L’idea che abbiamo della vita buona ha un po’ del fantasioso, del mitologico: ci si immagina l’uomo perfetto che, per imprudenza, cade… A seguire, la riparazione nel pentimento e nell’emendamento con relativo proposito a non cadere più! L’immagine che emerge dalla Scrittura, in realtà, è molto lontana da questa visone: l’umano è il frutto di scelte che di volta in volta compie nel tentativo di rispondere alla chiamata alla salvezza da parte di Dio. Significa che non esiste l’uomo compiuto e l’uomo incompiuto: esiste l’uomo che, giorno dopo giorno, in base alla e scelte che compie realizza o meno “l’immagine  e somiglianza con Dio”! Dentro questa prospettiva sono comprensibili le parole di Gesù che ascoltiamo nel Vangelo della liturgia odierna: «Un uomo disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”». Capita che a Dio si dica di no! Occorre prenderne coscienza! Chi pensa sempre di essere buono e giusto è probabile che non presti alcuna attenzione alle domande di Dio ma faccia regolarmente di testa propria… Siamo disobbedienti! Dio non si arrabbia per questo… la sua ira si accende nel momento in cui facciamo finta di obbedire mentre illudiamo noi stessi! Pericolo quanto mai frequente… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Reginaldo che si appresta a varcare la soglia della casa del Padre