Sappiamo come per secoli cattolici e protestanti hanno combattuto per sostenere gli uni il primato delle opere e gli altri il primato della fede. Chi aveva ragione? Come sempre, ogni estremismo non tiene e cozza con la verità della fede che è molto più complesso di quanto la nostra mente possa definire… Tra l’altro: nel Nuovo Testamento troviamo san Giacomo che sottolinea l’importanza delle opere e san Paolo che sottolinea l’importanza della fede. Queste due prospettive devono assolutamente andare insieme per evitare da una parte la presunzione di salvarsi con i propri meriti e dall’altra il lassismo per cui tutto è solo grazia. Resta vero che in questi ultimi anni la teologia cattolica ha riconosciuto unanimemente la centralità della dottrina della giustificazione dove la salvezza è riconosciuta come dono gratuito e grazioso di Dio, indipendentemente dalle opere, in base a quello che afferma san Paolo: «Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia». Qualcuno obbietta: ma se Dio ci salva a prescindere, cosa serve essere buoni? La risposta è: perchè è bello! Mi viene da fare questo paragone: un amico mi ha detto che gli hanno proposto di anticipare la pensione senza perdere alcun vantaggio… lui ha declinato! Perchè? Perchè lavorare è più bello che non lavorare, è più realizzante, fa sentire il gusto del proprio valore… può starci? Buona giornata