Dio ha in mano la storia e ne tiene irreprensibilmente le redini. È chiaro anche lungo il periodo travagliato della monarchia in Israele. È il popolo che vuole a tutti i costi un re come è in tutti gli altri popoli circonvicini, ma è Dio a provvederne la nomina! Dapprima Saul, unto da Samuele, presto ripudiato per disobbedienza… poi Davide, il figlio più piccolo di Iesse! Mi piace notare come Dio abbia già deciso che il re sia Davide eppure a Samuele dice:  «Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Non dice quale dei figli… quasi che Samuele debba scegliere lui… Cosa capita: Samuele opterebbe chiaramente per il primogenito! Invece no: è il più piccolo! Anche in questo Dio educa il suo popolo a riconoscere che i suoi criteri di valore non sono quelli mondani! «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». Serve molto anche a noi oggi questo criterio per leggere la volontà di Dio: occorre guardare laddove il mondo non guarda più per cogliere i suoi disegni… in ciò che mondanamente è stolto si nasconde la meraviglia! Buona giornata