Giu 30, 2018 | Don
Gesù loda la fede di un centurione. Sappiamo che i centurioni romani non erano considerati credenti dalla religione ebraica: erano semplicemente dei pagani! È chiaro che Gesù vuole dare un messaggio chiaro sull’identità della fede! Se il centurione ha più fede dei figli di Abramo, significa che nessuno può ritenere di avere l’esclusiva della stessa! La fede è un atto umano che ha a che fare non con forme religiose ma con una resa incondizionata all’intervento grazioso di Dio! Il centurione viene lodato da Gesù perché mostra una fiducia assoluta nella sua potenza salvatrice: «di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito». Il rimprovero di Gesù ai giudei deve arrivare dritto dritto anche a noi… Quanto confidiamo nell’opera taumaturgica di Gesù? Quanto di abbandoniamo al suo intervento? Quanto chiediamo l’intervento di Gesù dentro le nostre malattie? Il centurione crede a prescindere, non ha bisogno di vedere per credere, gli basta carpire l’interessamento di Gesù e tutto ciò che avverrà andrà bene! Quando chiediamo qualcosa a Gesù ci poniamo nella prospettiva di verificare l’efficacia mondana secondo i nostri parametri o lasciamo che Gesù agisca secondo i suoi canoni e le sue prerogative? Immagino abbiamo ampli margini di miglioramento… mettiamoci in gioco! Buona giornata
p.s. Una preghiera per Teresa che oggi affidiamo alla misericordia del Signore30
Giu 29, 2018 | Don
Pietro e Paolo: due uomini recuperati dalla misericordia! Per noi sono santi incontestabili… le loro immagini sono poste nelle nicchie delle chiese più importanti del mondo… nell’evangelizzazione sono descritti come i capisaldi del fatto cristiano… eppure, Pietro e Poalo, sono semplicemente due uomini falliti, salvati dalla grazia di Cristo! Ebbene sì: la Chiesa osa mettere davanti ai nostri occhi come esempi di vita santa due personaggi che nella loro esistenza hanno sbagliato, hanno peccato, hanno tradito! In un mondo moralista dove si crede che solo i bravi e i buoni possano avere ruoli di guida – illudendosi che ce ne sia qualcuno – è giusto che il Vangelo ci ricordi la centralità della Grazia e, di conseguenza, della conversione! Gli uomini più significativi della Chiesa sono tutti peccatori perdonati! È necessario passare per il lavacro penitenziale per testimoniare in maniera credibile l’evento della misericordia! Ecco: Pietro e Paolo ci riescono magistralmente! Paolo, persecutore dei cristiani e pluriomicida… Pietro, presuntuoso e codardo… Entrambi intercettati dalla voce di Gesù: «Seguimi!». Una parola capace di cambiare la vita, di toglierla dall’anonimato, di trasformarla in positivo! Ovviamente con il contributo fattivo della libertà… Da qui comincia la Chiesa! Questa è la Chiesa! Solo così può esistere la Chiesa! Buona giornata
Giu 28, 2018 | Don
Oggi Gesù sferza noi credenti con delle Parole molto forti: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». È facile riempirsi di parole che chiamano in causa Dio – specialmente per noi preti – e poi mancare completamente nell’impegno ad una vita santa. Come sempre Dio non guarda l’apparenza ma guarda il cuore! Il rapporto con Dio non è una questione formale ma ha a che fare con la vita: non si tratta di essere coerenti – come spesso sottolineo – ma di essere trasparenti! Cioè: essere veri, autentici… Gesù sa benissimo che la nostra vita avrà dei settori nei quali registrerà delle mancanze e delle fragilità rispetto al fine! L’importante sta nel non nascondersi dietro ad una religiosità di facciata che rimuove la necessità della conversione ma continuamente riconoscere il proprio peccato e chiedere perdono! La misericordia di Dio è la «roccia» su cui costruire, non certo il nostro profilo istituzionale… Non dobbiamo correre il rischio di moralizzare ancora questo richiamo alla trasparenza, accusandoci di chissà quali nefandezze, ma semplicemente ridire a noi stessi che la salvezza a cui aspiriamo è sempre un dono per cui ringraziare e mai una virtù da esibire! Buona giornata
Giu 27, 2018 | Don
Sempre più la rilevanza nel giudizio delle persone si riferisce all’apparenza: le considerazioni che si fanno sulle persone raramente scaturiscono da confronti seri o da percorsi rodati di conoscenza… ci si basa sulla “pelle”, sul percepito, sulla simpatia. Dobbiamo assolutamente imparare a darci tempo prima di esporre un giudizio su qualcuno! Tagliente la frase di Gesù: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete». Con i giudizi di acchito si rischia platealmente di andare incontro a pericolosi abbagli, confondendo i cattivi con i buoni e viceversa… Una persona la si conosce e la si scopre davvero solo se la si accompagna per tutta la vita! Tutti i giudizi precedenti non possono che ritenersi penultimi… La verità è solo alla fine! Quando ci viene la tentazione di sentenziare su qualcosa o su qualcuno è bene che ci mordiamo la lingua… fa meno male rispetto alle figuracce a cui ci sottoporremmo! La vita ci educa a disporci in continuo atteggiamento di apertura verso le persone: tutto è penultimo… anche la morte! Aiutiamoci a ricordare che le persone sono un mistero: ogni pretesa di dominio o addomesticamento è inutile e non risolutiva! Buona giornata
Giu 26, 2018 | Don
A volte mi incanto nell’ascoltare i racconti di mia madre che mi parla della sua infanzia: otto fratelli, una camera, senza letti, per terra materassi fatti con le foglie secche e il muschio, una lanterna a petrolio, nessun riscaldamento… vita poverissima, essenziale, senza fronzoli, dove ognuno doveva fare la sua parte per garantire il buon andamento della famiglia… a sei anni già si andava a far servizio sotto padrone… Tutto era molto impegnativo, richiedeva sforzi, fatiche privazioni… ma che persone ne sono venute fuori! Uomini e donne forti, capaci di affrontare la vita con piglio ed energia! Poi, penso a questa nostra generazione: uno o due fratelli al massimo, appartamenti super accessoriati, servizi di ogni genere con una semplice digitazione sul cellulare…tutto immediato, facile, semplice! Ma che uomini saranno? Che capacità di soffrire e sopportare avranno? Non credo che l’aver semplificato tutto della vita sia stata una scelta azzeccata! Non si lotta più per niente… O le cose vengono spontanee o le si abbandona con grande facilità! Così la fede… ma Gesù lo aveva ricordato ai suoi discepoli: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano». Teniamone conto… Buona giornata
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