«Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni». È un uomo che prepara la via a Cristo, non un angelo! Dio entra nel mondo nella misura in cui gli uomini gli
aprono la porta. Non per forza tutti gli uomini. Qui si parla di un uomo… Dio non sfonda niente e nessuno: è alla porta e bussa! Se uno gli apre, Lui entra, si siede e Mangia insieme! Noi aspettiamo sempre l’unanimità! Vorremmo che le condizioni dell’incontro con il Signore fossero ottimali! In realtà, l’entrata di Dio è sempre molto discreta, rispettosa, personale… Non possiamo continuamente recriminare su un mondo indifferente e freddo alla visita di Dio! Chiediamoci piuttosto: “io sto preparando la via al Signore?”. Se il Signore troverà in noi ospitalità, attraverso di noi raggiungerà uno stuolo di persone! «Io sono voce… io battezzo con acqua». Giovanni Battista è consapevole di essere un semplice strumento. Sa benissimo che i suoi atti di testimonianza sono poveri. Ha il chiaro convincimento che è Gesù l’artefice della salvezza! È Gesù la Parola! È Gesù il Signore! Il nostro compito non è quello di una presenza olistica, pervasiva, totalizzante… al contrario, il nostro compito è piuttosto quello del progressivo ritiro. «Io non sono…». Ecco l’atteggiamento chiave di chi ha compreso la propria identità e la propria missione: sgonfiare il proprio ego è una delle condizioni più performanti per accogliere l’opera di Dio! Tutti i discepoli, tutti i santi, hanno liberato il loro “io” del “sé” per lasciare carta bianca all’azione personale di Dio! «Rendete diritta la via del Signore». La prima via da raddrizzare è quella del nostro cuore! Non pensiamo a chissà quale altra iniziativa! Occupiamoci del nostro “io” sempre troppo incidente… diminuiamo!