«Ecco, il seminatore uscì a seminare». Mi lascia sempre perplesso la parabola del buon seminatore: è paradossale il suo operato… esce a seminare e, dapprima, distrattamente, perde del seme lungo la strada, poi, ne lascia cadere su un terreno sassoso, poi ancora, su un terreno pieno di rovi. Solo alla fine, una piccola parte, “cade” sul un terreno buono! Non ho mai visto un contadino così sprovveduto: la prassi usuale prevede la preparazione meticolosa del terreno affinchè sia sufficientemente arato, concimato e bagnato, per una adeguata accoglienza del seme! Il seminatore della parabola non fa calcoli, è ottimista: ha semplicemente la convinzione che il seme va gettato… il suo sviluppo non dipende da Lui! Il buon seminatore non può essere che Gesù: la sua vita l’ha donata a tutti, senza fare alcun calcolo previsionale! L’ha donata a Giuda, ai pubblicani, ai peccatori, a Giovanni, a Zaccheo, a Lazzaro, a Maria… Non ha fatto differenza di persone… confidava nell’opera del Padre! E che capolavori inaspettati… e anche che delusioni cocenti! Ma non importa… Mi chiedo come seminiamo noi nella vita… quanto riusciamo ad essere gratuiti? Ho l’impressione che se non abbiamo delle garanzie di una riuscita siamo piuttosto restii… Abbondiamo! Non mancheranno le sorprese! Buona giornata