assolutamente necessario declinare il perdono… Avendo come punto di riferimento il linguaggio dell’amore non si può trascinare oltre un certo limite una inimicizia! Avendo il medesimo linguaggio si può trovare la strada della rappacificazione! Mi sembra una osservazione molto vera e, devo dire, l’ho sperimentato parecchie volte… Il problema è che molti, pur essendo sulla carta fratelli nella realtà non hanno assunto il pensiero di Cristo! A questi, a maggior ragione, andrà testimoniata la nostra disponibilità a metterci in gioco per primi… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Franca che prematuramente ci ha lasciato… nella certezza di trovarci nella comunione dei santi in Cristo

LA FATICA DI CHIEDERE

«Chiedete e vi sarà dato», suggerisce Gesù ai suoi discepoli. Ma quanto è difficile chiedere… Tendenzialmente tutti preferiamo arrangiarci piuttosto che chiedere aiuto! È un assurdo ma il chiedere pone come condizione l’umiltà… ma quanto siamo orgogliosi? Qualora riusciamo a chiedere, qual è  l’oggetto delle nostre domande? Ci limitiamo a chiedere per nostro tornaconto personale… Proviamo a farci una semplice domanda: chiederemmo la stessa cosa per gli altri? Saremmo contenti se gli altri ottenessero quanto richiesto e noi dovessimo rimanere a bocca asciutta? Chiedere richiede una profonda igiene del cuore… è fondamentale farci eco della domanda universale dell’umanità! Quando chiediamo non ci possiamo limitare al nostro bisogno ma dobbiamo assumere la supplica che sale dall’intera famiglia umana… Qualora riuscissimo a farci voce dell’umanità metteremmo da parte tutte quelle richieste meschine e minimaliste che sono nel nostro cuore! Più ci facciamo solidali degli uomini e meno ci lagniamo delle nostre piccole fatiche! Chi ha fatto un cammino spirituale che gli ha permesso di leggere in profondità lo stato di indigenza umana, non fa altro che lodare Iddio per tutti i benefici che ha ricevuto e smette di esigere! Se una richiesta dobbiamo fare, sia: aiutaci, o Signore, ad essere espressione della domanda che sale da ogni terra martoriata! Ascoltaci, o Signore! Buona giornata

ANNUNCIO DELLA RIEDIFICAZIONE

«Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: “Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta”». Anche noi preti siamo in cammino per le vie del paese per portare la benedizione alle famiglie… non minacciamo una distruzione ma annunciamo l’amore di Dio! La distruzione, purtroppo, è già in tante case: a volte a causa della morte, a volte della malattia, a volte dalla depressione, a volte dall’infedeltà, a volte dall’indifferenza, a volte dall’incomunicabilità, a volte dalla televisione, a volte dai telefonini… Quante distruzioni ci sono nelle nostre famiglie! Purtroppo, molti non vogliono nemmeno tentare di ricostruire! Non accolgono nemmeno l’annuncio di un Dio che è disposto a riedificare a partire dai cocci rotti… Difficile trovare famiglie dove si sorride, dove si è contenti, dove si canta, dove si gode di una vita piena! Eppure abbiamo tutto! Ma manca il senso… È incredibile questa cosa: non c’è la pace eppure non la si ricerca… quasi che ci si fosse tutti arresi ad una vita mediocre… a una vita fatti di felicità a momenti… Come vorrei che in tutte le famiglie risuonasse la Parola di speranza di Gesù e li vi rimanesse, rianimando i cuori affranti e le mani stanche! Spalancate le porte a Cristo! Buona giornata

LA FORZA DELLA PREGHIERA

L’intellighenzia dominante ritiene che pregare sia una pratica sostanzialmente inutile. Qualcuno arriva a riconoscerne un carattere pacificante a livello psicologico perché da una sensazione di sicurezza e di protezione… Ma in sé la preghiera è un oggettivo perditempo! Che, poi, ci siano fior fiore di persone che attestano miracoli corporali e spirituali in forza della preghiera non c’entra nulla: in questo caso, il metodo sperimentale non ha nessun tipo di applicazione! Ma va bene così: alla fine, a Dio non interessa avere consenso… a Dio piace rimanere nel nascondimento! Per scelta, per statuto! Nella realtà, chi prega constata la forza e il potere salvifico propri della preghiera. È chiaro che è importante riconoscere alla preghiera la sua vera identità: si può anche pregare male! Gesù lo ricorda ai suoi discepoli: “Non fate come i pagani”: «Pregando, non sprecate parole». Il rischio più grande in cui possiamo ricorrere più alle labbra che al cuore! Più alle cose che diciamo noi rispetto a quelle che dice Dio! L’esagerata centratura su di sé toglie spazio all’irruzione personale di Dio! La grandezza della preghiera, la sua efficacia sta nell’opera di Dio, non nella nostra! A volte siamo così preoccupati delle parole da dire da non prestare minimamente attenzione all’opera di Dio! Vigiliamo… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Francesco per il quale celebriamo oggi il funerale