NELLE PERIFERIE I CAPOLAVORI DI DIO

Dio ha in mano la storia e ne tiene irreprensibilmente le redini. È chiaro anche lungo il periodo travagliato della monarchia in Israele. È il popolo che vuole a tutti i costi un re come è in tutti gli altri popoli circonvicini, ma è Dio a provvederne la nomina! Dapprima Saul, unto da Samuele, presto ripudiato per disobbedienza… poi Davide, il figlio più piccolo di Iesse! Mi piace notare come Dio abbia già deciso che il re sia Davide eppure a Samuele dice:  «Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Non dice quale dei figli… quasi che Samuele debba scegliere lui… Cosa capita: Samuele opterebbe chiaramente per il primogenito! Invece no: è il più piccolo! Anche in questo Dio educa il suo popolo a riconoscere che i suoi criteri di valore non sono quelli mondani! «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». Serve molto anche a noi oggi questo criterio per leggere la volontà di Dio: occorre guardare laddove il mondo non guarda più per cogliere i suoi disegni… in ciò che mondanamente è stolto si nasconde la meraviglia! Buona giornata

LA VITA È IL LUOGO DELLA FEDE

Gesù inaugura una forma di spiritualità completamente rinnovata rispetto al sua passato! Tutto l’armamentario religioso dei culti antichi è superato! Non è facile per l’uomo abbandonare le sue sicurezze e i suoi riti che tanto rassicurano e acquietano l’animo… tant’è che i cristiani, lungo la storia, pian piano hanno reintegrato buona parte della ritualità pagana ed ebraica… ovviamente rileggendola e modellandola secondo un canone evangelico tuttavia scimmiottando le religioni del tempo! Non si può nascondere che se Gesù ha abolito la religione, i cristiani l’hanno ripristinata… Io non smetterò mai di sostenere che la fede cristiana si identifica con la celebrazione eucaristica ma non nel senso strettamente rituale ma esistenziale! Vale a dire: il vero culto spirituale consiste nell’offrire i nostri corpi come sacrificio santo e vivente a Dio! La celebrazione eucaristica sprona a vivere concretamente questa cosa! Se non avviene, la messa è una “pezza”, secondo quanto dice Gesù: «Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio»! Nella spiritualità cristiana viene prima la vita del rito! Quante volte Gesù ha parole di elogio verso i pagani perché li trova più vicini a Dio che neanche i religiosi… Occorre tenere ben stretti i legami tra fede e vita! Buona giornata

CHIAMATI

Mi ricordo quando ero piccolo e le mie suore mi raccontavano un giorno sì e un giorno sì la vocazione di Samuele… insistevano che per forza ci doveva essere qualcuno che fra tutti noi avrebbe dovuto offrire la propria disponibilità a mettersi al suo servizio… Tutto sommato, devo ammettere, ci sono riuscite! L’utilizzo per scopi vocazionali del brano di Samuele non è sbagliato, tuttavia mi piace più pensarlo in chiave esistenziale: Dio continua a chiamare l’uomo… più volte nella vita! Ci sono più chiamate, non una sola! Dio non ci lascia mai gongolare nell’apatia e nella pigrizia… Continua a pungolarci e ad operare nel suo nome! Il problema è che, come Samuele, noi rispondiamo ad una chiamata ma non riconosciamo quando questa viene da Dio o no! Ci vuole il sacerdote Eli perché Samuele risponda adeguatamente alla chiamata di Dio: occorre farsi aiutare da chi ha più esperienza di noi a discernere tra la voce che viene da Dio e quella no… Pensate: Samuele vive al Tempio fin dalla nascita eppure non conosce Dio! Interessante questa cosa: si possono frequentare messa e catechismo e rimanere perennemente indifferenti a Dio! Dio ci chiama: lasciamoci interpellare! Buona giornata

TUTTI INTERPELLATI

Non c’è pagina del Vangelo in cui non venga sottolineata la chiamata universale alla salvezza: Dio desidera a tutti i costi che l’uomo si salvi! Tutti gli uomini, nessuno escluso! Non esiste una categoria di privilegiati… Solo chi scappa e deliberatamente si oppone all’amore inclusivo di Gesù si condanna alla morte! I peccatori in quanto peccatori e i giusti in quanto giusti sono oggetto della cura del Signore… nessuno deve rimanere peccatore e nessuno può ritenersi giusto: ognuno deve fare un bel percorso di redenzione! C’è un obiettivo: diventare figli nel Figlio! Se ogni uomo scopre la propria figliolanza si pongono le basi per un paradiso in terra! Il peccatore come il giusto peccano in quanto non conoscono la loro natura filiale: il peccatore vivendo da dissoluto e il giusto comprandosi l’amore sono entrambi l’emblema della schiavitù!  «Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori»: ma esistono i giusti sulla terra? Dai miei conteggi risulta che esista un solo giusto: Gesù! Gesù, l’unico uomo giusto, non ha bisogno di essere chiamato… ma gli altri sì! Tutti! Anche io che scrivo e tu che leggi: Gesù è venuto per noi! Ci sta chiamando! Seguiamolo! Buona giornata

UNA VITA CLAUDICANTE

C’è ancora il senso del peccato? Forse anche noi preti abbiamo smesso di richiamare ad una vita virtuosa… con la scusa che Dio è misericordioso si è dato un colpa di spugna a tutte le “tabelle” dei peccati, riducendo la lotta contro il male ad una faccenda privata e individuale! In realtà, la conversione è un messaggio centrale nel Vangelo di Gesù… è proprio la prima cosa che chiede nel momento in cui incomincia la sua vita pubblica: «Convertitevi e credete al Vangelo!». E la conversione non è solo teologica ma anche morale… se si incontra l’amore di Dio, inevitabilmente si riconoscono tutte le proprie incoerenze e ingiustizie! Da quel che vedo, però, i confessionali sono sempre più vuoti… e la coscienza del peccato sempre più sfilacciata! Il problema è che questo non è un problema di Dio che comunque dovrà sempre usare misericordia nei nostri confronti! Il problema è dell’uomo che nel peccato vive una vita pessima e meschina! L’uomo nel peccato si accontenta di una vita mediocre… Nel miracolo che ci viene raccontato oggi nella liturgia emerge che Gesù equipara la  paralisi degli arti alla paralisi del cuore… paradossalmente è più facile guarire un paralitico che un peccatore! «Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”?»… Ci accorgiamo di essere zoppicanti? Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giuliano perché possa incontrare il sguardo misericordioso di Dio