LA PAROLA È PER ME

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti»: un espressione durissima di Gesù. Se la immagino rivolta a me mi viene da tremare… ed è giusto che io la sento rivolta a me e a nessun altro! Il Vangelo non va applicato agli altri ma sempre a se stessi! L’accusa di Gesù, infatti, non è rivolta alle persone in sè ma al ruolo che si sono date: quando qualcuno si erge a luogotenente indiscusso di Dio, inevitabilmente, combina grossi guai… Gli scribi e i farisei, già molte volte l’ho sottolineato, non erano cattive persone, semplicemente si erano date una autorità così grande da annebbiare totalmente il primato di Dio! Erano così intenti a spartire lezioni e suggerimenti ai fratelli da non accorgersi della necessità primordiale di occuparsi della propria conversione! Il «Guai» di Gesù va ancora ripetuto e ribadito ma non con la saccenza di chi pretende di sentenziare su tutto e su tutti… Occorre coltivare la fiducia che la parola di Gesù porta frutto da sola, nel momento in cui raggiunge il cuore delle persone! Quando riteniamo di  poter ergerci giudici degli altri non possiamo che irritare e rallentare i processi di conversione che lo Spirito anima nell’intimo di ogni uomo! Prima di tutto sempre la nostra conversione! Buona giornata

SOLO L’AMORE È CREDIBILE

La partecipazione alla vita ecclesiale è in vertiginoso calo. Adolescenti, giovani, adulti sono ormai un piccolo resto. Fino alla celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione la tradizione tiene ancora un po’  e poi la fuga. Ci si interroga se la proposta è fatta male… si studia come si possono migliorare i progetti… ma il problema non è strumentale ma spirituale! Non sono le nostre strategie comunicative a muovere il cuore ma l’amore! …e l’amore esige come condizione una scelta libera! Una risposta! Una adesione! Un sì… Giosuè, a Sichem, parla con piglio agli israeliti e dice loro: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire». A fronte di un popolo che si lamenta di Dio, si allontana da lui e lo tradisce, Giosuè non cerca di far cambiare loro idea! Semplicemente lo pone davanti a una scelta: stare con JHWH o porsi al servizio del faraone! La mia impressione è che oggi non sappiamo nemmeno più che cosa voglia dire amare e quanto l’amore abbia a che fare con un impegno libero e deciso! Occorre porre di fronte alla vita con la disponibilità di operare delle scelte chiare e decise… anche verso il no! È la prima educazione alla fede! Buona domenica

PRIMA DI TUTTO LA GLORIA DI DIO

Non c’è dubbio che ognuno di noi cerchi di piacere a qualcuno: o alla moglie, o al marito, o al datore di lavoro, o a qualche amico, o all’opinione pubblica… la stima e il rispetto ci danno forza e determinazione. Il problema sorge quando ci si domanda il perché e il come! Perché desideriamo piacere? Come desideriamo piacere? Dalla risposta a queste domande ne deriva la bontà o meno del nostro comportamento. Gesù è perentorio nel giudizio verto gli scribi e i farisei: «le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente». Se lo scopo è unicamente la nostra ammirazione siamo alla frutta! Si tratta di una gloria effimera, apparente, inutile… il criterio autentico affinché ricevere la stima è positivo è Dio! Ossia l’amore! Se grazie all’amore che abbiamo imparato da Gesù la gente apprezza il nostro comportamento è una grazia! Ma attenzione: guai se la stima si ferma su di noi, se diventa una modalità attraverso la quale il nostro ego si pompa… Tant’è che Gesù ricorda: «vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli»! Basta guardare Gesù: ogni volta che riceveva un apprezzamento subito lo attribuiva al Padre… per la gloria di Dio! Se diventiamo uomini e donne che fanno alzare gli occhi al cielo siamo una benedizione… altrimenti un fatidico tradimento… Buona giornata

UOMINI CON UN PENSIERO

La schiettezza unita all’onestà intellettuale sono le qualità che più apprezzo nelle persone! Mi sembrano tratti limpidi di una umanità autentica, senza finzioni, senza ipocrisie, senza doppigiochismi… dentro la quale ci si può muovere con serenità senza la paura di coltellate improvvise alle spalle! Ebbene: mi sembra proprio quello che Gesù riconosce a San Bartolomeo di cui oggi celebriamo la memoria liturgica: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Cosa ha fatto quest’uomo per meritarsi tanta stima? Ha detto quello che pensava di Gesù nel momento in cui Filippo lo ha invitato a conoscerlo! Ha ripetuto quanto aveva imparato dalla Scrittura… Tuttavia, non si era sottratto all’incontro e al confronto! Bartolomeo aveva un pregiudizio su Gesù ma si è messo in gioco! Questo è essere uomini in piedi: non inestardirsi dentro una posizione ma porsi schiettamente in dialogo! Senza calare subito le armi del proprio giudizio ma sostenendo il confronto con verità e intelligenza! L’imressione che ho è che viene sempre più avanti una cultura di chiara matrice ideologica, poco incline all‘approfondimento e al confronto… L’ordinario dibattito è ormai scontro frontale tra due posizioni contrapposte dove la supremazia è sancita dal consenso e dalla maggioranza! La ragione ha sempre meno peso… mi fa paura! Buona giornata

CHIESA APERTA

Quante volte sentiamo dire o diciamo noi stessi: “meglio pochi ma buoni”… è la fatica di accettare la diversità, la complessità, la conflittualità! Ci piacciono i piccoli gruppetti dove tutti la pensano alla stessa maniera, i club dove tutti praticano lo stesso hobby, le cerchie ristrette delle persone simpatiche e alla moda… Anche nella vita ecclesiale portiamo questo pensiero! Quante sono le accuse che vengono mosse alle parrocchie e agli oratori di essere ambienti chiusi ed escludenti! Ebbene: Gesù, nella parabola degli invitati al banchetto, mostra l’interesse per una chiesa variegata, meticcia, molteplice… «Radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali». La Chiesa è l’assemblea dei battezzati, buoni e cattivi! Le nostre comunità non devono essere realtà perfette, dove tutto funziona bene, dove tutti si è allineati su tutto… Ciò che non deve mancare è solo l’amore! Un amore che accoglie e accompagna alla conversione! Nessuno di noi si deve sentire autorizzato a sputare sentenze e a determinare chi ha diritto di far parte della comunità! Non è possibile chiamare Chiesa di Gesù una comunità che respinge i peccatori: tutti sono i benvenuti, senza condizioni previe… nel cammino la conversione prenderà piede. Buona giornata