Una Samaritana – un’eretica -, sposata con sette mariti – un’adultera – … a lei, proprio a lei, Gesù si avvicina e si propone come via di redenzione. Gesù è venuto per i malati, non per i sani! È venuto a far uscire dalla schiavitù coloro che ormai non sperano più, hanno abbandonato la lotta e si sono arresi all’irredenzione. La Samaritana è icona di una umanità assetata d’amore che ha cercato ovunque una fonte per dissetarsi ma ha trovato solo pozzanghere polverose che non l’hanno dissetata! Gesù si propone come la fonte d’acqua che disseta: «Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». Difficile per la Samaritana credere dopo tutte le delusioni subite: non sarà Gesù un’illusione che si rivelerà ulteriore e cocente delusione? Gesù va oltre le resistenze e le obiezioni della donna, non la giudica né per la sua condizione eretica, né per la sua condizione adultera, semplicemente le apre spiragli di luce per nuovi cammini di salvezza. È questa paziente attesa di Gesù che scuote il cuore della Samaritana e la rende consapevole di aver trovato il Messia… La Samaritana abbandona il pozzo di Giacobbe dove continuamente deve ricorrere per dissetarsi, dimentica pure la brocca! Ormai ha trovato la sorgente d’acqua viva dell’amore! Gesù è colui che offre gratuitamente il suo amore! Gesù è lo sposo fedele che rende felice la sposa! A noi che camminiamo verso la Pasqua uno spunto per la conversione: il battesimo che abbiamo ricevuto ha riempito la nostra sete? Dove attingiamo la gioia e la speranza della lotta quotidiana? La nostra vita zampilla di vita eterna? Buona domenica