La ricchezza! Chi non la brama? In tutte le sue forme: che sia economica, intellettuale, affettiva… Tutti siamo assetati di una pienezza che, però, non sembra compiersi mai! Si hanno magari degli scatti avanti ma subito si desidera andare oltre… e così si muore affamati! È davvero un destino crudele…
D’altra parte, non si può nemmeno tacitare il desiderio di ricchezza che abbiamo nel cuore: sarebbe negare e spegnere una aspirazione che il Creatore ci ha messo nel cuore! Di sicuro, è bene affaticarsi per una ricchezza che non marcisce, dove tignola e ruggine non consumano… Emblematico il tale che interroga Gesù su come avere una vita piena, una vita ricca: già segue con meticolosità e perseveranza tutti i comandamenti, eppure non è ancora contento! È un uomo giusto, fa tutte le cose per bene, ma gli manca la pienezza… la sta cercando con tutte sue forze!
La risposta di Gesù è la svolta cruciale dell’abbondanza: occorre svuotarsi di sé e di tutto ciò di cui ci si è riempiti e lasciarsi riempire da una relazione seria con Lui! La ricchezza non è bottino a cui l’uomo può accedere ma è dono della grazia! È Dio che gratuitamente arricchisce
l’uomo… l’uomo si riempie di cianfrusaglie! Gesù mette all’erta i suoi discepoli sulla ricchezza e sulla brama che il cuore dell’uomo ha ponendola come ostacolo insormontabile alla salvezza… Interessante la reazione dei discepoli: “Ma chi potrà salvarsi allora?”. Tutti siamo maledettamente dentro questa logica di assicurarci la vita piena con i nostri mezzucci… niente di più assurdo e inutile! L’unica speranza di salvezza: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».