Quante volte ci siamo sentiti dire o abbiamo detto noi ad altri: “Devi essere sale! Devi essere luce!” quasi che, con il solo impegno personale, si potesse diventare qualcosa che non si è… come dire a un asino: sii un cavallo! Assurdo, impossibile! Leggiamo il Vangelo e ci troviamo scritto: «Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo…» . Nessuna esortazione, piuttosto una affermazione! Gesù ci dice che la nostra identità, il nostro battesimo, è sale e luce! San Giovanni Paolo II, ai giovani riuniti per il giubileo del 2000, ebbe a dire: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”. È proprio così: chi ha incontrato Gesù lo manifesta senza il patema di dover dimostrare qualcosa di originale a tutti i costi! Se da cristiani dobbiamo aggiungere qualcosa alla nostra umanità visitata da Gesù, significa che non abbiamo fatto esperienza autentica di Dio! Una candela non deve sforzarsi per illuminare… così il sale non deve darsi un sapore particolare per salare… La luce illumina e il sale da sapore! …così il cristiano ama! Sì, la luce e il sale che spontaneamente straripano dal cuore dei cristiani, sono i gesti di amore e di carità verso l’umanità che giace «nelle tenebre e nell’ombra di morte» ! Non siamo cristiani per andare in Chiesa a pregare: siamo cristiani per andare nel mondo a portare l’amore di Dio! La candela posta «sotto il moggio» è quella che rimane nascosta, rinchiusa… la candela posta sul candelabro brilla davanti a tutti gli uomini e fa luce! Come Gesù ha dato la vita non solo per i suoi amici ma per il mondo, così anche i battezzati: siamo fatti per morire per gli altri così che tutti «rendano gloria al Padre nostro che è nei cieli!» Buona domenica