«Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano». Nel leggere di primo acchito questo versetto del Vangelo sembra che la fede implichi un percorso di sofferenza e di rinuncia… Sempre così: il credere passa come un’opera impegnativa e faticosa al punto da disincentivare i più all’impresa… Eppure, devo confessare, che per me la sensazione è esattamente il contrario: avverto una leggerezza e una pace nell’affidarmi al Padre che non mollerei la presa per alcun motivo! Io sto bene! Io sono proprio felice! Non avverto alcuna costrizione o imposizione da osservare… tutto mi pare splendidamente promettente! Allora come va interpretato il succitato versetto? Io credo che si debba imparare a conservare una autonomia e una originalità di coscienza per nulla scontati nella cultura globalizzata in cui siamo immersi! La via larga, oggi – forse anche ieri -,  prevede un intruppamento generale nelle scelte e nei modi di pensare! Tutti siamo facilmente fagocitati in un mono-pensiero che non prevede alternative legittime… Oggi, la porta stretta è quella del dono di sè, dell’amore, del perdono, del primato dell’altro, dell’ottimismo, della trasparenza, della fiducia… Non si tratta di scelte faticose ma di scelte singolari! C’è bisogno di coraggio… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Dolores che si appresta a varcare la soglia della vita